Film di serie B, film beatificati ad arte dalla critica, film riusciti male, film pretenziosi, o anche solo lavori pateticamente ignobili: il panorama dei film brutti è variegato, nonché, come è naturale che sia, estremamente divisivo e soggettivo. Propongo qui una serie di film che farà discutere. Opere che al loro terminare mi hanno sempre fatto un po' pentire di coltivare una passione per il cinema, salvo poi rendermi conto che non c'è luce senza tenebra, e non ci possono essere vette cinematografiche senza fosse. Non ho la pretesa né la presunzione che questa possa essere una lista di sconsigli, perché ognuno ha le proprie idee e i propri gusti riguardo al cinema. Si tratta al contrario di una lista che serve a me per delineare la mia idea di cinema con sempre maggiore precisione.
Non fosse un coacervo abominevole di pecoreccia ignoranza, lo si potrebbe definire blasfemo: ma gli si renderebbe addirittura un complimento, che non merita affatto. Voto: 0
Un film sul Nulla, che si pasce del suo Nulla, che intende farne completamente partecipe anche lo spettatore. Non girarlo proprio pareva brutto? Voto: 1
Con William Katt, Justin Chapman, Gilbert Gottfried, Jack Warden
Che dire? Il primo film della saga aveva un sottotesto sociale che lo rendeva persino interessante, il secondo se ne era disfatto per aderire ad un bimbismo greve e gratuito, ma il terzo si disfa anche di tutto il resto, compreso il giovane attore che interpretava Junior. Maledico Italia 1 per averlo trasmesso così tante volte quando ero piccolo. Voto: 1
Come rovinare uno dei più incredibili cattivo della storia del cinema. Quello che Ridley Scott era riuscito solo a sfiorare nel suo mediocre Hannibal, il carneade Peter Webber lo porta a definitivo compimento. Voto: 1
Film che si inscrive nel prospero solco degli Acchiappa-Oscar, con l'aggravante di essere un totale disastro che non commuove, che propone un protagonista dall'acquiescenza irritante - che nel confronto col contemporaneo Django di Tarantino perde pure giocando a tressette - e che propala violenza gratuita pensando di fare bel cinema. La trovata dell'angelico Brad Pitt, mai così artificialmente hollywoodiano, a fare da deus ex machina dell'intera vicenda, aggiunge vergogna al disonore. Voto: 2
Ricettacolo di patriottismo maldestro, fin patetico e commovente nel suo audacemente meschino tentativo di provocare emozioni forti nello spettatore. Ci fosse una definizione figurata di americanata sullo Zingarelli, troveremmo proprio la locandina di Armageddon. Voto: 3
Questo film ti fotte, poche storie. Come il The Forgottendi cui sopra, ti seduce con una storia di mistero e poi ti lascia in uno spazio indefinito dell'universo come un cane in autostrada, perso fra 1000 plot holes. Voto: 3
Se il Reloadedaveva contribuito ad annacquare le buone sensazioni ispirate dal rivelatorio primo film della saga, il Revolutionsne fa proprio strage, distruggendole con il suo frastuono indiscriminato come farebbe un soprano stonato con i vetri di una finestra in una striscia animata dei Looney Tunes. Voto: 3
Passo falso di Clint nella sua ricostruzione personale della storia dell'America. La vita privata di Hoover prende il sopravvento sul suo vissuto professionale come in una qualuque fiction Lux Vide dei peggiori bar di Caracas. Voto: 4
Già scritto sopra: film di cui non si sarebbe sentita la mancanza, perché Piccola pesteaveva già esaurito il poco (ma significativo) che aveva da dire. Voto: 4
Amo il tennis più di ogni altra cosa. E pertanto odio questo film del 2004 più di qualsiasi film passato, presente e futuro sull'argomento. Peccato, perché lo spunto era notevole. Voto: 4
