Sette film che hanno saputo illuminare, con la luce di un proiettore, l'età dei secoli bui
Regia di Pupi Avati
Con Luigi Diberti, Arnaldo Ninchi, Massimo Bellinzoni, Dalia Lahav, Lorella Morlotti
Per chi fosse interessato a un'accurata ricostruzione storica, a scandagliare gli animi e la psiche dell'uomo medievale, un film più che da vedere, da studiare
Regia di Pupi Avati
Con Raoul Bova, Edward Furlong, Marco Leonardi, F. Murray Abraham
Anche in questo film Avati riesce in una ricostruzione ammirevole, aggiungendo alla documentazione il fascino tutto medievale per l'avventura spirituale e creando un'epica "mediterranea" e italiana che nulla ha da invidiare ai cicli nordici.
Titolo originale La Passion Béatrice
Regia di Bertrand Tavernier
Con Bernard-Pierre Donnadieu, Julie Delpy, Niels Tavernier, Monique Chaumette
Omaggio alla Beatrice Cenci di Freda, Tavernier ne sposta l'ambientazione e l'epoca ricreando un medioevo nordico forse un poco squallido ma sicuramente realistico nella messa in scena al punto che persino le musiche non sono create ex-novo ma sono esecuzioni delle composizioni di Guillame de Machaut
Titolo originale Excalibur
Regia di John Boorman
Con Nigel Terry, Helen Mirren, Nicol Williamson, Nicholas Clay, Cherie Lunghi, Paul Geoffrey
Apparentemente sembra tradire appieno l'epoca che dovrebbe descrivere, ma se si pensa che l'autore che ha ispirato il film è Thomas Mallory, che visse nel XV sec., ecco che questa versione in celluloide della Morte d'Arthur, risulta filologicamente corretta, restituendoci la visione che un uomo del '400 poteva avere della figura del cavaliere (indicativo che nel film indossino corazze quattrocentesche e non cotte medievali) e dell'ideale da lui perseguito.
Regia di Jean-Jacques Annaud
Con Sean Connery, F. Murray Abraham, Christian Slater, Michael Lonsdale, Valentina Vargas
Nonostante la consulenza storica di un medievista del calibro di Le Goff ne risulta una rappresentazione del evo di mezzo troppo cupa per essere reale, e quindi troppo romantica, ma è la sola pecca in un affresco che comunque ha una forza suggestiva notevole. P.S. nonostante lo si ripeta più volte il film non fu girato presso la Sacra di S. Michele!
Regia di Liliana Cavani
Con Mickey Rourke, Helena Bonham Carter, Andréa Ferréol, Paolo Bonacelli
Un personaggio complesso, Francesco d'Assisi, che la Cavani riesce a dipingere in maniera più che credibile nella sua lacerazione interiore (altro che giullare di Dio!). Incredibile che a renderlo credibile sia un attore fisico come Mickey Rourke. Consigliato per comprendere la spiritualità pauperista medievale.
Regia di Ermanno Olmi
Con Christo Jivkov, Sergio Grammatico, Sandra Ceccarelli, Giancarlo Belelli
Il canto del cigno di un'epoca che forse non è mai esistita, quella della cavalleria col suo codice d'onore, colto nel momento stesso in cui viene suonato il suo de profundis assieme all'elogio funebre di Giovanni dalle Bande Nere. Ironico il commiato finale del film, una decisione tradita alfine dalla storia stessa, ma, si sa, sono le guerra che cambiano il mondo!
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