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Tartan Noir, Happy Richards, venti del Texas, donne di troppo, incubi di strada, madri depravate e lezioni di tenebra
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Tartan Noir, Happy Richards, venti del Texas, donne di troppo, incubi di strada, madri depravate e lezioni di tenebra

Leggere. Avidamente, avventurosamente leggere.

1- Christopher Brookmyre, Un mattino da cani (Quite Ugly One Morning, 1996), Meridiano zero, 2010, pp.318, € 10,00

Attiracatastrofi glasgowiano con doti da freeclimber, Jack Parlabane è un giornalista sulla trentina appena approdato a Edimburgo dopo una precipitosa fuga da Los Angeles, dove un potente del luogo ha ordinato di toglierlo di mezzo assoldando un sicario. Non ancora ripresosi dal jetlag, si trova coinvolto in un omicidio alquanto strano: Jeremy Ponsonby, stimato dottore del Royal Victoria Infirmary, è stato sgozzato e mutilato nel suo appartamento, giusto un piano sotto quello di Jack. Rimasto chiuso fuori casa in maglietta e boxer, Parlabane si intrufola nell'abitazione della vittima per arrampicarsi fino alla sua camera da letto, ma viene intercettato da Jenny Dalziel, agente dell'investigativa. Inizia così un'inchiesta che lo porterà a frugare tra il marciume e la corruzione della riforma del servizio sanitario nazionale in aziende sanitarie locali: l'ASL del Midlothian, diretta dal corpulento manager Stephen Lime, presenta qualche anomalia di gestione.
 
Già pubblicato da Meridiano zero nel 1999 e ora ristampato nella collana Noir con una fotografia maculata di Paul Angel Celano in copertina, Un mattino da cani è il primo romanzo di Christopher Brookmyre (classe 1968), autore scozzese osannato in patria e annoverato dalla critica nella variante nazionale del Tartan Noir (il tartan è il disegno quadrettato dei tessuti scozzesi). Un occhio al pulp taste (mutilazioni, spargimento di sangue e liquidi organici) e uno all'hard boiled (protagonista smaliziato e dalla battuta pronta), Brookmyre frequenta i cliché del genere riterritorializzandoli vigorosamente: le atmosfere notturne e le fumose avenues americane vengono rimpiazzate dalle luci fioche e dalle erbose squares edimburghesi, i bicchieri di bourbon dalle pinte di Eighty Shilling e gli infallibili killer in giacca e cravatta da maldestri gorilla in tuta sintetica.


2- Massimo Del Papa, Happy. L'incredibile avventura di Keith Richards, Meridiano Zero, 2010, pp.160, € 10,00.
 
Vita e miracoli a sei corde di Richards Keith, inaffondabile chitarra degli Stones.

Documentata ma non pedante, accorata ma non fanatica, cronologicamente sviluppata ma non rigidamente lineare, Happy. L'incredibile avventura di Keith Richards sbozza un ritratto composito e sfaccettato della carriera musicale del cofondatore dei Rolling Stones, con la ferma intenzione di dimostrare, come dichiarato esplicitamente da Massimo Del Papa nelle prime pagine del libro, che Richards è "Uno dei pochi ad avere consacrato (...) la sua vita tesa allo spasimo non tanto, come si crede, alla droga, agli stravizi o a una curiosa integrità criminale, quanto a un'incrollabile devozione musicale e strumentale". Non una biografia coloristica o tabloid-oriented, dunque, ma un'esplorazione minuziosa dell'universo musicale concepito, coltivato e perfezionato dal chitarrista nato il 18 dicembre 1943 a Dartford, 16 miglia a Est di Londra.


3- James Reasoner, Il vento del Texas (Texas Wind, 1980), Meridiano zero, 2010, pp.192, € 13,50
Fort Worth, Texas. Un lunedì di ottobre. La ventenne Amanda, figlia del dirigente della Westco (compagnia che produce attrezzature per l'estrazione del petrolio) Austin Traft, è scomparsa da giovedì. L'investigatore privato Cody è incaricato da Gloria Traft, matrigna di Amanda, di trovare la ragazza e riportarla a casa prima di mercoledì pomeriggio, quando il marito rientrerà da un viaggio di lavoro in Canada.

