L'anno di produzione 2012 mi ha già dato molte soddisfazioni. Quelli sotto indicati, in ordine sempicemente cronologico di mia visione in sala, sono ad oggi i 7 film che più hanno colpito la mia attenzione quest'anno. Ho purtroppo perso qualche titolo sulla carta interessante (Oltre le colline-7 psicopatici, qui a Milano in sala solo per pochi giorni) che spero di recuperare in qualche possibile seconda visione o al limite più avanti in dvd e/o bluray. Altri titoli da me molto attesi usciranno a breve (Buone notizie: sembra che "The Master" possa uscire già il 03/01, mentre "Django Unchained" e "Frankenweenie" escono effettivamente il 17/01. Bruttissime notizie : purtroppo invece pare proprio che l'uscita di Zero Dark Thirty sia stata posticipata dal 10/01 al 07/02 e quella di L'orlo argenteo delle nuvole ...dal 24/01addirittura al 07/03!!! ) per cui spero che questa playlist possa avere una o anche più puntate in futuro.
Dopo il mezzo passo falso di "A Dangerous Method" Cronenberg ritorna alla Sua forma migliore (La Mosca, Inseparabili, A History of Violence) con un film algido ed elegante ma evidentemente senza cuore per il presidente della Giuria di Cannes 2012, che (colpevolmente) lo ha trascurato in sede di premiazione (al pari di "Un sapore di ruggine ed ossa" e probabilmente, per quanto ho letto, di "Holy Mater"). La limousine è il vero grande personaggio del film. E' l'alter ego del geniale regista canadese. Fuori è solo il caos, il vuoto, l'assurdo: come sottolinea alla perfezione anche la nevrotica partitura musicale di Howard Shore. Ma non mi si venga a dire che Pattinson (solo perchè il film è di Cronenberg) fonisce una grande prova, please. Ah che risultati se al Suo posto ci fossero stati veri grandi attori, come Ed Norton, Michael Fassbender, Joaquin Phoenix, Michael Shannon, Ryan Gosling.
Visionario viaggio nelle tenebre di Gotham, magnificamente orchestrato dal genio di Christopher Nolan. Numerose sequenze da antologia, (quella iniziale del dirottamento aereo, l'attacco, anche politico, alla Borsa, la distruzione dei ponti , la devastante esplosione allo stadio) personaggi, anche di contorno, tutti magnifici (ad eccezione di quello intepretato da Marion Cotillard, qui fuori parte) e mai così intensi nelle precedenti puntate (Oldman e Caine ma anche lo stesso Bale). Ed un'antagonista eccezionale, minaccia di inaudita potenza, quasi invincibile. Quasi.
Il melodramma secondo Audiard. Dopo "Un Prophete" ora sappiamo che la prigione, a volte, è la vita stessa. Un film duro e potente, con una grande regia, miracolosamente privo di retorica, fatto di corpi e menti lacerate dalla sofferenza, quelli dei due protagonisti, personaggi veri ed autentici, interpretati con grande forza e naturalezza. Eccezionale in particolare Marion Cotillard, finalmente all’altezza delle sue possibilità (La vie en rose), convincente e decisamente in parte a differenza che in quasi tutti i suoi famosi film made in USA (da “Nemico Pubblico” di Mann sino ad “Inception” e “Il cavaliere Oscuro-il ritorno” di Nolan).
Mendes si conferma gran narratore e firma con "Skyfall" uno dei migliori 007 della serie, il più intenso, sofferto e drammatico tra quelli interpretati dal roccioso Craig, riuscendo a dare maggior spessore sia a Bond che, finalmente, ad M. Film funereo, che cita intelligentemente non solo buona parte della filmografia bondiana, ma anche Welles e ,palesemente, "Il silenzio degli innocenti" di Demme. ecco la carta vincente: il viscido, malvagio e mellifluo cattivo di turno, interpretato da un Bardem, come al solito, semplicemente maestoso. O lo ami o lo detesti. E così anche il film o quasi. Faccio parte decisamente del primo gruppo.
Dopo il Western, Dominik rivisita alla sua maniera (nessuna traccia di Epica, nessun eroe, descrizione perfetta di piccoli malavitosi incosciamente e/o stupidamente alle prese con affari molto più grandi di loro, narrazione scarnificata e per contro dialoghi dilatati a dismisura) anche il Noir. L'Anima dell'America è solo uno sporco e squallido malaffare. Grande Cast ma su tutto e tutti spiccano i cinegiornali radio televisivi sullo sfondo: incentrati sulla crisi economica, danno un senso anche politico a tutta la storia. Pitt chiude il film alla grande.
Ben Affleck anche questa volta dimostra che, in cabina di regia, ci sa fare molto bene: di più, con “Argo” firma un vero grande film, che omaggia nella sua accurata ricostruzione, nella sua solidità e nel suo spirito combattivo, certo Cinema politico ed impegnato USA degli anni ’70, ritagliandosi un ruolo che allora avrebbe interpretato con grande piacere Robert Redford.
Film semplice, intenso ed estramente doloroso, scritto e diretto in modo esemplare dal Maestro Haneke ed interpretato come meglio non si potrebbe dalla coppia Trintignant-Riva(sublime). Film straordinario e tra i più premiati dell'anno. Non credo che riuscirò a trovare la forza necessaria per rivederlo.Troppo straziante la rappresentazione della forza distruttrice della malattia.
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