I miei preferiti di sempre... qualche titolo potrebbe cambiare nel corso del tempo, ma finora rappresentano i film che mi hanno dato più emozioni, dalla prima infanzia all'età adulta...
Se Romero è considerato il re dei B-Movie ci sarà un motivo. "Dawn of the Dead" (preferisco chiamarlo col suo nome) è probabilmente il miglior film horror che sia mai stato prodotto, e uno dei più amati ed imitati cult della storia del cinema. Lasciate perdere i remake e i falsi seguiti usciti nel decennio seguente, non valgono nemmeno la metà di questo.
Con Machiko Kyo, Masayuki Mori, Kinuyo Tanaka, Sakae Ozawa
In streaming su Plex
Meraviglioso, surreale, fervido, doloroso iter filosofico sul mistero e il significato dell'esistenza. Mizoguchi è formidabile. Splendida Kinuyo Tanaka.
Un manuale cinematografico che porta ai massimi livelli gli stilemi artistici di sceneggiatura, fotografia e caratterizzazione dei personaggi. È la vera Hollywood.
Quale bambino, cresciuto tra la metà e la fine degli anni ottanta, non adorava questo film? "Ghostbusters" ha generato un franchise che ancora oggi mostra il suo enorme potenziale. Il concept è geniale, lo script è storico ("Heslimed me!!"), la colonna sonora è magica, e Bill Murray è semplicemente insostituibile.
Con Takashi Shimura, Nobuo Kaneko, Kyoko Seki, Makoto Kobori
In "Vivere" sono le immagini più inusuali a commuovere; non si tratta di banali mélo, bensì di volatili appoggiati sui pali dei cavi del telefono, di semiombre sulle scalinate, di foglie fluttuanti sulla "crosta" di un acquitrino... il cinema di Kurosawa è poeticismo della settima arte allo stato puro..
Con William Petersen, Tom Noonan, Brian Cox, Kim Greist, Dennis Farina, Joan Allen
Ero indeciso se inserire questo o "Thief - Strade Violente" (sempre di Michael Mann). Alla fine ho scelto "Manhunter", perché ogni volta che lo passano in tv non posso che soffermarmi a guardarlo. È un thriller stupendo sotto tutti i punti di vista; l'Hannibal Lecter di Brian Cox, secondo il mio parere, è molto più profondo e inquetante di quello interpretato da Anthony Hopkins (con tutto il rispetto per questo valido attore). È una questione di gusti.
La vera New York, non c'è dubbio, non è mai stata pitturata meglio. "The Warriors" mi piace così tanto perché è uno di quei film generosi in cui non c'è un solo interprete a rubare la scena agli altri. Si dice pure che il presidente degli Stati Uniti d'allora (Carter) abbia addirittura chiamato al telefono uno degli attori per congratularsi. Vero o no, la pellicola rimane un cult intramontabile.
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