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Una piccola città nella sperduta provincia
di GIANNISV66 ultimo aggiornamento
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Una piccola città nella sperduta provincia

Il viaggiatore che casualmente transitasse da Savona troverebbe davvero ben pochi motivi di interesse per decidere di approfondire la sua visita.
Chi giungesse con il treno scenderebbe in una stazione piuttosto anonima e si ritroverebbe in un quartiere fatto di palazzoni di più o meno recente costruzione. Nascosta fra gli edifici troverebbe una grande piazza dall'aspetto moderno, dominata al centro da un imponente monumento in bronzo rappresentante un uomo che si libera dalle catene in un anelito di libertà.
Il colosso (opera, peraltro pregevole, di Agenore Fabbri) simboleggia coloro ai quali è dedicata la piazza (i Martiri della Libertà) ma lo scultore nel rappresentarne le nudità eccedette nelle dimensioni delle parti solitamente coperte, tant'è che in breve tempo, col sarcasmo che contraddistingue il savonese, il luogo venne ribattezzato con l'espressione dialettale “ciàssa du belìn”, e non credo che necessiti di traduzione.
Chi arrivasse dall'autostrada si troverebbe in uno svincolo alquanto elefantiaco, uscito dal quale potrebbe decidere di entrare in città; si ritroverebbe allora accolto da un grigio quartiere di periferia allietato (basta proseguire per un chilometrino scarso) da un centro commerciale dai colori sgargianti, di recentissima edificazione e di cui francamente non si sentiva la mancanza in una città in profonda crisi economica (mai che a qualcuno sia venuto in mente di sfruttare l'area per il suo uso originario – ovvero industriale – e creare qualche centinaio di posti di lavoro di cui solo il Cielo sa quanto abbiamo bisogno, o in alternativa regalare un'area verde a un quartiere intasato dal cemento armato).
Insomma la presentazione non è delle migliori, facile dunque che il viaggiatore di passaggio, se si è nella stagione calda, vada in cerca di una spiaggia (nei dintorni della città ve ne sono anche di belle), mentre nel resto dell'anno finisca per riprendere la strada e proseguire per la sua meta originale.
Eppure Savona, come molte delle anonime città di provincia, serba con gelosia al suo interno tesori nascosti che potrebbero suscitare l'interesse dell'appassionato di arte. Eppure Savona ha storie interessanti da raccontare.
Storie antiche di genti e di dominazioni, (i Liguri e poi i Romani, i Bizantini e i Longobardi fino alla sottomissione a Genova non prima però di avere assaporato oltre tre secoli di indipendenza).
E poi storie recenti, come quelle legate alla Resistenza e alla lotta per la libertà, per cui la città ha ricevuto la medaglia d'oro al valor militare (macchiata purtroppo, nell'immediato dopoguerra, da sanguinose vendette e rappresaglie che ne offuscarono l'immagine), o il terrorismo che a metà degli anni '70 provò a mettere in ginocchio la città (senza riuscirci) o gli scandali politici di inizio anni '80 che parvero una anticipazione di “mani pulite”.
Se il viaggiatore ipotetico avesse dunque un po' di coraggio e non si arrendesse alle prime apparenze, si ritroverebbe a passeggiare all'ombra di portici ottocenteschi, testimonianza dei rifacimenti di epoca sabauda, magari deviando ogni tanto per ritrovarsi in stretti vicoli e piazzette i cui nomi richiamano antiche memorie.
O ancora salire ai quartieri collinari rischiando di trovarsi in piacevoli angoli verdeggianti di alberi, da cui è possibile scorgere l'azzurro del mare.
E se alla fine decidesse di puntare all'entroterra, magari alla ricerca di qualche trattoria dove gustare i piatti tipici a base di verdure (che sono la specialità della cucina savonese, e non il pesce come si potrebbe pensare), scoprirebbe come, appena finite la ultime case, la città ceda spazio a verdi colline ammantate di boschi, con le fronde che quasi sfiorano il manto stradale.
Prenderò spunto da sette titoli di film per parlarvi della mia città e di suoi sette aspetti (qualcuno già accennato in questa premessa). Spero di proporvi un itinerario originale in un luogo che probabilmente la maggior parte di chi legge non conosce assolutamente.
 
