Quentin Tarantino è uno dei cineasti più discussi e di successo degli ultimi anni, famoso per la truculenza dei suoi film (La gente come sempre esagera) e soprattutto per la grandissima quantità di sottoculture che trafuga, mischia, rende a brandelli e ripropone citando da qualsiasi genere possibile, preferibilmente B-Movies, e anche capace di rubare ("Il vero artista non copia, ruba") da film misconosciuti riuscendo però a non fare appunto una copia ma ad estrapolare una cosa da un contesto e ad inserirla in un altro; e non azzardatevi a chiedere del silenzio con lui, i logorroismi (?) sono una componente sulla quale il cinema di Tarantino vive, le descrizioni dei suoi personaggi non avvengono tramite voci fuoricampo o altri stratagemmi, sono loro stessi a furia di parlare delle cose più futili a farci capire le loro intenzioni, il loro carattere, il loro stile di vita: siamo come invitati a cena con loro cercando di capire cosa vogliono fare della propria vita. Alcuni sostengono che Tarantino abbia perso l'ispirazione con gli anni, altri addirittura dicono che ha sempre fatto schifo o chi, come me, sostiene che è ancora sulla cresta dell'onda e non accenna a scendere, l'ultimo Django Unchained è l'ennesimo capolavoro e l'unico suo film sotto questa soglia è il divertissement Grindhouse fatto insieme all'amico Rodriguez, comunque un grandissimo film. Yeah!
Uno dei film più belli di sempre e una rivoluzione per il cinema, prima di Pulp Fiction il pubblico di tutto il mondo non aveva mai assistito ad un simile spettacolo di cinema all'ennesima potenza, prima di Pulp Fiction milioni e milioni di spettatori non sapevano nemmeno cosa fosse il grande cinema. Poi è arrivato Tarantino.
"La verita' è che... tu sei il debole, e io sono la tirannia degli uomini malvagi, ma ci sto provanto ringo, ci sto provando con grandissima fatica... a diventare il pastore."
E' la seconda guerra mondiale. La guerra non si vede, ma viene comunque descritta alla perfezione grazie ad uno dei villain migliori di sempre: Hans Landa, la rivelazione Christoph Waltz. Film di una raffinatezza unica, è forse il punto più alto registicamente parlando di Tarantino, il punto d'arrivo per un genio.
"... Non le piacciono. Non sa bene perché non le piacciono, sa solo che li trova ripugnanti."
Il sangue si vede di striscio e Tarantino ci conduce in un capolavoro dall'atmosfera indefinibile, sveglio, sobrio, che si prende il proprio tempo e che ci fa mettere a nostro agio, in un vortice di personaggi ed intrecci da brivido, con una colonna sonora celestiale. Sottovalutatissimo, un pezzo di storia del cinema. Across 110th street...
"Guardati l'AK-47, il meglio del meglio che ci sia sulla terra, quando senti il bisogno di fare piazza pulita una volta per tutte degli scarafaggi che ti circondano, non accettare imitazioni!"
Tarantino approda al genere che ha stra-citato per anni ed anni, arriva all'epico grezzume dello spaghetti-western e realizza un film magnifico, se non un capolavoro. Contaminandolo con pezzacci rap (Storica la sparatoria con tupac in sottofondo) e citazioni continue, è un affresco sull'idiozia dell'America e su quanto la gente sia chiusa mentalmente, una vera e propria "vendetta dello schiavo", una rivalsa contro i potenti, una corsa verso la libertà e la ricerca del proprio amore, ovvero gli elementi essenziali che accomunano, o almeno si spera, ogni essere umano. Colonna sonora eccezionale, I've got a name su tutti, scena magistrale.
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