Si parla di film dei rutilanti anni '20, dei candidi anni 30, degli sperimentalissimi '40. E via di seguito discorrendo. E noi, ai figliuoli e ai nipotini del 2034, cosa diremo di questo dolce decennio da basso impero?
Moralità dubbie, sangue, sesso, reiterazioni del passato. Quello che siamo, in fondo. Film strepitoso e tristissimo, Zeta-Jones fornisce la miglior prova di supporto degli ultimi vent'anni e veniamo azzerati dei nostri rigori etici e morali solo per entrare dentro un vestito di paillettes.
Con Miho Kanno, Hidetoshi Nishijima, Tatsuya Mihashi, Kyoko Fukada
Perché tendiamo sempre a rimanere arrampicati su precari precipizi innevati (cambiate il luogo con un elemento a vostra scelta). E in sottofondo, fu il teatro.
Sopravvalutatissimo, ma necessario. Sorrentino non è né Petri né tanto meno Francesco Rosi, ma si diverte e regala ritratti impietosi e bastardi di umanità corrotte dalla vita. Ottima regia, dài.
Si chiude il cerchio. Nelle carceri, forse luogo emblema di questo millennio che se ne è appena andato (vedi sopra, Chicago). Audiard è un regista tutto d'un pezzo, probabilmente l'unico vero erede di Robert Aldrich, e speriamo non vada mai oltreoceano.
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