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Bellissimo film drammatico diretto dal giovane inglese Steve McQueen.  Hunger parla della rivolta (realmente) avvenuta nel carcere nordirlandese di Maze negli anni 80 quando i detenuti dell'IRA, al fine di ottenere lo stato di detenuti politici dal governo inglese, decidono, prima, di attuare uno sciopero dell'igiene, e poi, seguendo un idea di Bobby Sands (Michael Fassbender), uno sciopero della fame (se conoscete la storia di Sands poi sapete come è andato a finire questo sciopero). Un film bellissimo, con una fotografia splendida e una regia di McQueen magnifica, ambientato quasi esclusivamente in questo carcere, dove McQueen ci fa conoscere le ingiustizie che erano costretti a subire questi detenuti, la violenza delle guardie carcerarie e la loro brutalità, ci fa conoscere la forza, la determinazione di questi prigionieri, pronti a tutto per la causa. E ciò si nota nel bellissimo monologo di Bobby Sands/Michael Fassbender (attore incredibile e performance pazzesca la sua). Sebbene il film sia pressoché muto (tanto che, essendo anche visivamente bellissimo, è uno di quei classici film che si possono vedere anche senza volume) consiglio di vedere il film in lingua originale perché Fassbender è fantastico e il doppiatore, a mio parere, non è convincente. Comunque un film che, se non avete visto, è da recuperare. Veramente un esordio col botto da parte di McQueen.

Altro film di Steve McQueen, altro film splendido. Forse sono l'unico che reputa Shame più interessante di Hunger, ma  da sempre lo preferisco. Fassbender è sempre il protagonista e interpreta Brandon, un uomo benestante, un uomo d'affari newyorkese che ha una gravissima dipendenza sessuale. Non riesce a gestire queste pulsioni, non ce la fa, la sua vita è schiava di queste pulsioni, che sfogherà con  continue masturbazioni e incontri con varie prostitute. Questa sua situazione forse cambierà quando sua sorella Sissy (Carrey Mulligan) arriverà in città e Brandon con lei, finalmente si legherà di nuovo ad una persona e tornerà a provare emozioni. Il film conquista ancora una volta per una splendida fotografia freddissima, come è freddo il nostro protagonista Brandon, un uomo solitario, maniacale, freddissimo, che con sua sorella forse riuscirà di nuovo a provare vere emozioni per una persona, a scaldarsi di nuovo. Un  Fassbender come sempre splendido, come è splendida la Mulligan nell'interpretare la dolce e insicura Sissy (verso il finale le prove di entrambi sono veramente da Oscar, Fassbender poi veramente è uno dei migliori attori di tutta la storia del cinema). McQueen si ridimostra invece uno dei  giovani registi europei più interessanti, con questo  bellissimo film emozionante (diverse sono le scene toccanti, dal finale, alla scena di Sissy che canta al locale e altre) ma anche disturbante, sgradevole possiamo dire (disturba vedere il personaggio di Brandon, schiavo totalmente di queste pulsioni). Ottimo il doppiaggio (e lo dice uno che poco lo sopporta di solito) ma l'originale vince sempre (poi la voce della Mulligan è bellissima), quindi lo consiglio in originale.

Passiamo a tutt'altro genere, una bella commedia horror. Benvenuti a Zombieland lo si può considerare un cult, ed è abbastanza famoso, ma magari c'è qualcuno che non lo conosce, quindi ne parlo un po' brevemente. La trama è semplicissima, c'è l'apocalisse zombie, un gruppo di sopravissuti deve sopravvivere e raggiungere l'Ovest che probabilmente è libero da ogni forma di zombies . Il gruppo è formato da Columbus (Jesse Eisenberg), il classico nerd un po' impacciato, sempre spaventato che si è fatto una lista di regole (che ci elenca nella magnifica scena iniziale) per sopravvivere a questi zombies, Tallahassee (Woody Harrelson), un tipo duro, cazzuto, che non ha paura di niente (divertente il contrasto di carattere tra i due) e poi al gruppo si uniranno anche le sorelle Wichita (Emma Stone) e Little Rock (Abigail Breslin). Il film forse non è un capolavoro come Shaun of The Dead di Wright ma rimane comunque un film fantastico e una delle migliori commedie horror degli ultimi dieci anni almeno. Il regista Ruben Fleischer (regista anche del buon Gangster Squad) qui fa un lavoro fantastico nel riuscire a fare un mix perfetto tra horror, dramma, azione e commedia, perché alla fine il film è veramente esilarante e ci sono scene veramente divertentissime. Lo script  brilla per dialoghi molto interessanti e divertenti, per come costruisce questi personaggi e per come gestisce le varie relazioni tra essi (e il loro background). Il personaggio migliore è  quello di Harrelson, divertentissimo e col background più interessante (e toccante). Ma tutti i personaggi sono carismatici, interessanti e tutto il cast funziona benissimo. Un film imperdibile per gli amanti del genere.  Davvero divertentissimo, se volete ridere di gusto, guardatevelo. Tra l'altro c'è un cameo di Bill Murray pazzesco.

