Oggi sono in vena di una playlist più "personale", non me ne voglia la community... se non ci dovesse essere neppure un commento, no problem. L'anno scorso dedicai una playlist a mio padre dopo la sua scomparsa, adesso ho deciso di dedicarne una a mia madre, che fortunatamente sta bene e può leggerla in primis lei stessa. Preferisco non addentrarmi troppo nella sfera "privata" del nostro rapporto, e privilegiare invece la dimensione filmica e "spettatoriale". Mia madre conosce bene la passione cinefila che mi contraddistingue fin dall'età adolescenziale, e spesso abbiamo condiviso insieme la visione di molti film. Aperta alla maggior parte dei generi, tranne l'horror, il thriller, l'action e i film che contengano scene di violenza troppo esplicita, predilige, in genere, la commedia e i film d'evasione. Per lei è importante che "il cinema faccia sognare" oppure "che il cinema trasmetta un messaggio positivo", dunque i suoi film preferiti appartengono al filone della commedia romantica, al genere drammatico se imbevuto di un sottofondo edificante che esalti i valori umanistici, oppure, talvolta, anche al cinema spettacolare, soprattutto se in versione kolossal ("Ben Hur" o "Titanic", tanto per intenderci). Il cinema d'autore le piace soprattutto se ritrova idee che condivide: di Bergman apprezza molto, ad esempio, "Il posto delle fragole" perchè film più aperto alla speranza, Bresson lo trova un pò "pesante", non sopporta il cinema nichilista e le provocazioni di Ferreri ("La grande abbuffata" e "Dillinger è morto" li detestò apertamente e fu una fatica convincerla a finirli), di Pasolini apprezzò soprattutto il film sul Vangelo, di Fellini le piacque particolarmente "Amarcord". Ecco di seguito alcuni dei suoi film preferiti con un breve commento. Dedicato alla mia dolce mamma.
Il film di Gabriele Muccino è uno dei suoi preferiti perchè ci mostra la parabola di successo di un "self-made" man che passa dalle stalle alle stelle, mettendo in gioco se stesso: rinforza la sua convinzione che nella vita il successo è tutto nelle nostre mani, mentre personalmente sono molto più fatalista... Inoltre, le piace molto anche la coppia formata da Will Smith e dal figlioletto, e l'ottimismo del finale per lei è perfetto.
Uno dei suoi film d'amore preferiti, la storia della romantica ma breve passione fra il duro Clint Eastwood e la soave Meryl Streep. Un film strappalacrime, ma decisamente di buona fattura nella regia e nella sceneggiatura, un film molto più intimista rispetto ad altre pellicole dirette dal grande Clint, perfetto per un pubblico femminile in vena di emozioni e di sogno ad occhi aperti, in cui mia madre si inserisce agevolmente.
Un'altra love-story fra una principessa e un giornalista squattrinato, appartenente all'epoca della "Hollywood sul Tevere", con la deliziosa Audrey Hepburn, l'attrice più elegante del suo tempo che per questo film vinse l'Oscar, e Gregory Peck, sogno proibito di molte spettatrici dell'epoca, fra cui anche mia madre che aveva una vera adorazione per lui.
Ha sempre amato molto anche Jack Nicholson e, tra i suoi film, preferisce questo "Qualcosa è cambiato" alle altre pellicole di culto dell'attore, soprattutto perchè le piace molto il ritratto azzeccatissimo del personaggio di Melvin, scrittore misantropo e affetto da disturbo ossessivo-compulsivo che, grazie all'amore per un'affascinante cameriera, riuscirà gradualmente a vincere le sue manie (e questo avvalora la sua tesi che, nella vita, in ogni momento si può sempre cambiare, scegliendo di interpretare il "ruolo" che più ci fa comodo).
Il grande spettacolo per lei è sinonimo di grande cinema, e ha sempre ritenuto la scena della corsa delle bighe una delle più belle mai viste al cinema. Se le riferisci il fatto che certi critici odierni come Morandini non hanno molta considerazione per il film, parlandone come di "un santino edificante e una pomposa omelia", mia madre afferma con sicurezza che questi critici hanno perso il gusto dello spettacolo cinematografico (e in questo caso, credo che abbia ragione lei).
Anche Johnny Depp rientra nella cerchia dei suoi attori preferiti, e la storia dello scrittore inglese James M. Barrie e della sua amicizia con la vedova Sylvia Llewellyn Davies ed i suoi quattro figli, che furono l'ispirazione per la sua celeberrima opera teatrale "Peter Pan", l'ha coinvolta ed emozionata.
Di Ingmar Bergman le ho proposto parecchi film, fra cui "Sussurri e grida", "Il silenzio" e "Fanny e Alexander", ma quello che le piacque di più fu proprio il capolavoro del 1957 che ci racconta la storia del professor Borg che, pur nell'amara ricognizione di un fallimento esistenziale, riesce a superare i suoi tormenti nel finale e ad aprirsi alla speranza nell'incontro con un gruppetto di giovani spensierati a cui dà un passaggio in macchina. Un film in cui, in mezzo alle angosciate interrogazioni esistenziali tipiche del maestro svedese, risuona anche un'apertura alle gioie quotidiane che la vita ci può offrire, e che per questo ha colpito anche mia madre.
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