Negli anni '50 i cinema delle grandi città erano così suddivisi: - Cinema di prima visione : situati generalmente in centro, riservati alle classi più abbienti per via del prezzo di ingresso e perché bisognava andarci "vestiti bene " . - Cinema di seconda visione : i più frequentati da tutti gli altri. - Cinema di terza visione o "pidocchietti" ; frequentati soprattutto da ragazzi(ni) , al modesto prezzo affiancavano spesso la possibilità di vedere due film insieme, spezzettati e pieni di macchie, con pessimo sonoro e quindi spesso incomprensibili ; non esisteva il pop corn ma lupini, semi di zucca e mosciarelle (castagne secche). Il proiezionista era l'individuo più odiato del quartiere, come se fossero colpa sua le frequenti interruzioni per rottura della pellicola. - Cinema di terza con avanspettacolo ; tra un film e l'altro sfilavano formose signore discinte, di età avanzata che accennavano a passi di danza ; più che altro ancheggiavano mostruosamente. La cosa più divertente era lo scambio di battute tra comici e spettatori (Fellini ed altri lo hanno descritto magnificamente). - Cinema della chiesa di quartiere o "parrocchietta" ; si era costretti ad andarci quando lo ordinava papà su sollecitazione del parroco .Vi si proiettavano film dalla moralità ineccepibile o di argomento religioso. Quanti sonni su quelle sedie li legno !!! Oggi abbiamo multisala .... e basta.
Con Renato Salvatori, Tomas Milian, Nino Castelnuovo, Anna Maria Ferrero, Carla Gravina
In streaming su Rai Play
per l'avanspettacolo preferisco citare questo anziché i "soliti noti" , perché le scene in cui Anna Maria Ferrero si esibisce sul palco rispecchiano appieno l'atmosfera.
il cinema di prima visione ci fa scoprire il 3D, con occhialetti di cartone ; solo poche scene in tutto il film, precedute da una voce cavernosa che avvisava , mentre la proiezione proseguiva :"mettere gli occhiali, mettere gli occhiali..." L'effetto era comunque suggestivo.
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