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Le più belle sequenze di film commentate da una canzone
di steno79 ultimo aggiornamento
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Le più belle sequenze di film commentate da una canzone

Ecco una lista di sette sequenze particolarmente significative nel valorizzare cinematograficamente una canzone, che fosse scritta appositamente per il film, oppure non originale. In questi film, il merito è principalmente del regista che ha saputo adattare al linguaggio delle immagini il contenuto delle rispettive canzoni. Sono stati esclusi di proposito i musical e i film dove i personaggi cantano direttamente le canzoni; negli esempi da me proposti, la canzone è sempre un sottofondo sonoro alle immagini. Chi vuole proporre altre scene e canzoni, faccia pure.

Playlist film

Bastardi senza gloria

  • Guerra
  • USA, Germania
  • durata 153'

Titolo originale Inglourious Basterds

Regia di Quentin Tarantino

Con Brad Pitt, Eli Roth, Diane Kruger, Mike Myers, B.J. Novak, Samm Levine, Daniel Brühl

Bastardi senza gloria

IN TV Sky Cinema Due

canale 302 vedi tutti

Canzone “Cat people” (Putting out fire) di David Bowie
 
See these eyes so green
I can stare for a thousand years
Colder than the moon
Well, it's been so long
And I've been running on fire
With gasoline
La canzone “Cat people” è stata scritta da David Bowie e Giorgio Moroder per il film “Il bacio della pantera” di Paul Schrader del 1982. Si tratta di un brano in linea con le atmosfere dark del film, in cui Bowie canta con un tono di voce molto basso, da baritono, insieme ad un coro di voci femminili. Tuttavia, l’uso più affascinante di questa canzone è quello fattone da Quentin Tarantino in una scena di “Bastardi senza gloria”. La protagonista Shosanna Dreyfus, a cui era stata massacrata l’intera famiglia dai nazisti, si prepara, truccandosi allo specchio, per una serata di gala nel cinema di sua proprietà in cui verrà proiettato un film alla presenza di Hitler e Goebbels, e in cui la ragazza medita di far saltare in aria la sala per compiere la sua vendetta. La ragazza è abbigliata in un abito rosso fuoco, colore della passione, si mette in testa un elegante cappello con la veletta, il rossetto sulle labbra, prepara la pistola e si trasforma in un perfetto angelo della morte. Il fascino dell’attrice Melanie Laurent mi sembra perfettamente adeguato in questo caso, e Tarantino ha il coraggio di impostare la sequenza come una sorta di videoclip ante-litteram, un’apertura visionaria che si conclude con un vertiginoso movimento di gru che accompagna la donna all’interno del cinema. Chapeau, Quentin!

Rilevanza: 1. Per te? No

Apocalypse Now

  • Guerra
  • USA
  • durata 147'

Titolo originale Apocalypse Now

Regia di Francis Ford Coppola

Con Marlon Brando, Martin Sheen, Robert Duvall, Frederic Forrest, Sam Bottoms

Apocalypse Now

In streaming su Infinity Selection Amazon Channel

vedi tutti

Canzone “This is the end” di Jim Morrison
This is the end, beautiful friend
This is the end, my only friend, the end
Of our elaborate plans, the end
Of everything that stands, the end
No safety or surprise, the end
I'll never look into your eyes again
“The end” è uno dei brani più celebri del gruppo musicale americano The Doors e del suo cantante Jim Morrison, su cui operarono diverse influenze letterarie, fra cui quelle di William Blake, Edgar Allan Poe e Allen Ginsberg. Francis Coppola decide di porla come commento sonoro della prima sequenza del suo tormentato capolavoro “Apocalypse now”. All’inizio vediamo solo alberi, palme della foresta tropicale su cui si solleva una spessa coltre di polvere, poi l’arrivo degli elicotteri e l’esplosione delle bombe: in sovrimpressione il volto angosciato di Martin Sheen che fuma, sdraiato sul letto in una camera d’albergo dove spicca la presenza di un ventilatore più volte inquadrato dalla mdp. Il capitano Willard, interpretato da Sheen, sta per avere l’incarico dai servizi segreti militari di recarsi nella giungla cambogiana per uccidere il colonnello Kurtz, divenuto folle. Queste prime immagini sono una sorta di “trip psichedelico”, un presagio della morte e distruzione che sta per arrivare: cinema visionario all’ennesima potenza, dove la musica di Morrison accresce la sensazione da incubo che si respirerà nel resto del film (e la canzone, non a caso, tornerà alla fine, nella scena dell’uccisione di Kurtz). 

