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boychick consiglia... cinque film drammatici che meritano di essere visti
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boychick consiglia... cinque film drammatici che meritano di essere visti

In questa Playlist riporto i titoli di cinque film drammatici, con un breve commento, che ho apprezzato e che mi sento di consigliare. Nonostante i temi trattati nelle pellicole siano diversi fra loro (desiderio di cambiare vita, violenza, difficoltà nel cambiare vita, cosa si è disposti a fare per il successo e dramma giudiziario), tutti e cinque i film hanno in comune una buona interpretazione degli attori, un’ottima regia e sceneggiatura. Pellicole realizzate molto bene che, nonostante i temi trattati siano anche tristi e di forte impatto emotivo, si riguardano anche una seconda volta.

Sperando che questa Playlist possa essere utile a chi ancora non avesse visto uno o più dei titoli indicati, vi saluto e auguro un buon proseguimento!

Playlist film

Passione innocente

  • Drammatico
  • USA
  • durata 98'

Titolo originale Breathe In

Regia di Drake Doremus

Con Guy Pearce, Felicity Jones, Amy Ryan, Mackenzie Davis, Kyle MacLachlan

Passione innocente

È giusto essere felici se dal tuo comportamento deriva l’infelicità di chi ti sta vicino?”, “è giusto, per il bene altrui, vivere insoddisfatti e respingere la tentazione di una nuova vita che ti renderebbe più felice?” Sono questi gli interrogativi intorno ai quali si svolge la vicenda. Film drammatico, riflessivo e profondo con un’ottima interpretazione degli attori protagonisti. Sono riusciti a trasmettere le loro emozioni (preoccupazione, rabbia, amore) solo con lo sguardo e questo non può che essere un aspetto positivo. Pellicola che ha perfettamente intervallato le diverse scene con ottime melodie (di pianoforte e di violino) che quasi accompagnano le riflessioni del protagonisti con quelle dello spettatore. Si merita una più che sufficienza, a mio avviso, poiché la regia è stata in grado di far capire lo stato d’animo dei protagonisti e a trasmettere agli spettatori delle sensazioni che non sono affatto facili da trasmettere: angoscia, il desiderio di voler cambiare vita, il desiderio di libertà, la malinconia della vita passata, la paura di rischiare, la paura di cambiare... solo una grande interpretazione degli attori e una buona sceneggiatura possono riuscirci. E questo film ci è riuscito. Pellicola che ha provocato diverse emozioni e che ha attirato l’attenzione dello spettatore. Infatti, per tutto il tempo ci si chiede come possa evolversi il legame fra i due protagonisti e la pellicola (soprattutto sul finale) alterna diverse sensazioni che, a seconda di chi guarda, può provocare emozioni diverse. Pellicola che presenta, inoltre, un finale ottimamente riuscito e che può dividere (c'è chi rimarrà con l’amaro in bocca, così come ci sarà chi, tutto sommato, sarà felice per come si è concluso).

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

La vendetta di una donna

  • Drammatico
  • Francia
  • durata 87'

Titolo originale Parole contre Parole

Regia di Didier Bivel

Con Elsa Lunghini, François Vincentelli, Patrick Ridremont, Sara Martins, Nathalie Blanc