Nota: esattamente un anno fa, in occasione del mio quarantacinquesimo compleanno, mi regalavo una playlist in cui, attraverso sette titoli di film, ripercorrevo la mia vita. A un anno di distanza la dedica la faccio alla mia città che da ormai tanti anni è travagliata da una crisi che da economica è diventata sociale e anche culturale. E adesso che i tempi sono difficili per tutti la situazione si è ulteriormente complicata, e francamente la via di uscita sembra ancora lontana.
Oggi come allora chiedo scusa ai puristi del sito per questo mio scritto poco “ortodosso”. E so già che ci sarà un commento che mi mancherà, quello di Panflo, a cui piacevano molto le playlist a carattere personale. Questa mia la voglio dedicare a lui.
Ad ogni conto, buona lettura a tutti coloro che avranno voglia di regalarmi mezz'ora del loro tempo.

Playlist film

Il tormento e l'estasi

  • Drammatico
  • USA
  • durata 137'

Titolo originale The Agony and the Ecstasy

Regia di Carol Reed

Con Charlton Heston, Rex Harrison, Tomas Milian, Harry Andrews

Il tormento e l'estasi

Film incentrato sulla figura di Michelangelo e il suo sofferto rapporto con Giulio II, il Papa che gli commissionò gli affreschi della Cappella Sistina. Ora Giulio II (al secolo Giuliano Della Rovere), Pontefice noto più per le sue doti militari che spirituali, era un savonese.
Nipote dell'altro Papa savonese, Sisto IV, fu un protagonista del Rinascimento. La famiglia Della Rovere ha lasciato a Savona alcune importanti testimonianze (il palazzo omonimo opera dell'architetto Sangallo, una piccola Cappella Sistina oggi nel complesso del duomo, i medaglioni con gli stemmi pontifici nel centro medioevale), ma quella più bella e meritevole di una visita è la splendida pala che il cardinale Giuliano fece realizzare per l'altare maggiore dell'antica cattedrale cittadina nel 1490. Principale autore dell'opera fu il bresciano Vincenzo Foppa con la collaborazione del nizzardo Ludovico Brea.
Oggi quella cattedrale non esiste più (ne parlo più avanti) e questa splendida opera d'arte è visitabile presso l'Oratorio di Nostra Signora del Castello
 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

La fortezza

  • Horror
  • USA
  • durata 93'

Titolo originale The Keep

Regia di Michael Mann

Con Scott Glenn, Alberta Watson, Jürgen Prochnow, Gabriel Byrne

La fortezza

Nessun mostro alieno, tranquillizzatevi. Solo che a se a Savona chiedete della “Fortezza” tutti vi indirizzeranno verso una imponente costruzione che con i suoi bastioni domina il centro cittadino. E' la Fortezza del Priamar, dal nome della collina su cui è stata edificata quest'opera militare (priamar, forse da “priä a mä, pietra sul mare).
Per uno dei paradossi della storia questa monumentale fortificazione che è oggi uno dei simboli cittadini, e luogo di convegni culturali nonché sede di musei, in realtà rappresenta una delle umiliazioni più cocenti per la storia savonese. La eressero infatti i Genovesi alla metà del XVI secolo, dopo che nel 1528 si erano impossessati della città.
Il Priamar era stato fino ad allora il centro civile e religioso di Savona, tra i suoi monumenti più illustri vantava una splendida cattedrale che oggi possiamo vedere solo in ricostruzioni grafiche, dato che venne rasa al suolo senza troppi complimenti (fu consentito solo il salvataggio delle opere artistiche più insigni tra cui la pala d'altare di cui ho parlato più sopra).
Da lì è nata una rivalità tra Genova e Savona che il tempo ha sopito ma mai cancellato (io non ce l'ho perché......sono savonese da parte di madre ma genovese da parte di padre! Comunque a scanso di equivoci mi ritengo un savvvonnese doc)

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Anni di piombo

  • Drammatico
  • Germania
  • durata 106'

Titolo originale Die Bleierne Zeit

Regia di Margarethe Von Trotta

Con Jutta Lampe, Barbara Sukowa, Rüdiger Vogler, Doris Schade, Verenice Rudolph, Luc Bondy

