Zelig
- Commedia
- USA
- durata 80'
Titolo originale Zelig
Regia di Woody Allen
Con Woody Allen, Mia Farrow, John Buckwalter
Probabilmente, a livello cinematografico, il miglior Allen di sempre. Parabola finta documentaristica sull'assenza di personalità e sul trasformismo, è il film di Allen che lo consacrò definitivamente nell'olimpo del cinema non solo comico, ma di commedia intelligente. Leonard Zelig è un uomo che non ha una sua personalità, ma che copia gli altri, assumendo la loro di personalità. Il suo disturbo è studiato da una dottoressa di cui l'uomo è innamorato che cerca di salvarlo dalla sorella di lui, che vorrebbe averlo come fenomeno da baraccone per fare qualche lira. Zelig è il maggior incarnato alleniano della storia del suo cinema, addirittura più dell'Ike di Manhattan. Il film, grazie anche allo stampo documentaristico, sembrerebbe uno dei più cupi alleniani, ma invece il film è pieno di grandi battute e la storia in sè è molto divertente. Allen in tutto il suo splendore, delinea la vita di uno dei suoi personaggi più riusciti, un uomo che non è nessuno e finisce col non essere nessuno, pur potendo essere tutti quelli che vuole. Capolavoro, contiene anche una piccola critica al mondo ebreo, a cui Allen in quel periodo continuava a mandare frecciatine: Ho 12 anni. Vado alla sinagoga. Chiedo al rabbino qual è il significato della vita. Lui mi dice qual è il significato della vita. Ma me lo dice in ebraico. Io non lo capisco, l'ebraico. Lui chiede 600 dollari per darmi lezioni di ebraico. Squisito sotto ogni punto di vista, uno dei vertici della filmografia alleniana.
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