La vendetta di una donna

Film drammatico che tratta un tema purtroppo più che mai attuale: la violenza sulle donne. La pellicola pone sullo sfondo il thriller (la volontà di vendetta della protagonista) e mette al centro il dramma vissuto dalla donna interpretata in modo ottimale da Elsa Lunghini: è stata perfetta nel mostrare la sofferenza, la rabbia, il tentativo di voler far finta che tutto vada bene e il dolore interiore della protagonista. Una pellicola fortemente drammatica con diverse scene che provano una stretta allo stomaco allo spettatore. Diverse le scene ben realizzate e che catturano l'attenzione. Tra le scene emotivamente più forti pensiamo al confronto, che avviene davanti al giudice, fra l'uomo e la protagonista, oppure quando quest'ultima si reca nella casa in campagna dove è avvenuto lo stupro per valutare il quadro e l'avvocato dell'uomo compare per corromperla e farla crollare psicologicamente. Ma la protagonista, in apparenza, non crolla, tiene tutto dentro credendo di non poter essere compresa incolpandosi di quello che è successo. Una pellicola che ho trovato emotivamente forte, ma il cinema serve anche e soprattutto a questo. Sensibilizzare su molti temi sui quali ancora oggi ci sono tanti e scandalosi pregiudizi dove la vittima rischia di diventare colpevole. Film che andrebbe fatto vedere a chi ancora giustifica certi atti e comportamenti osceni contro le donne e a chi ancora considera come provocante il modo di vestire o certi atteggiamenti. Film che non ha certo bisogno di troppe parole, in quanto si commenta da solo. La regia e Elsa Lunghini sono state molto brave a mostrare le difficoltà a raccontare, anche alle persone più vicine, quanto accaduto: la vergogna, la voglia di riscattarsi e lasciarsi tutto alle spalle. Ma allo stesso tempo la paura (paura della luce, ad uscire, paura degli altri) e la difficoltà. Una difficoltà che può essere colmata solo con l'aiuto delle istituzioni, con il dialogo e grazie agli amici. Pellicola che, se guardata attentamente e se vista con gli occhi della protagonista, è emotivamente forte e che lascia un senso di amaro dopo la sua visione nonostante il finale, che tenta comunque di far apparire un raggio nella piega buia che ha preso la vita della protagonista.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Codice criminale

  • Giallo
  • Gran Bretagna
  • durata 94'

Titolo originale Trespass Against Us

Regia di Adam Smith (II)

Con Michael Fassbender, Brendan Gleeson, Lyndsey Marshal, Sean Harris, Georgie Smith (II)

Codice criminale

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Quando un film, oltre al dramma e all’azione, riesce a trasmettere le sensazioni psicologiche del protagonista, rappresentare concetti sociologici e restare per tutta la sua durata quanto più possibile realistico non può che essere considerata una pellicola ben riuscita. Come molte pellicole, per capirne il vero significato e per apprezzarla fino in fondo occorre guardarla attentamente. Infatti, ad una visione superficiale e poco attenta può quasi sembrare un film scialbo, noioso e poco movimentato. Ma se, sin dall’inizio, proviamo ad immedesimarci nel protagonista, proviamo a capire il suo stile di vita, i suoi pensieri e le sue paure, allora il film appare completamente diverso e non si può che affermare che siamo di fronte ad un dramma ben rappresentato, profondo e dai risvolti psicologici e sociologici davvero interessanti. La regia e Michael Fassbender sono stati perfetti a far capire e trasmettere i diversi stati d’animo provati dal protagonista nello sviluppo della vicenda. Generalizzando, se ne possono individuare cinque: 1) inizialmente un grande desiderio di voler cambiare vita e una motivazione così forte da non fermarsi davanti niente e nessuno 2) in seguito, finita la fase dell’euforia relativa al’immagine di una nuova vita normale, la consapevolezza che occorre confrontarsi con le tradizioni trasmesse dalla famiglia 3) la conseguente paura del confronto con il padre 4) la realizzazione che non si hanno gli strumenti per cambiare davvero vita che porta, dunque, alla rassegnazione 5) sacrificarsi per il proprio figlio: rinunciare a vivere un presente all’insegna dell’illegalità e della fuga per un futuro migliore per il proprio piccolo. Oltre a questi cinque risvolti psicologici, la regia è stata perfetta nel rappresentare e dare vita alle teorie sociologiche che sono scritte nei libri. Alla pari di un libro, sono convinto che una delle funzioni del cinema sia anche quella di trasmettere cultura, di aiutare a rappresentare concetti che possono far capire nella forma pratica, teorie che si sono studiate in modo astratto sui manuali. Questa pellicola ne è l’esempio. Ha perfettamente mostrato sia la spiegazione teorica, che i conseguenti possibili rimedi, di diverse teorie riguardanti la sociologia della devianza. Proprio il classico esempio di come il cinema possa trasmettere cultura, complementare ed aiutare ad illustrare fenomeni sociali (bullismo, violenza, criminalità) che si studiano sui libri. Produzioni cinematografiche come ausilio di trasmissione di cultura. Terzo elemento (oltre ai sopracitati aspetti psicologici e aspetti sociologici) molto interessante del film è quando vengono evidenziate le difficoltà incontrate dal protagonista per cambiare. Spesso molte pellicole che hanno come tema centrale il cambio di vita, la modifica delle proprie scelte, il ripartire per un nuovo inizio, sono irrealistiche, troppo fantasiose e lontane dalla realtà. Qui, invece, la regia è stata attenta a non fare questo errore: infatti, il film mostra le difficoltà (insuperabili) che incontra il protagonista per ricostruirsi una nuova vita. Le scene di azione sono anch’esse importanti sia perché sono un valore aggiunto per il film, sia perché sono ben realizzate: anche in questo caso si rimane con i piedi per terra, perciò non ci sono effetti speciali o surreali. Non c’è da dilungarsi troppo sulle scene di azione non perché non siano importanti ma in quanto l’obiettivo del film è già raggiunto. Mostrare un uomo che vuole cambiare ma non ha la forza e gli strumenti. Ma ciò non gli impedisce, comunque, di salvare chi ha intorno. Un film in parte senza via di scampo, drammatico e che consiglio fortemente.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