Rilevanza: 1. Per te? No

Il laureato

  • Drammatico
  • USA
  • durata 108'

Titolo originale The Graduate

Regia di Mike Nichols

Con Anne Bancroft, Dustin Hoffman, Katharine Ross, William Daniels

Il laureato

In streaming su Apple TV

vedi tutti

Canzone “The sound of silence” di Paul Simon e Art Garfunkel.
Hello darkness my old friend
I’ve come to talk with you again
Because a vision softly creeping
Left its seeds while I was sleeping
And the vision that was planted in my brain
Still remains
Within the sound of silence
“The sound of silence” è una delle canzoni più belle e famose di Simon e Garfunkel: fu scritta e pubblicata nel 1964 e, sebbene molti abbiano sempre ritenuto che la canzone sia stata scritta in seguito all’assassinio del presidente John F. Kennedy, non ci sono testimonianze dei due musicisti che avvalorino ciò; piuttosto, sembra che il vero tema della canzone sia l’incapacità dell’uomo di comunicare. La canzone è stata utilizzata come colonna sonora del celeberrimo film “Il laureato” con Dustin Hoffman, insieme ad altre dei due musicisti come “Scarborough fair” (ma non “Mrs. Robinson”): il brano appare per ben tre volte, sui titoli di testa iniziali, nella scena della piscina e infine nella scena finale sull’autobus. Nella scena della piscina, in cui abbiamo un’esecuzione integrale della canzone, Dustin Hoffman sta mollemente adagiato su un materassino nella sua piscina, sotto lo sguardo affettuoso dei genitori, poi ne esce, si asciuga, si infila una camicia, si reca in una camera ben protetta dove lo aspetta la signora Robinson che gli sbottona la camicia e lo accarezza voluttuosamente sul petto, mentre il viso di Hoffman resta indifferente. In questa ed altre sequenze del film siamo portati a riflettere sul conflitto fra generazioni diverse, sul pericolo di accettare compromessi degradanti col mondo borghese, sulla necessità di prendere in mano le redini della propria vita e sulla ventata libertaria che scosse il mondo intorno al Sessantotto (il film uscì l’anno prima).

Rilevanza: 1. Per te? No

Magnolia

  • Drammatico
  • USA
  • durata 188'

Titolo originale Magnolia

Regia di Paul Thomas Anderson

Con Tom Cruise, Julianne Moore, John C. Reilly, Philip Seymour Hoffman, Jason Robards

Magnolia

In streaming su Now TV

vedi tutti

Canzone “One” di Aimée Mann
One is the loneliest number
That you'll ever do
Two can be as bad as one
It's the loneliest number since the number one
No is the saddest experience
You'll ever know
Yes, it's the saddest experience
You'll ever know
Paul Thomas Anderson è uno dei pochi registi contemporanei ancora capaci di pensare in grande e, per il suo sterminato affresco di stampo altmaniano sull’America contemporanea in “Magnolia” ha scelto la collaborazione della cantautrice Aimée Mann, a dire il vero poco conosciuta in Italia. La Mann ha scritto diverse canzoni per il film, fra cui “Save me”, che chiude l’opera su una nota di speranza ed è stata candidata all’Oscar, “Wise up”, cantata da tutti i personaggi che si ritrovano idealmente uniti in una toccante sequenza, e “One”, che a dire il vero è una cover della Mann della canzone omonima di Harry Nilsson. Dopo un breve prologo sul ruolo del Caso nella vita dell’Uomo, Anderson ci introduce nelle esistenze dei protagonisti del film, circa una dozzina di personaggi, con una vertiginosa panoramica in parallelo, che inizia con il guru mediatico Tom Cruise che spiega l’arte della seduzione in tv (“Nel gioco della vita l’importante non è quello che sperate o meritate, ma quello che prendete”) e finisce con il poliziotto John C. Reilly che riflette sul suo posto nel mondo (“Mentre navighiamo nella vita dobbiamo fare del bene”). La canzone della Mann parla di solitudine e si accorda efficacemente alle immagini; tecnicamente, la sequenza è risolta con notevole maestria.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Dark Shadows

  • Commedia
  • USA
  • durata 113'

Titolo originale Dark Shadows

Regia di Tim Burton

Con Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Eva Green, Michelle Pfeiffer, Chloe Moretz