Prima legge di Murphy sulle saghe cinematografiche: se ti cambiano l'interprete di uno dei protagonisti principali, stai sicuro che il film andrà male. Voto: 4
Cast buono, ma storia anoressica che scimmiotta, non so quanto volontariamente, i primi film di Tarantino, nei personaggi e nelle situazioni. I personaggi soprattutto legano poco, e quando lo fanno, non sono convincenti. Voto: 4
Con William Holden, Nancy Kwan, Sylvia Syms, Michael Wilding
Il contrastato idillio amoroso fra Holden e una sensuale donna del mestiere orientale non riesce a coinvolgere fino in fondo. E poi, uff, che noia questa Hong Kong così densamente occidentalizzata. Voto: 4
Vorrebbe sembrare un film torbido sulle passioni e sulle avidità umane, è invece il solito modesto esercizio di sfida alle regole narrative dei Coen, già tronfi del loro ego ipertrofico ancora prima di diventare "grandi". Voto: 4
Esempio cristallino di quei film che vanno avanti per una loro inerzia interna, senza il minimo controllo del regista o dei protagonisti (insulsi). Geena Davis, interpretando una svampita addestratrice di cani, ci ha vinto anche un Oscar. Impossible is nothing, diceva un famoso spot. Voto: 4
Con Kåre Hedebrant, Lina Leandersson, Per Ragnar, Henrik Dahl, Karin Bergquist
Dimenticabile tentativo di conciliare l'horror con il disagio adolescenziale: il confronto con Carrie di Brian De Palma è persino impietoso ed ingeneroso per un lavoro ricco di buone intenzioni. Voto: 4.5
Il castello sospeso per aria rappresenta esattamente cosa sia questo sopravvalutato film dello Studio Ghibli: un'opera che si regge sul nulla, sulla pretesa che lo spettatore colga i deliri allucinogeni del regista senza che gli venga fornito alcun indizio. Un David Lynch giapponese, Dio ce ne scampi, ne è sufficiente uno. Voto: 4.5
Con Leonardo Pieraccioni, Massimo Ceccherini, Luisa Ranieri
Leonardo Pieraccioni generalmente indovina un film ogni due sbagliati, di solito i due sbagliati sono quelli in cui fa lavorare il suo amicone Ceccherini. Voto: 5
Un pezzo di cielo rovinato sulla testa del vispo polletto protagonista è fin troppo poco: io avrei fatto cadere l'intera volta celeste, con galassie, pianeti, buchi neri e quasar assortite. Voto: 5
Viene meno tutto lo straordinario ed angosciante senso di attesa della condanna a morte presente nel libro di Grisham. Un Hackman stranamente amorfo non riesce a caratterizzare per bene un personaggio memorabilmente controverso come Sam Cayhall. Voto: 5
La muta protagonista è talmente antipatica che si ringrazia il cielo che non abbia ricevuto il dono della parola. Una prece per il marito, cornuto e mazziato. Voto: 4.5
Sonnolento melodrammino medioevale, con un Tony Curtis col ciuffetto inverosimilmente fuori posto e una Janet Leigh che ancora doveva mangiare un po' di polvere, prima di diventare Marion Crane. Voto: 5
Western di epoca tarda e destituita ormai di qualsivoglia velleità poetica. Charles Bronson ha l'espressione un pochetto schifata di chi sa che non sta facendo la storia del genere. Voto: 5
Ai ragazzini mancano la personalità e profondità necessarie per entrare in sintonia con l'unicità dell'evento capitato loro. E l'alieno in ogni caso, non ha niente, niente a che fare con il mitico E.T. Voto: 5
Un tema non troppo originale cavalcato in una maniera che non può ammaliare lo spettatore. Una vita potenzialmente infinita merita un orizzonte temporale molto più ampio di quello affrontato nella pellicola. Voto: 5
Con Carlo Verdone, Ornella Muti, Elena Sofia Ricci, Mariangela Giordano
Forse il film peggiore di Verdone fra quelli che ho visto. Lui certo, è la solita maschera verdoniana vessata dalla vita, ma manca il consueto sguardo al sociale, sostituito qui da trascurabili beghe intrafamiliari. Voto: 5
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