Anni di piombo

In streaming su MUBI

vedi tutti

Anche Savona ebbe i suoi anni di piombo e si trovò a lottare contro il terrorismo. Accadde tra l'autunno del 1974 e la primavera del 1975 quando la città fu vittima di una serie di attentati dinamitardi, bombe fatte esplodere da mani tuttora ignote (ma la pista più calda apparve subito quella dell'eversione nera), che costarono la vita a una donna oltre a provocare sedici feriti.
La Savona di allora era ben diversa da quella odierna, il PCI contava all'epoca numerosissime sezioni, quasi la metà della popolazione era iscritta a un sindacato e anche le strutture cattoliche avevano una presenza rilevante.
Una città diretta erede di quella che aveva ottenuto la medaglia d'oro al valore militare per la Resistenza, una città dalla connotazione prettamente industriale e operaia, profondamente impegnata nel campo del volontariato e dell'attivismo sociale (quello che, francamente, non è più oggi).
Ci fu subito chi, tra gli inquirenti più avveduti, sospettò che un piccolo centro con tali caratteristiche potesse essere visto da qualcuno come un banco di prova per analizzare le reazioni a una strategia terroristica.
Se così fu allora, e lo dico con orgoglio, Savona rispose alla grande, costituendo comitati di vigilanza popolare che coinvolsero tutte le componenti sociali, dalle parrocchie alle sedi di partito alle pubbliche assistenze. Si creò un clima di grande partecipazione popolare e si instaurarono rapporti di fattiva collaborazione con le forze dell'ordine, alla fine le bombe (e i bombaroli) sparirono.
Da allora oltre trent'anni di silenzio e un mistero che attende ancora di essere risolto.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

1492 - La conquista del paradiso

  • Storico
  • Gran Bretagna
  • durata 160'

Titolo originale The Conquest of Paradise

Regia di Ridley Scott

Con Gérard Depardieu, Sigourney Weaver, Armand Assante, Angela Molina, Fernando Rey

1492 - La conquista del paradiso

A Savona trascorse una parte della sua giovinezza Cristoforo Colombo, che seguì con la sua famiglia il padre Domenico, che qui lavorò come tessitore di panni e negoziante di vino e formaggi.
Savona, libero comune dal 1191, fu nel corso del medioevo un importante porto commerciale, diede i natali al navigatore Leon Pancaldo che fece parte della spedizione di Magellano, prima nella storia ad effettuare la circumnavigazione del globo terrestre.
Del passaggio di Colombo resta una lapide sbiadita in Via dei Cassari, dove si ritiene risiedesse la sua famiglia, a Leon Pancaldo è invece dedicato il locale e prestigioso Istituto Tecnico Nautico, con cui noi studenti del Liceo Classico eravamo in perenne competizione, nonché la cosiddetta Torretta (ultimo residuo della cerchia muraria trecentesca, e oggi uno dei simboli cittadini) che domina l'antica darsena. Nella sua fortuna marittima Savona fu agevolata dal possedere un importante bosco nell'immediato entroterra, su colli che in breve spazio arrivano agli 800 metri di altezza. Cosa che favoriva non solo la presenza del rovere, il cui legno resistente all'acqua era fondamentale per la costruzione degli scafi delle navi, ma anche del faggio, utilizzato per la realizzazione dei remi. Questo bosco era una risorsa talmente importante ed ambita all'epoca, che da parte degli storici si ritiene che il suo possesso sia stato il motivo principale che spinse Genova a conquistare la città e a sottometterla.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

C'eravamo tanto amati

  • Commedia
  • Italia
  • durata 125'

Regia di Ettore Scola

Con Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli, Stefano Satta Flores, Aldo Fabrizi

C'eravamo tanto amati

Cito questo bellissimo film che attraversa trent'anni di storia italiana per ricordare un savonese che la storia del nostro paese ha contribuito a farla da protagonista: Sandro Pertini. Nacque a Stella San Giovanni, paesino dell'entroterra, e studiò nel “nostro” Liceo Ginnasio. Socialista in una terra di socialisti (lo era anche mio nonno, che del Presidente era quasi coetaneo), fu fieramente antifascista e uno dei massimi esponenti della Resistenza.
E' stato forse il Presidente della Repubblica più amato dagli italiani, pronto ad accorrere laddove eventi tragici richiedevano la sua presenza per far sentire lo Stato vicino ai suoi cittadini, indimenticabile nella notte di Madrid ad esultare per l'Italia campione del Mondo.
Molti savonesi gli hanno rimproverato, e a dire il vero non senza un po' di ragione, di aver fatto poco per la sua città. Ma in un momento come quello odierno in cui la classe politica ha rivelato tutta la sua pochezza e la sua mediocrità, un personaggio come Pertini svetta come un gigante.
Rifiutò sempre i lussi e le comodità inutili, quando andava in vacanza a Selva di Val Gardena alloggiava nella caserma dei carabinieri per non intralciare la vita della cittadina con le misure di sicurezza. I nostri parlamentari dovrebbero studiare i comportamenti di Pertini per capire come riconquistare la fiducia della gente, ma questo vorrebbe dire rinunciare a un bel po' di privilegi, dubito che riuscirebbero. Chiudo citando una frase di Montanelli: «Non è necessario essere socialisti per amare e stimare Pertini. Qualunque cosa egli dica o faccia, odora di pulizia, di lealtà e di sincerità.»

