Le uscite del 1 gennaio - con in testa Ralph Spaccatutto (570 sale) e Aquaman (420) - completano un piatto già assai ricco e che rappresenterà l'offerta definitiva fino alla fine delle feste. Assieme a loro ecco il Suspiria di Guadagnino (200 sale), il Van Gogh di Julian Schnabel e Il gioco delle coppie di Assayas, tutti e tre provenenti dal festival di Venezia, a riequilibrare il bilancio tra cinema di intrattenimento e cinema "cinefilo".
Torna Ralph Spaccatutto, personaggio Disney apparso la prima volta nel film del 2012, in un sequel che che ci porta dritti nella rete come la conosciamo oggi dove l'eroa da videogame dovrà aggirarsi - combinando una valanga di guai - alla ricerca di un pezzo di ricambio necessario per salvare Sugar Rash, il videogioco della sua amica e compagna di viaggio Vanellope.
Super fantasy decisamente lisergico a partire dal protagonista, Aquaman (qui interpretato da Jason Monce, alias Khal Drogo e sempre più simile al vecchio Sandokan televisivo), personaggio creato dalla DC Comics nel 1941, mezzo uomo e mezzo pesce grazie al fatto di essere figlio della Regina di Atlantide e di un guardiano di faro. L'avventura porta proprio nel cuore di Atlantide, con un profluvio di effettoni speciali. Nel cast anche Amber Heard, Nicole Kidman, Willem Dafoe e altri volti noti.
Guadagnino si misura con un mito, il Suspiria di Dario Argento, e compie pertanto un'operazione ad alto rischio (ogni remake di un'opera importante lo è). Ma non c'è confronto, e non perchè le armi siano impari, ma perché Guadagnino - al suo primo horror - offre una sua versione personale, temeraria e tuttavia vincente, a giudicare dalle recensioni positive di chi il film lo ha già visto a Venezia 2018, dove era stato selezionato per il concorso principale.
Julian Schnabel, regista e artista, si misura con la vita di Van Gogh, raccontando il periodo di Arles e affidando l'interpretazione del grande pittore olandese a Willem Dafoe. Più che una biografia però il film esprime un punto di vista personale sull'artista e sul significato dell'essere artista. Per questo ruolo Dafoe ha vinto a Venezia 2018, dove il film era in concorso, la Coppa Volpi per il miglior attore.
Si scrive Cheney, si legge potere. Capendo questo forse risulterà più facile comprendere anche la necessità - magari non così evidente al pubblico italiano - di dedicare un film all'uomo che fu il vice presidente di George W. Bush per due mandati, quando aveva alle spalle già un'intera carriera nell'amministrazione americana. Dick Cheney è impersonato da Christian Bale - qui impegnato in un vero e proprio esercizio di trasformismo -, affiancato da alcuni altri volti noti: Amy Adams, Steve Carell, Sam Rockwell, Eddie Marsan.
Girato daOlivier Assayas e interpretato da un manipolo di attori tra cui spiccano le presenze di Guillaume Canet, Juliette Binoche, il film "parlato" del regista francese è stato a Venezia, in concorso.
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