Sean Penn, nel panorama cinematografico americano degli ultimi anni, si è confemato come uno dei registi che ha con maggior scrupolo seguito, fino alle estreme conseguenze, la volonta di indagare il proprio Paese ed i suoi uomini attraverso la lente di uno sguardo morale che facesse emergere dubbi e contraddizioni, poesia e furore, quotidianità e desolazione. Ultimo grande cantore lirico di un'America che non si riconosce più, che vuole essere altra cosa, Penn realizza tre lungometraggi che hanno come protagonisti uomini sconfitti dal loro tempo, sconfitti in se stessi, per se stessi: fori luogo, fuori tempo, incapaci e disadattati, rappresentano il volto più onesto e desolantemente vero di un Paese che si illude di essere ciò che non può. Cineasta che non rifiuta il confronto con temi forti e ormai desueti, Penn ci dimostra come sia ancora possibile, all'nterno di un cinema che deraglia sempre dai codici imposti dalla produzione, uno sguado morale ed etico, pieno di furore rabbioso e sdegno, su un mondo che va in frantumi, in cui pochi sono le persone capaci di andare fino in fondo per seguire il valore sacro della parola data... dedico questa playlist a Ty
Con David Morse, Viggo Mortensen, Charles Bronson, Sandy Dennis, Valeria Golino
Sean penn è la "staffetta indiana" che il cinema americano non riesce ad ingabbiare e tenere a freno. Un esordio fulminante, pieno di dolore trattenuto.
Con Jack Nicholson, Robin Wright Penn, Aaron Eckhart, Patricia Clarkson
In streaming su Amazon Prime Video
Terzo lungometraggio e maturo capolavoro: Penn si confronta con uno scrittore europeo e realizza un film amaro, sconsolato e sconvolgente, intriso di america e di sconfitta.
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