Uno dei miei "mostri sacri" visto attraverso alcuni dei suoi film western che ho amato di più. Un omaggio al genio, all'afflato epico, all'amore per gli spazi e i miti del west di questo grande, intramontabile regista.
Beh, uno dei primi, imprescindibile, e già insegna qualcosa sul cinema. Diligenza metafora dell'eterogenea società, metafora del viaggio e 'L'unione fa la forza'. Ford in pieno sogno americano?
e con lui, gli altri due film della Trilogia della Cavalleria: "I cavalieri del Nord-Ovest" e "Rio Grande" (in italiano "Rio Bravo"...). La cavalleria e l'esercito come istituzione, codice morale, casa e rifugio. Vagamente moraleggiante?
Il capolavoro. C'è bisogno di commentare? Da guardare anche soltanto per le due famosissime inquadrature (quella iniziale e quella finale). Ma ci sono anche l'immensità dei paesaggi, l'amarezza di Wayne, la sceneggiatura scoppiettante...
Questo film perchè poco citato, ma che merita, per il duetto di attori (Wayne batte Holden 3 a 0) e per l'inizio del declino dell'esercito come istituzione e dei valori del West e dei conquistatori. Verso il disincanto?
Con Richard Widmark, Carroll Baker, Karl Malden, James Stewart, Sal Mineo, Dolores Del Rio
Il pessimismo, la consapevolezza della distruzione dell'Eden da parte del conquistatore bianco, l'Autunno del mito del West.... Dopo, toccherà a "Gli spietati" di Eastwood chiudere definitivamente il capitolo del mito.
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