Passiamo ad un film sudcoreano diretto da Lee Jeong- Beom e con protagonista Won Bin (Madre) nei panni di Cha Tae- Sik, un misterioso uomo solitario che gestisce un banco dei pegni. L'unica persona con cui sembra leghi davvero sia una bambina, la simpatica e dolce So- Mee (Kim Sae- Ron). La madre di questa bambina mentre lavora come cameriera, ruba dell'eroina a dei gangster e la nasconde in una fotocamera che vende al nostro protagonista. I gangster scoprono che la donna ha rubato la droga e rapiscono lei e sua figlia, allora Cha Tae-Sik decide di restituire la fotocamera a questi gangster che però decidono di divertirsi un po' stuzzicandolo, di provocarlo e di non restituire subito la bambina, vedendo che ci tiene cosi tanto a lei. Quello che però non sanno è che Sik non è un uomo qualsiasi e farà di tutto per ritrovare la bambina. Trama semplicissima quindi,  ma mentre qualche regista poteva fare la solita robaccia action, vista mille volte Lee Jeong- Beom realizza un prodotto d'intrattenimento veramente coi fiocchi e unico. Funziona tutto nel film, il ritmo è pazzesco, le scene d'azioni fantastiche, la sceneggiatura ottima, il cast è perfetto. Giustamente in patria è stata un successo di pubblico e critica immenso (vinto un mucchio di premi, la critica lo ha amato e, inoltre, è il più grande incasso di sempre li). Un film che dura quasi due ore che volano via proprio, volano, dei personaggi fortissimi, carismatici e memorabili (fantastico poi il rapporto tra la bambina e l'uomo), delle scene d'azione fantastiche, sparatorie, combattimenti, inseguimenti, tutto realizzato benissimo (la sequenza finale è incredibile) e ha un finale che è splendido.  Se non l'avete visto correte a rimediare, un prodotto d'intrattenimento cosi ben fatto in Occidente è sempre più raro da vedere (mi preoccupa il remake in cantiere ad Hollywood).

Altro film sudcoreano, altra bomba. Il regista è quel genio di Kim Ji-woon, regista anche di quel capolavoro di Bittersweet Life (ma anche del bellissimo Two Sisters), un regista davvero fantastico e versatile, riesce a passare da un genere all'altro come pochi sanno fare, dal noir al horror, dal thriller al western. Il noto fuorilegge Park Chang-Yi (Il Cattivo) viene assoldato per recuperare una mappa da un banchiere giapponese; il cacciatore di taglie Park Do-won (il Buono) però viene assoldato per lo stesso motivo dall'esercito indipendentista coreano. Tra loro due si metterà il Matto, Tae- Goo, che ruberà la mappa. Cosi inizierà una furiosa lotta tra i tre, disposti a tutto pur di ottenere ciò che vogliono.  Chiaramente un omaggio (non un remake) al cinema del nostro grandissimo Sergio Leone (a proposito ricordo che su Netflix c'è l'intera filmografia di Leone, anche Il Colosso di Rodi che seppur non sia granché é comunque interessante da guardare), quindi gli amanti di questo regista si divertiranno a cogliere tutte le citazioni e i rimandi. Comunque chiaramente il film non funziona solo per le citazioni, ma anche questo film, come The Man from Nowhere, funziona semplicemente in tutto, ha un ritmo pazzesco, un montaggio straordinario, le scene d'azione sono semplicemente fantastiche, adrenaliniche e potentissime, la scrittura è molto interessante, con personaggi memorabili e molto forti, twist sorprendenti, una storia coinvolgente e dei dialoghi bellissimi e divertentissimi; inoltre la colonna sonora è ottima e il cast funziona alla grande, Song Jang-ho (The Host) si ridimostra uno dei migliori attori viventi nei panni del Matto (personaggio bellissimo), cosi come Byung-hun Lee (Bittersweet Life) nei panni del Cattivo e anche Jung Woo-Sung nei panni del Buono è ottimo. Il triello finale è un mezzo capolavoro e il film è uno dei migliori film western degli anni 2000. Da vedere assolutamente, grande film d'intrattenimento, grande cinema.