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Febbre a 90º

  • Commedia
  • Gran Bretagna
  • durata 102'

Titolo originale Fever Pitch

Regia di David Evans

Con Colin Firth, Ruth Gemmell, Stephen Rea, Mark Strong, Lorraine Ashbourne

Febbre a 90º

In streaming su Rakuten TV

vedi tutti

Diciamo la verità: la vera eccellenza sportiva di Savona è la sua squadra di pallanuoto, la gloriosa Rari Nantes, tre volte campione d'Italia e tre volte vincitrice della coppa Len (l'equivalente della Coppa Uefa, giusto per far capire l'importanza del trofeo). Onore quindi ai prodi pallanuotisi, ma il mio cuore batte per gli Striscioni: il Savona calcio, maglia a strisce bianche e blu (da cui il soprannome) e un delfino come simbolo. Una squadra di provincia che conobbe il suo momento di gloria a metà degli anni '60 quando calcò il palcoscenico della serie B, tra le sue fila Pierino Prati e Beppe Furino. Poi un'alternanza fra la serie C, la serie D (oggi campionato nazionale dilettanti), qualche disastro societario e qualche caduta verso il basso, in bacheca una Coppa Italia dilettanti. Il grande calcio è lontano ma nelle domeniche autunnali e invernali, quando il tempo non è inclemente, è bello trovarsi allo stadio (intitolato al grande Valerio Bacigalupo) con gli amici, la sciarpa biancoblù al collo e un orecchio alle radioline per sentire che succede nel calcio “maggiore”, a sostenere il nostro “Sänna”. La passione è la stessa dei tifosi che affollano i grandi stadi e la febbre è a 90 anche per noi. E io mi sento come Colin Firth che segue le gesta dell'Arsenal
“Sembra impossibile che segua ancora te,
questa è una malattia che non va più via.
Vorrei andar via, vorrei andar via di qua,

ma non resisto lontano da te...................”
 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Nuovo Cinema Paradiso

  • Commedia
  • Italia, Francia
  • durata 123'

Regia di Giuseppe Tornatore

Con Philippe Noiret, Salvatore Cascio, Jacques Perrin, Leopoldo Trieste, Marco Leonardi

Nuovo Cinema Paradiso

In streaming su Rai Play

Non potevo chiudere se non parlando di cinema. A Savona, ma credo che questo fatto sia comune a molti centri di provincia, il cinema ha sempre avuto una valenza importante. Secondo molti in una città in cui mancano le fonti di divertimento rappresenta l'unico modo per trascorrere un sabato sera o una domenica pomeriggio nel ventoso inverno rivierasco.
Vera o no questa cosa, resta il fatto che la nostra città vanta una certa attenzione verso la settima arte, testimoniata dalla presenza del fondamentale Filmstudio (di cui ho parlato diffusamente nella mia precedente playlist “Una casa e tanti ricordi” e a cui rimando per non ripetermi). Savona aveva svariate sale (fino a sette nel suo momento migliore) e la programmazione era assai variegata. Poi è arrivata la crisi e pian piano hanno chiuso tutte lasciando posto a un bel multisala ben attrezzato, che però difetta in programmazione facendoci saltare la visione di film altrimenti attesi.
E anche se va dato atto al Filmstudio di proporre molte pellicole altrimenti invisibili, non sempre i molti impegni permettono di far collimare gli orari e così spesso si perde qualche visione interessante.
Problemi di noi cinefili di provincia, problemi già esposti in altre occasioni. Certamente oggi non è facile vivere questa passione se si è lontani dai grandi centri.

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