Non faccio play da un pezzo, mi piace leggere quelle degli altri, lo trovo più rilassante, ma stavolta devo fare un’ eccezione doverosa per parlare di uno dei guai di questa povera italietta (lo scrivo minuscolo perché si vergogna).
Non dico niente di nuovo, già tempo fa ci fu  qui una lamentatio simile a questa, ma non è un buon motivo per non portare un’ennesima testimonianza sulle sorti di questa scritta  sopra in minuscolo (nel frattempo si è nascosta sotto la scrivania).
Per carità, ci sono problemi ben più, direbbero certi che conosco, cogenti e cruciali, ma pure se ti chiudono tutte le sale cinematografiche è cogente e cruciale, perdindirindina, dove si va a dimenticarsi per un po’ dei guai? dove ci s’imbarca su quella navicella che decolla quando si spengono le luci in sala?  E non mi parlate di Home Video, che giudico un male necessario.
Io sono per i templi, pagani, cristiani, mussulmani,cinematografici, purchè templi.
Ordunque, bando alle ciance.
Copio qui un réportage, viene  dalle Marche, San Benedetto del Tronto, dove, tra un tira e molla dei c.d. addetti ai lavori, pare che non si possa più andare al cinema da circa un anno.
Ma ora ci sono novità e comunque, in compenso, si può andare in spiaggia, pure d’inverno, sempre che ne resti un po’….ma questo è un altro discorso.
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San Benedetto, 26 novembre 2010: riapre il Cinema Delle Palme
Onore e gloria al signor Khumar Anil, non-indigeno e semisconosciuto deus ex machina sceso nella desolazione della Città-senza-cinema a restituire il “Dopolavoro” ai cittadini.Dipendesse da me, un busto celebrativo gli erigerei, in pubblica piazza.
       Tuttavia qualche folletto monello, seminatore di zizzania, diffusore di venticelli di calunnie, sparge voci che inquietano. Saranno certo folletti maliziosi, e male informati e - va da sé - comunisti.
Dicono che la riapertura è solo temporanea, funzionerà un paio di mesi o giù di lì.  Dicono che la struttura è già stata acquistata da privati o sta per esserlo e vedrà presto l’apertura di negozi uffici e appartamenti (ma va?..) per non si sa quanti piani, tutto tranne che cinema (o con pochissimo cinema, vattelappesca che significa).
        Ohibò: come mai sulla stampa troviamo solo notizia di riapertura e annesso sorriso a trentadue denti, e manco una riga su ‘ste vocine inquietanti?
Una città proprio stramba, San Benedetto, dove le informazioni più o meno fondate arrivano dai commenti dei lettori e non da giornalisti che magari potevano andare a rompere le scatole, a sfruculiare nelle carte e negli uffici per accertare, far capire a noi popolo bue come stanno veramente le cose, dato che le voci saranno arrivate pure a loro. O no? Il cinema riapre il 26 e noi coi giornali lo sappiamo solo poche ore prima? C’era qualche segreto? Un complotto? Trucchi nascosti? Meglio non far sapere? Una resurrezione col trucco? E il trucco a chi giova? Forse all’amministrazione comunale che, in anestesia totale – allora - davanti all’assassinio del Cine-Teatro Calabresi e alla successiva dipartita del Dopolavoro, in campagna elettorale - ora - tripudia riempiendosi le fauci di cultura e di progetto importante e di valorizzazione del centro cittadino e bla bla bla, nel più scontato dolce stil vecchio.
Il merito non può essere il loro, che abbandonarono uno dopo l’altro i due storici cinema cittadini (e ricordiamoci che ce n’era un terzo, il Cine-Teatro Pomponi-Concordia) all’affarismo dei palazzinari, in un’apoteosi di scaricabarile.
        Forse però, a saper leggere tra le righe, la stessa programmazione del risorto Dopolavoro, alias Delle Palme, ci manda l’informazione giusta. Lo fa per via subliminale, aprendo non casualmente la stagione del risveglio con un film dal titolo… evocativo: “L’illusionista”.
Allora, illusionisti de noantri, ce lo dite  DOV’E’ IL TRUCCO?
S.D.G.  27/11/10