Il cinema di Sam Pekinpah ha una natura intimamente intellettuale e un approccio chiaramente fisico, tanto attento a fornire indizi nulla natura spiccatamente illusoria del sogno americano, quanto incline a perorare il rifiuto deciso di ogni autorità costituita attraverso la rappresentazione cruda e violenta di un pessimismo che sembra non conoscere rimedi. Il suo cinema si pone al confine tra un prima e un dopo, tra l’origine del cosiddetto spirito pionieristico della frontiera e l’inizio di una nuova era dominata dagl’interessi speculativi. Nella sua visione delle cose, la legge che domina prepotente è sempre quella del più forte, accompagnata dalla pistola prima e indirizzata dai soldi poi. In mezzo c’è un mondo in disarmo abitato da uomini che aspettano impazienti il destino che si sono scelti : i cani sciolti da un lato, quelli che sanno ancora rispettare la lealtà di un amicizia virile e riconoscere la sacralità di una parola data, e gli opportunisti del momento dall’altro, quelli che hanno capito che, in mondo che sta cambiando in fretta, possono rimettersi in gioco impunemente conservando sempre la stessa faccia e adottando gli stessi comportamenti di sempre. Sam Pekinpah ha spesso preferito usare il "selvaggio west" come luogo prediletto per la messinscena del suo maledettismo anarcoide, ma anche quando ha un "arredo urbano", il suo cinema rimane un western metropolitano, la rappresentazione di un mondo dove l’inesorabile legge del più forte permea nel profondo la natura umana, un mondo dove l'uomo rimane fondamentalmente solo, col suo egoismo in mezzo a tanti egoisti, pedina tra tante altre pedine in una massacrante lotta per la sopravvivenza. Può cambiare l’ambientazione territoriale e il modo di rappresentarvi le fattezze del male, ma il modo in cui i protagonisti dei suoi film (della grande maggioranza almeno) tendono a guardarsi perennemente alle spalle senza mai perdere la sensazione di sentirsi braccati, è sempre lo stesso. Come uguale e distintiva è quell’estetica della violenza che, accompagnandosi alla morte al rallentatore di un intero sistema di valori, tende ad oltrepassare il genere e la storia per minare dalle fondamenta la presunta perfettibilità del sogno americano. Il cinema di Sam Pekinpah ha il valore elegiaco di un malinconico resoconto finale e il sapore crepuscolare di una dolente poetica del disincanto.
Con Jason Robards, Stella Stevens, David Warner, Strother Martin, L. Q. Jones, Slim Pickens
Lo sconfinato territorio del west sta per diventare terra di conquista dei nuovi speculatori finanziari. Cable Hogue aspetta ignaro un "progresso" che verrà beffardamente a travolgerlo. Sam Peckinpah è Cable Hogue.
La fine di un epoca si pone lungo il flusso imperioso della storia per un cammino che impone dei cambiamenti ed esige delle scelte. Gli amici di sempre possono diventare un ostacolo.
Con Burt Lancaster, Rutger Hauer, John Hurt, Meg Foster, Dennis Hopper, Helen Shaver
In streaming su Plex
Il potere mistificatorio dei media e la sfuggente anonimia dei poteri occulti. Per Sam Peckimpah, l'ombra arida del "selvaggio west" non si è mai estinta.
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