Quarantotto ore a rotta di collo: Cody, private eye poco più che quarantenne con la passione della pittura e della letteratura western, non ha che due giorni per rintracciare Mandy e il suo probabile compagno di fuga, Jeff Willington. Accettato l'incarico e saltato in sella alla sua Ford, segue le volatili orme della ragazza cercando di farsi un'idea su di lei, ché "quando si deve trovare qualcuno, è meglio se si conosce chi si sta cercando". L'indagine lo porta a perlustrare Fort Worth in lungo e in largo, dal quartiere del campus universitario dove Mandy abita con l'amica del cuore Lisa Montgomery (nonché componente del trio musicale Friendship insieme a Mandy e Jeff) ai club di strip tease di ex mafiosi circondati da scagnozzi violenti, passando per locali in ristrutturazione frequentati dall'upper class della città e musei dove contemplare i dipinti di Frederic Remington.


4-  Carl Hiaasen, Una donna di troppo (Skinny Dip, 2004), Meridiano zero, 2010, pp.447, € 18,00

Una fredda serata d'aprile, undici in punto. Da uno dei ponti di lusso della nave da crociera Sun Duchess precipita nelle scure acque dell'Atlantico Joey Wheeler Perrone: a scaraventarla in mare, come regalo del loro secondo anniversario di matrimonio, è stato l'adorabile marito Chaz. Ma contro ogni previsione la donna non annega: una balla da trenta chili di erba giamaicana prima e un provvidenziale soccorritore poi le salvano la vita. E l'irresistibile desiderio di vendicarsi.

Mi sono arreso. Leggendo e rileggendo il formidabile noir di Carl Hiaasen ho gettato la spugna. Per tutte le 447 pagine di Skinny Dip (il titolo originale significa "fare il bagno nudi") ho tentato di scovare un punto debole, una smagliatura, un passaggio a vuoto. Inutilmente. Come diavolo avrà fatto questo giornalista investigativo esperto nei danni procurati all'ambiente dallo sviluppo edilizio a concepire un libro nel quale si saldano senza sforzo componenti vendicative di ascendenza tragica, catastrofi ecologiche scientificamente circostanziate, dinamiche sentimentali di sapore romantico e indagini condotte col sangue freddo di un serpente? E per giunta su un palcoscenico del genere si contendono il ruolo di protagonista ben cinque personaggi: non solo la trentenne Donna di troppo Joey, ma anche il priapico e paranoico coniuge Chaz, l'eremita cinquantatreenne Mick Stranahan, il detective di origine norvegese Karl Rolvaag e l'ex caposquadra agricolo Tool, un bestione ipertricotico con una testa simile a un blocco di calcestruzzo.


5- Derek Raymond, Incubo di strada (Nightmare in the Street, 1988), Meridiano zero, 2010, pp.160, € 13,00
Parigi, autunno inoltrato. Sospeso dall'incarico per aver preso a pugni un ispettore invadente, il sergente di polizia Kleber si fa coinvolgere in uno scontro a fuoco dall'amico criminale Mark. Nell'imboscata che li attende al varco, elimina tre uomini lasciandosi però sfuggire il quarto. La vendetta della malavita è inevitabile: una bomba piazzata nella sua auto che fa accidentalmente saltare per aria la moglie Elenya. Devastato dal dolore e dal senso di colpa, l'ex sergente brama giustizia.

