Espandi menu
cerca
Meditation, Creativity, Peace
di EightAndHalf ultimo aggiornamento
Playlist
creata il 5 film
Segui Playlist Stai seguendo questa playlist.   Non seguire più

L'autore

EightAndHalf

EightAndHalf

Iscritto dal 4 settembre 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 233
  • Post 59
  • Recensioni 1018
  • Playlist 35
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Meditation, Creativity, Peace

***/***** 3/5, sufficiente.
Bum! L’illuminazione, la Totalità, l’Assoluto, il Sé, la beatitudine. Alle 9.00 del 10 ottobre 2013 ha avuto luogo la proiezione in anteprima nazionale a Palazzo Steri, Palermo, di “Meditation, Creativity, Peace”, il documentario di (ma soprattutto su) David Lynch, e su ciò che ha fatto in questo tempo durante la sua pausa cinematografica. E ancora, il film ci proietta nella sua nuova visione delle cose, cambiata già moltissimo tempo fa dopo l’adesione alla meditazione trascendentale, una pratica che deriva da arcane credenze orientali e che permette di annegare nella più profonda beatitudine, di eliminare il contingente, di essere felici. Il film racconta come negli ultimi sette anni ha voluto dichiarare in pubblico questa sua attività meditativa.
La cosa che innanzitutto salta all’occhio è come Lynch ribadisca la facilità di realizzazione di questa pratica (benché non ne venga mai spiegato il procedimento), facilità che si allontana definitivamente dalla profonda complessità dei suoi film. O forse vi si lega: gli enigmi che questo documentario lancia sono tanti, come per esempio un approccio documentaristico a qualcosa che invece vuole andare oltre la superficie, l’immagine di Lynch quasi come santone “occidentale” che parla nei convegni e testimonia la sua fede, la possibilità nell’oggi tempestato dalla crudeltà della guerra e degli istinti di raggiungere questa dimensione trascendentale, il limite tenebroso e straordinariamente astratto fra la coscienza e l’irrazionalità. Lo spettatore non deve, come in “INLAND EMPIRE” o altrove, fare lo sforzo di dare la sua interpretazione, ed è come se Lynch finalmente volesse esprimersi direttamente in quanto essere vivente, normale ma consapevole del modo per arrivare alla felicità. Si parla poco della sua filmografia (viene detto anche che lui odia parlarne), ma ci si rende conto di quanto essa sia legata a questo suo nuovo stile di vita, perché la meditazione, come dice anche il titolo, è anche creatività, e permette di privare di tutti i limiti l’uomo e di renderlo artista. Così Lynch spiegherebbe il suo processo creativo, così sarebbe partito per l’elaborazione dei suoi film. L’idea, la quintessenza dell’essere, a cui lui si avvicina grazie proprio alla meditazione. La visione di un suo singolo film dimostra che il suo punto di vista non è dozzinale, grossolano, né l’illusione fondamentalista di un qualche bigotto, ma qualcosa che sinceramente viene diffuso, un grande senso di amoroso rilassamento e di amoroso sentimento nei confronti dell’esistenza e quindi degli esseri umani. Certo, messi di fronte alle inquietanti immagini di "INLAND EMPIRE", o anche di "Mulholland Drive", viene qualche dubbio sulla natura serena della creatività, ma forse da questa dimensione di Assoluto Bene(ssere) Lynch ha pescato nel mare dell’inconscio e ha saputo rappresentarlo davvero. Si può essere scettici quanto si vuole, ma l’esperienza cinematografica di "INLAND EMPIRE" pone fine a qualsiasi valutazione razionale, ha dimostrato (come ripete anche in questo documentario lo stesso Lynch) che il cinema è l’arte che più riesce a trasfigurare la coscienza, perché è l’arte più “totale”, fa sentire e vedere allo stesso tempo, e permette di vivere appieno sensazioni. Messe da parte una serie di massime e slogan un po’ sempliciotti, da “chiunque è