Dark Shadows

In streaming su Netflix

vedi tutti

Canzone “Top of the world” di The carpenters
I'm on the top of the world lookin' down on creation
And the only explanation I can find
Is the love that I've found ever since you've been around
Your love's put me at the top of the world
Il film di Tim Burton, ennesima collaborazione col suo attore-feticcio Johnny Depp, non è forse una delle sue migliori riuscite, ma mi è piaciuto molto l’inserimento di questa “Top of the world” dei Carpenters, che prima di vedere il film non conoscevo, e la sequenza in cui figura la canzone, pur essendo ovviamente una scena di raccordo, è davvero molto carina. I Carpenters furono un duetto canoro statunitense attivo fra gli anni 70 e i primi anni 80, composto dai fratelli Richard e Karen Carpenter, che in America raggiunsero spesso le vette della hit-parade, ma in Italia restano semi-sconosciuti (la cantante Karen morì a soli 33 anni per le conseguenze di un’anoressia nervosa). Il film è la storia di un vampiro che ritorna dopo alcuni secoli nella sua città d’origine per ritrovare la sua amata: nella scena in questione, assistiamo a dei lavori di ristrutturazione del castello, col vampiro interpretato da Depp che cerca di nascondersi dappertutto senza riuscirsi, legge “Love story” di Erich Segal, guarda al televisore i Carpenter stessi che cantano, infuriandosi con l’apparecchiatura, e ad un certo punto esce dalla bara nello stesso modo di Max Schrech in “Nosferatu” di Murnau (citazione diretta). Un po’ di nostalgia per gli anni 70, stimolata anche da questa bella canzone. 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Quei bravi ragazzi

  • Gangster
  • USA
  • durata 145'

Titolo originale Goodfellas

Regia di Martin Scorsese

Con Robert De Niro, Ray Liotta, Joe Pesci, Lorraine Bracco, Paul Sorvino, Frank Sivero

Quei bravi ragazzi

In streaming su Amazon Video

vedi tutti

Canzone “Then he kissed me” di The Crystals
He kissed me in a way
That I've never been kissed before
He kissed me in a way
That I wanna be kissed forever more
Martin Scorsese è sempre stato un regista particolarmente attento al tessuto sonoro dei suoi film e vi ha sempre inserito molte canzoni nelle rispettive colonne sonore, fin dai tempi di “Mean streets”. Nel suo capolavoro sulla mafia italo-americana “Quei bravi ragazzi” vi sono ben 42 canzoni in colonna sonora, molti successi pop degli annni 50 e 60 fra cui anche “Il cielo in una stanza” di Mina e “Chariot” di Betty Curtis. Tuttavia, la sequenza di maggiore impatto accompagnata da una canzone è il celebre e virtuosistico piano-sequenza di oltre tre minuti in cui Ray Lotta porta la sua neo-fidanzata Lorraine Bracco al ristorante Copacabana e le fa conoscere un sacco di gente, tutti affiliati alla grande famiglia mafiosa. La canzone scelta per accompagnare la scena è “Then he kissed me” del gruppo The Crystals, con la lead vocalist Dolores Brooks, che parla proprio dell’incontro di una giovane donna col suo uomo, del fidanzamento e del successivo matrimonio. Lo straordinario dinamismo della macchina da presa nel percorrere i locali del ristorante e la trascinante canzone concorrono a fare della sequenza un piccolo gioiello.

Rilevanza: 1. Per te? No

La messa è finita

  • Drammatico
  • Italia
  • durata 95'

Regia di Nanni Moretti

Con Nanni Moretti, Ferruccio De Ceresa, Marco Messeri, Enrica Maria Modugno

La messa è finita

In streaming su CG Collection Amazon channel

vedi tutti

Canzone “Ritornerai” di Bruno Lauzi
Il cinema italiano, rispetto a quello americano, è sempre stato meno incline ad utilizzare canzoni di un certo rilievo nella colonna sonora del film (anche se non mancano significative eccezioni, come “La ragazza con la valigia” di Zurlino o “Prima della rivoluzione” di Bertolucci”). Per chiudere questa panoramica, ho scelto “La messa è finita”, un film di un Nanni Moretti ancora giovane, ma che rientra da sempre fra i preferiti dell’autore, almeno dalla critica. Moretti ripescò la bella canzone “Ritornerai” di Bruno Lauzi, incisa nel 1963, che parla di un amore finito, pur nella speranza che la donna amata possa un giorno ritornare (“Ti senti sola con la tua libertà, ed è per questo che tu ritornerai”). Nella scena finale il protagonista don Giulio, durante l’omelia in una messa, ammette il suo fallimento di fronte ai problemi dei parrocchiani e decide di partire per un posto lontano. Tuttavia, subito dopo aver pronunciato la formula “La messa è finita”, don Giulio immagina di vedere alcune coppie di amici che ballano quietamente in chiesa, al ritmo dolce e sognante della canzone di Lauzi. Una trovata poetica, bisogna riconoscerlo una volta tanto, e un bel finale per un bel film.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No
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