Noir autunnale fino all'ultimo carattere: tornano in mente le pagine più disperate di Hugues Pagan (da L'ingenuità delle opere fallite a Quelli che restano), scrittore col quale Derek Raymond intrattiene un dialogo segreto intessuto di ineludibile senso del dovere e identificazione nell'altro (le vittime). Ma se gli ispettori di Pagan cadono per affermare paradossalmente la vita, il sergente Kleber, quasi tre pacchetti di sigarette al giorno, precipita nell'abisso per toccare rovinosamente il fondo: "Gli uomini come Kleber, che fossero nel giusto o meno, seguivano sempre un percorso rettilineo". E così tra boulevard de Sébastopol e la Gare du Nord si consumano gli ultimi giorni di un uomo che, lacerato dalla perdita dell'adorata moglie Elenya, si dibatte fra il dolore inconsolabile e l'altrettanto implacabile determinazione punitiva.


6- Georges Bataille, Mia madre (Ma mère, 1966), ES, 2001, pp.120, € 16,50
A cinquant'anni di distanza dagli avvenimenti narrati, Pierre ricorda quando nel 1907, rimasto orfano del padre a soli diciassette anni, sua madre Hélène lo iniziò alla depravazione, alla dissolutezza e alla voluttà dell'erotismo per suicidarsi un anno più tardi, dopo un'ultima orgia in cui le loro bocche si unirono nella dolcezza di un bacio estremo.
 
Pubblicato postumo nel 1966 sulla base di un manoscritto per tre quarti corretto e pronto per la stampa, Ma mère doveva far parte di una tetralogia comprendente altri tre testi recanti la firma di Pierre Angélique (uno degli pseudonimi di Bataille): Madame Edwarda, Divinus Deus e Charlotte d'Ingerville. Precipitato letterario delle tesi teorico-storiche formulate esplicitamente nell'Erotismo, Mia madre racconta non tanto il progressivo precipitare nel vizio e nella lussuria di Pierre sotto la premurosa guida della madre, quanto l'abisso e la sacra vertigine che si spalancano davanti ai suoi occhi sbigottiti. La corruzione è vista come via verso l'incantamento, il godimento carnale quale momento di santità, il delirio come smarrimento in Dio.
 

7- Enrico Pandiani, Lezioni di tenebra, Instar Libri (Collana FuoriClasse), 2010, pp. 359, € 16,00

Parigi, fine giugno, sera. Il volto coperto da un foulard di seta nera, un'assassina dagli occhi troppo azzurri maestra nella tecnica dello Shibari (bondage portato a un eccesso di estetismo), uccide freddamente Martine Delvaux, attuale compagna del commissario Jean-Pierre Mordenti e fotografa del prestigioso studio Art-en-Images. Per il comandante degli italiens non è che l'inizio di un'indagine-labirinto in cui il desiderio di vendetta dovrà fare i conti con gli obblighi ufficiali dell'inchiesta, col seducente affiancamento del bellissimo tenente di polizia Maëlis Deslandes e coi deliri di onnipotenza di un grottesco mecenate torinese. Un viaggio verso la parte scura della sua anima.

Cresce di romanzo in romanzo la statura letteraria di Enrico Pandiani, ideatore della saga de «les italiens», squadra della Crim parigina inzialmente composta da sbirri di origine italiana e integrata all'occorrenza da flic corsi e alsaziani. Se l'eponimo Les italiens metteva in scena in 256 pagine la lotta per la sopravvivenza di un commissario senza nome e le 311 di Troppo piombo assegnavano a Jean-Pierre Mordenti nome, cognome e un'investigazione nell'ambiente del giornalismo, le 359 di Lezioni di tenebra squadernano un'indagine che fa la spola tra sex club dove si pratica il bondage e il mondo dell'arte, offrendo a Mordenti e compagnia sparante una movimentata trasferta torinese. Non si tratta soltanto di crescita quantitativa o di semplice espansione geografica: libro dopo libro, Pandiani si cimenta con trame sempre più intricate e operazioni sempre più rocambolesche senza ripiegare su formule collaudate e schemi rassicuranti, esplorando al contrario territori narrativi contraddistinti dal segno dell'imprevedibilità e del divertimento sfrenato.

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