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Stefano Sollima, forte della notorietà internazionale avuta con Gomorra - la serie e con Suburra, approda alla sua prima produzione internazionale portando in scena quel che è a tutti gli effetti il seguito di Sicario, film del 2015 di Denis Villeneuve. Tornano perciò gli interpreti principali - Josh Brolin, Benicio del Toro - con altri comprimari in un racconto d'azione che ha come scena la guerra della droga tra i cartel messicani e gli Stati Uniti.

Secondo lungometraggio che ha come protagonista la piccola Ape Maia, nata da un romanzo del 1912 del tedesco Waldemar Bonsels ma divenuta famosa nel mondo grazie alla serie anime giapponese prodotta negli anni '70. 

Altro sequel: è quello di Piccoli brividi del 2015, anch'esso a sua volta tratto da una serie sterminata di romanzi per ragazzi di ambientazione horror nati dalla penna dello scrittore statunitense Robert Lawrence Stine. 

L'ambientazione nella Torino degli anni '80 nasconde una commedia sentimentale - doppia, verrebbe da dire, poiché c'entrano sia il rapporto di un genitore con l'insegnante del figlio liceale, sia quello dello stesso figlio con la bella della classe, inseguita dal suo miglior amico. Dirige Volfango de Biasi, specialista del genere (Come tu mi vuoi, Un Natale stupefacente, Natale col boss, Natale a Londra). Tra gli interpreti Alessandro Preziosi, Sarah Felberbaum, Christiane Filangieri e i più giovani Sabrina Martina, Leonardo Pezzagli e Vincenzo Crea.

Super grottesca, scurrile e totalmente scorretta, la commedia di Brian Henson - figlio ed erede del produttore che fece la fortuna dei Muppets -  con Melissa McCarthy protagonista ci mostra il lato oscuro del mondo del pupazzi, che qui vivono al fianco degli umani e ne fanno  letteralmente di ogni. 

La giudice Fiona Maye è chiamata a esprimersi sul caso di Adam Henry, un giovane testimone di Geova che, colpito da leucemia, necessita di una trasfusione di sangue, vietata dalla sua religione. È il nodo intorno al quale si sviluppa di il film di Richard Eyre e interpretato da Emma Thompson, tratto da un romanzo di Ian McEwan: un'opera drammatica che affronta temi etici e scelte giuridiche qui intrecciati a vicende sentimentali e personali. 

Daniel Auteil è uno in là con gli anni che sogna di andare con le donne giovani, anzi con una donna giovane: la nuova fidanzata del suo miglior amico, Gérad Depardieu. Lo sogna solo, in realtà, ma molto nei dettagli. È il film diretto dallo stesso Auteuil, lla sua quarta regia, ma alla sua prima commedia. Nel cast anche Sadrine Kiberlian e Adriana Ugarte. 

Thriller tecnologico giocato sulla ricerca da parte del padre della figlia sedicenne scomparsa: l'unica possibilità per l'uomo, disperato, è indagare nei meandri di silicio del laptop della ragazza e nella sua vita virtuale, alla scoperta di lati non immaginati e di segreti nascosti nel luogo più accessibile del mondo. Il World Wide Web. 

L'argomento è drammatico, il tono leggero. Il film di Capitani con Alessandro Haber e Sara Serraiocco tratta infatti il tema del disturbo psichico raccontando della (imprrovisa) relazione tra un padre e una figlia con problemi che l'uomo non sapeva di avere. Inizeranno un viaggio in Puglia come strana coppia.

Ambientata a Asuncíon, in Paraguay, la storia di due donne borghesi in là con gli anni che devono trovare per la prima volta nella loro vita un modo per sbarcare il lunario è la tela sulla quale il regista paraguaiano Martinessi cerca di raccontare la tormentata situazione del suo Paese, di cui si parla poco, afflitto prima da trent'anni di regime e dal colpo di Stato del 2012 poi. 

Stralunato e poetico il film di Fulvio Risuleo, suo primo lungometraggio, ci porta sui tetti di Roma insieme a un giovane panettiere che per caso comincia un viaggio "aereo" che lo porterà a fare molteplici incontri, dai più stravaganti ai più ordinari. Protagonista Giacomo Ferrara, per molti sin qui lo Spadino di Suburra, serie e film.

Il collettivo romano Melkanaa, che raccoglie diversi autori provenienti da diversi amibiti artistici, firma questo documentario che racconta la stroia della Liberi Nantes Football Club, squadra di calcio nella quale giocano rifugiati e richiedenti asilo che non può correre per il titolo in terza divisione, visto che a molti dei giocatori mancano i requisiti richiesti dalla Federcalcio. L'esclusione della squadra raffigura la situazione di stallo in cui vivono i suoi giocatori, impossibilitati a prendere parte al più grande gioco della vita.