Chi l'avrebbe mai detto?? Repubblicano di ferro e convinto anti-Obama Clint Eastwood nelle sue regie (e non solo) affonda la sua personale criticità umanista in varie direzioni, confezionando film indipendenti, ideologicamente ribelli e sistematicamente invisi ai poteri di destra. Un comunista mascherato? Non credo. Ma sicuramente l'elogio eutanasiaco in Million Dollar Baby non è certo materia da educande, oppure il no alla pena di morte in Fino a prova contraria non mi pare appaia nel programma elettorale di Romney. Eppure il suo ultimo film, J. Edgar, benché sceneggiato da un comunista gay come Dustin Lance Black, non è certo un manifesto di sinistra, anzi. Nonostante questa dialettica di fondo che innerva da sempre la cinematografia di Clint Eastwood, "the man from Carmel" ha speso più parole - e capolavori - per tematiche care alla sinistra, ed è innegabile il suo contributo, da indipendente di destra, a tutta la causa umanista del mondo moderno.
Il dialogo con Orso Bruno è l'imprescindibile sintesi di Eastwood uomo e umanista. Un western che del romanzo originale conserva poco, e sa invece costruire l'antagonismo sociale del suo personaggio su solide basi ribelli.
Mai un così grosso attacco all'istituzione poliziesca era arrivato da Eastwood. Precedenti illustri sono L'uomo nel mirino e il primo Callahan, dove la vocazione anti-sistema si ridefinisce nello scontro ideologico con le forze dell'ordine.
Eastwood finge di esaltare il corpo dei marines, invece, proprio come il "corpo" attorico dei suoi soldati viene esibito omoeroticamente per poi finire corrotto dalla guerra, anche l'istituzione militare viene derisa e corrotta dalla grammatica decostruzionista del film. Tant'è che gli stessi vertici dei marines non riconoscono la pellicola dopo averla in parte sostenuta.
Il dialogo con l'attrice nazista, la scazzottata con il direttore d'albergo razzista, l'apologo libertino e indipendente sul ruolo del regista e altre chicche - non da ultimo lo scontro con l'elefante - fanno di questo film uno dei più viscerali film antagonisti di Clint Eastwood.
"Io non so niente" dice Clint a fine film dopo aver inseguito uno sbandato londoniano - Costner sembra il Jim Hall di Zanna Bianca - dopo aver seguito il suo impeto istituzional-patriota a pochi giorni dalla morte di Kennedy. Non sapere niente equivale a fanculizzare un'intera nazione.
Militaresco, repubblicano, stoico e immarcescibile quanto volete, ma Walt Kowalski sputtana la sua famiglia - l'America - la religione di sua moglie, le tradizioni e il mito della ricchezza, per ritrovare una verginità socialmente diversa.
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