Riflettendo ora, 10 anni dopo il fatidico 2000, su come, in passato, veniva immaginato il terzo millennio, non ho potuto fare a meno di notare l'enorme quantità di pellicole di fantascienza che preconizzavano mondi dominati dalle macchine in cui la razza umana era ridotta in condizioni di schiavitù, oppressa dalle macchine che essa stessa aveva costruito. Molti di questi film raccontano di vicende ambientate in un futuro che nel frattempo è diventato passato, ma la loro forza rimane intatta. L'interrogativo, infatti, resta: devono essere posti dei limiti alla ricerca scientifica? Quale spazio deve trovare l'etica nel progresso? OGM, ingegneria genetica, clonazione: fino a che punto è lecito spingersi? Sono domande che ci si pone da decenni, ma mai come ora urge trovare delle risposte. Gli artisti, si sa, lavorano nel campo della fantasia. Spesso, però, la realtà supera la fantasia. Questi film dovrebbero rappresentare un monito per tutti noi, nella speranza che la fantascienza continui a restare fantascienza.
Un computer, HAL9000, in grado da solo di portare avanti una complessa missione nello spazio. Un computer dotato di personalità, che si comporta e agisce proprio come un essere umano. Proprio per questo, HAL9000 sbaglia, stordito da un conflitto che diventa nevrosi. Come a dire che l'uomo, in quanto essere imperfetto, non può creare macchine perfette e farebbe bene a non fidarsi mai del tutto delle proprie invenzioni.
Nel 2019, l'ingegneria genetica è così sviluppata da poter creare androidi in tutto e per tutto uguali agli uomini. Così, quando gli androidi cercano di sottrarsi al loro destino, diventa difficile rintracciarli. Nella ricerca moriranno esseri umani in carne ed ossa: pezzi di umanità che muoiono nel tentativo di porre rimedio ai propri errori.
Anno 2029: la rete di computer Skynet acquisice una coscienza autonoma e invia nel passato un androide per uccidere Sarah Connor, futura madre del capo della resistenza. La lotta sarà all'ultimo sangue, ma l'ultima parola resterà da scrivere. Fermiamoci, dunque, finché siamo in tempo: superata una certa soglia, tornare indietro sarà impossibile.
Con Woody Allen, Diane Keaton, John Beck, Mary Gregory, Don Keefer, John McLiam
"Dopo aver finito la sceneggiatura de Il Dormiglione, ho notato che uno dei temi ricorrenti è l'inaffidabilità della tecnologia. Un tizio fa fuoco con l'arma del futuro e gli scoppia in mano, io entro in una cucina futuristica e non funziona...". Con queste parole, Woody Allen ha descritto uno dei temi del film. I toni sono ovviamente ironici, come tipicamente accade in Allen, ma la questione è sempre la stessa: la tecnologia è un'arma che rischia di ritorcersi contro chi la crea.
Nel XXII secolo, dopo una sanguinosa guerra contro l'umanità, le macchine intelligenti sono ormai padrone del mondo. Gli esseri umani hanno l'illusione di autodeterminarsi in un mondo solo all'apprenza libero. Ciò che vedono è, in realtà, instillato nelle loro menti dalle macchine, gli unici esseri coscienti della Terra. Chissà, forse un giorno vivremo tutti in un social network, lavoreremo on-line e, al cinema, i registi saranno sostituiti da ipnotisti che, con macchinari oggi sconosciuti, daranno l'illusione ai cinefili rimasti di vivere realmente le avventure dei loro eroi...
Con Ray Lovelock, Christine Galbo, Arthur Kennedy, Aldo Massasso, Giorgio Triestini
In streaming su Amazon Prime Video
Non solo capolavori, anche il cosiddetto cinema di serie B si è spesso occupato dei possibili effetti nefasti della tecnologia. In questo film, in particolare, si parla di ultrasuoni che uccidono gli insetti nocivi per i raccolti ma risvegliano i morti tramutandoli in zombie.
I dubbi del XX secolo ci accompagnano anche nel XXI. Una razza aliena più evoluta di noi, ci mette in guardia circa i rischi del nostro modello di sviluppo. Inquinamento, scienza applicata alla guerra, distruzione di habitat naturali: il messaggio è sempre lo stesso. Il nostro pianeta è un luogo troppo bello perché sia distrutto dalla nostra scarsa attenzione. Forse non è necessario sacrificare tutta l'umanità per salvarlo: basterebbe che tutti noi prendessimo coscienza del problema e facessimo tutto il possibile per porvi rimedio.
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