un artista” ad altre varie conoscenze in pillole, risapute e stereotipate, il film pecca soprattutto per l’eccessiva ridondanza di certi modi di esprimersi del carismatico Lynch, che declama sulla libertà della coscienza e dell’esistere sempre con gli stessi termini, come a dire che l’oggetto in questione non può essere visto da più dimensioni, ma nella sola dimensione dell’Assoluto. Ma anche lui forse saprà che una parola, ripetuta all'infinito, rischia di perdere il suo significato. Riusciamo però ad ascoltarlo, riusciamo a provare l’interesse di ragazzi e ragazze che gli pongono domande sul senso della vita e sui sogni (splendida la sequenza in cui Lynch racconta il suo sogno ricorrente, che sembra ricalcare i primi 40 secondi di "Absurd Encounter with Fear": http://www.youtube.com/watch?v=yBdx9zKuohA), e la cosa che veramente risulta più ammirevole è l’approccio con il suo pubblico: il regista americano (sicuramente uno dei registi viventi più significativi in circolazione) è ironico, sa scherzare, sa giocare sul non detto, si dimostra uomo convinto e mai ridicolo, riesce a parlare di tutto senza crollare mai, e non se ne apprezza alla fin fine la capacità retorica e oratoria, ma la sincerità che travalica qualsiasi intento autoreferenziale che sembra propugnare il documentario, la sincerità di chi risulta straordinariamente coerente con il vero significato del cinema in sé stesso, sogno (o incubo) del reale, creatività, arte che reca pace interiore. E la freddezza del documentario si riempie di spiritualismo profondo, come la luce della Totalità che illumina i significati dell’esistenza. Bum!
Conclusione: oggi alle 17,00 Lynch si è presentato a una conferenza sull’Impresa Etica e Sociale, in occasione dei cinquant’anni di un’azienda siciliana, e questo rendeva l’incontro assurdamente politicizzato. Dopo meri discorsi risaputi e neanche tanto eloquenti da parte di personalità di cui non si farà il nome, David Lynch ha raccontato la pratica della meditazione trascendentale, con un carisma e anche con grandissima capacità di unificare problemi comuni e quotidiani con problemi esistenziali legati alla meditazione. La persona-Lynch si è dimostrata, dal documentario e dal suo intervento, una persona davvero interessante, ironica, carismatica, ma il messaggio che è venuto fuori dalla conferenza è stato quello dell’inconciliabilità (tragica e drammatica) tra dimensione politica-economica (chiusa in mera propaganda) e dimensione culturale, almeno in Italia, sicuramente in Sicilia. È già tanto che una cosa del genere sia stata organizzata a Palermo, ma è bene rassegnarci?
Essendo il film non in database, metterò qui la lista dei migliori film del regista, film che trovo molti uniti a tutto ciò che Lynch racconta in “Meditation, Creativity, Peace”.

Playlist film

Eraserhead

  • Grottesco
  • USA
  • durata 90'

Titolo originale Eraserhead

Regia di David Lynch

Con Jack Nance, Charlotte Stewart, Jeanne Bates, Judith Anna Roberts

Eraserhead

In streaming su Raro Video Amazon Channel

vedi tutti

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Strade perdute

  • Noir
  • USA
  • durata 134'

Titolo originale Lost Highway

Regia di David Lynch

Con Bill Pullman, Patricia Arquette, Balthazar Getty, Robert Blake, Robert Loggia

Strade perdute

In streaming su Pluto TV

vedi tutti

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Mulholland Drive

  • Noir
  • USA
  • durata 145'

Titolo originale Mulholland Drive

Regia di David Lynch

Con Naomi Watts, Justin Theroux, Ann Miller, Melissa George, Laura Harring, Dan Hedaya

Mulholland Drive

In streaming su MUBI

vedi tutti

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No
Ti è stata utile questa playlist? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati