Capolavoro recente di Allen. Si può essere pure dei geni, si può pure fare fatica ad accettare l'idea che la cosa non serva molto a vivere meglio, l'importante è non negarsi mai la possibilità di accontentarsi, prima che sia troppo tardi.
Sarà triste ammetterlo, ma anche in un cartone animato ci può stare la figura di un cattivo che non si redime, anzi finge di farlo per poter fare la cattiveria finale, nonostante il suo aspetto da pupazzo buono.
può uno sceneggiatore che sta scrivendo il film della svolta, barattare il suo rigore morale con il rischio di veder sfumate le sue aspirazioni per essere diventato testimone oculare di un grave reato commesso dalla star del suo stesso film?
evidentemente l'emulo di jacques tati non ha mai creduto di essere perfetto, e sino alla fine fa il possibile per convincere la sua giovane ammiratrice che l'illusionista perfetto non esiste.
Con Yolande Moreau, Bouli Lanners, Robert Dehoux, Albert Dupontel, Philippe Katerine
per l'operaia licenziata e il killer assoldato per vendicare il lavoro perduto niente è perfetto, nè i tentativi falliti di farlo fuori, nè tantomeno la loro vera identità, ma una cosa è perfetta, la convinzione delle altre dipendenti tradite, decise a continuare la ricerca del loro nemico numero uno: il padrone.
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