Con la maggior parte della gente ho ben poco da spartire e da condividere, ognuno è assorbito dalla sua fiera e ferale preoccupazione della vita quotidiana, il che mi lascia intendere che dovrei farmi gli affari miei e dedicarmi a ciò che riempie la mia anima, bisognosa di nuove cure, di nuovi parametri visivi in cui espandere la mia coscienza, mai doma, mai sazia, mai esausta, sì, voi siete gli esaustivi, quelli che hanno la risposta a tutto e quando non ce l'hanno si rivolgono al prontuario della buona creanza, ricettacolo d'idiozie a cui date credito. Datemi retta, gente ben più in gamba di voi ha patito le pene dell'Inferno per una salvezza che non è mai avvenuta, non si è mai avverata, e mai verrà. Idolatrate manichini di cartapesta a cui attribuite valori che non hanno, lodate l'apparenza e porgete l'altra guancia solo per educazione, salvo poi smentirvi nelle occasioni che vi fanno comodo, salvo poi mentirle. Sono un fantasma pindarico, un pavone di stravagante bellezza, inamidato nello "sporco", nei residui della mia pelle, aspirante il dolce rumore del vento, il suo sibilo, ausculto le movenze del Mondo e lo intrappolo nella mia sfera. Sono un fantasma in mezzo a stranieri che parlano una lingua non mia, conciliati e concilianti, mai un dubbio nelle vostre esistenze, solo un percorso lineare che puzza di marcio. Sono interessato alle anime come la mia, sempre innevate dal tarlo, dalla domanda, dall'incognita, e non riposo sui miei allori, ma vivo, mi sviluppo, mi ramifico in nuovi cerebralismi, astrattismi, ma che a me fanno star bene. La realtà è un costume per l'uomo ingannevole, un orrendo compromesso per non perdersi nella brughiera. Io, nella brughiera esisto, grido, latro, rifletto, e prego in silenzio, libero da un corpo martire di se stesso, voi, genuflessi al più bieco materialismo, alla pasciuta frivolezza che non si guarda allo specchio perché incontrerebbe il Diavolo, l'orrore, e la morte di ogni vanità per voi è la morte, Quella è la vita, "barbariche" meningi curiose, che suggono nettare come il bambino "lecca" il latte.
Firmato il Genius, uomo shampante e un po' Champagne.
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