L'eroe

  • Drammatico
  • Italia
  • durata 80'

Regia di Cristiano Anania

Con Salvatore Esposito, Cristina Donadio, Vincenzo Nemolato, Marta Gastini, Enrica Guidi

L'eroe

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Dramma, noir e giallo. Primo lungometraggio per il giovane regista Cristiano Anania con una buonissima interpretazione di Salvatore Esposito e di Cristina Donadio. Prima parte nella quale ci si concentra sul presentare i personaggi e sui rispettivi caratteri, mentre nella seconda si svolge il giallo, il noir vero e proprio, con un finale che lascia l'amaro in bocca allo spettatore. Perché la morale del film è questa: “fin dove si è disposti ad arrivare per riuscire a risollevarsi?” E i personaggi che "rispondono" a questa domanda sono Giorgio e la nonna del piccolo Carlo.Un finale di film che non lascia via di fuga. Una ricerca del successo, dell'apparire, di essere eroe, che sovrasta qualsiasi valore e qualsiasi uomo. Pellicola che mostra come, per realizzare un buon film, non siano necessari effetti speciali o rocamboleschi, ma sono più che sufficienti le interpretazioni degli attori e la sceneggiatura.

 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Difesa ad oltranza

  • Drammatico
  • USA
  • durata 95'

Titolo originale Last Dance

Regia di Bruce Beresford

Con Sharon Stone, Rob Morrow, Randy Quaid, Peter Gallagher

Difesa ad oltranza

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Film drammatico con una buona interpretazione di Sharon Stone. Molto commovente e incerto fino alla fine. Un dramma giudiziario, che fa riflettere sulla pena di morte e sulla vita in carcere.Il ritmo della pellicola è lento e richiede anche un certo impegno nella sua visione, però la storia viene presentata in modo ottimale, coinvolge lo spettatore e si lascia seguire senza troppi problemi. A mio avviso, il merito è che si evitano scene superflue ma ci si concentra sulla storia (i tentativi e la corsa contro il tempo di Rick per salvare Cindy) e sulle emozioni, sulle sensazioni dei due protagonisti (interpretati da Sharon Stone e Rob Morrow).Ottima l'interpretazione di Sharon Stone. Soprattutto nel finale (il quale si presenta ricco di suspense) è stata davvero perfetta nel trasmettere allo spettatore la tristezza, la commozione e il dramma di ciò che stava per accadere.Infatti, mentre nella prima parte il ritmo è lento e la pellicola prende molti spunti dai thriller giudiziari, la seconda parte è più drammatica, commovente e il ritmo (soprattutto nell'ultimo quarto d'ora) è molto alto.Sicuramente questo film non riesce ad avere la stessa intensità emotiva di “Dead Man Walking – Condannato a morte”, però è una pellicola che ti conquista letteralmente e che, soprattutto nell'ultima parte, suscita forti emozioni. Perciò, non posso che consigliare la visione di questa pellicola. Un film interessante che, grazie alla buona interpretazione degli attori e per il modo in cui viene presentata la storia (sceneggiatura, scelta delle musiche che accompagnano il film) si rivede più di una volta.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No
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