Spielberg è un regista che mi ha accompagnato lungo tutta la vita, grazie a lui mi sono innamorato del cinema. Era il 1993 quando io, patito dei dinosauri andavo al cinema a vedere finalmente qualcosa che accomunasse quelle creature di cui andavo matto e gli uomini. Rimasi folgorato. Lungo gli anni compresi che quello era uno dei film minori di quell'uomo barbuto che per caso andavo scoprendo essere l'autore di Schindler's list, Lo Squalo, Indiana Jones, E.T. . Pian piano avvicinandomi a quel nome scopersi anche lo profonda poesia che accomunava le sue opere. Oggi naturalmente continuo a seguirlo, oggi conosco Kubrick, Hitchcock, Ozu, Renoir, Fellini, ma rivedere e scoprire i suoi vecchi e nuovi film è sempre una forte gioia ed anche se è impossibile fare una classifica in questa play cercerò di sforzarmi e dare una posizione a 7 di questi gioielli.
Jean Renoir lo paragonò ai racconti di Verne e Melies, Ray Bradbury lo definì il miglior film di fantascienza mai realizzato; Anche se in disaccordo con Bradbury poiché cosciente dell'esistenza di 2001 di Kubrick, posso dire che questo è uno dei film più importanti del percorso Spielberghiano e del cinema in generale. Gli eventi straordinari a cui assiste il protagonista sono intrecciati con avvenimenti drammatici che accadono allo stesso a causa della sua scoperta, ne è l'esempio la famiglia che si sfascia per la sua presunta pazzia. Il crescendo misterioso porta ad un finale che Spielberg costrisce donandogli un livello emozionale altissimo. La scelta ultima del protagonista fa del finale di quest'opera uno dei più pessimisti della stoia.
Ecco un altro film con delle sequenza che possiedono il tocco di Spielberg, quel tocco che porta un emozione fortissima che mescola altissima arte visiva e commovente dolcezza.
Un atto di straordinaria umanità, una potenza espressiva agghiacciante. La liberazione del ghetto è per me uno dei momenti più impressionanti di tutta la settima arte. Questa è un'opera da non perdere mai, da rimandare di generazione in generazione, perché quì andiamo oltre la discussione sul cinema, quì siamo nel dolore profondo, nel silenzio, nel rispetto, nel bisogno di ricordare per far capire, per non ripetere, quì siamo dalle parte del capolavoro a cui non interessa essere inserito nelle classifiche o negli almanacchi. Spielberg con Schindler's list tocca l'apice della sua carriera.
Parlando di questo film tanti mi dicono che è troppo buonista, zeppo di buoni sentimenti e lacrime a buon mercato. Io lo trovo di una tristezza lancinante, possiede alcuni momenti estremamente dolorosi che lo rendono una favola adulta, una parabola sul destino, sulla vita, sulle cose che non riusciamo a controllare e sulle speranze in cui entra una luce destinata a risollevarci. E.T., oggi uno dei simboli della "MODA ANTISPIELBERG" è un capolavoro.
Questa è storia del cinema. Spielberg lavora di psicologia, nasconde lo squalo per tre quarti di film facendo lievitare la tensione che esploderà nell'ultima mezz'ora in cui arriviamo nell'Horror puro. L'ambientazione e la messa in scena sono di una bellezza unica, prendi il momento di pausa, mentre scende la notte, dei tre protagonisti all'interno della cabina della borca che culmina con il racconto di Quint sull'attacco degli squali alla USS. Indianapolis.
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