Che il clima influenzi la nostra vita è risaputo: basta guardare i tanti telegiornali che, per riempire il tempo loro concesso, mostrano servizi ormai triti e ritriti in cui delle persone (probabilmente figuranti) danzano felici sotto i raggi del sole per poi rabbuiarsi e deprimersi non appena un velo di nebbia ne oscura la luce. Eccessi a parte, i fenomeni climatici sono comunque in grado di creare atmosfere particolari, a volte suggestive, e di trasmettere delle emozioni. Il cinema ha spesso fatto ricorso alle metafore del clima per sottolineare lo stato d'animo del protagonista o per esprimere concetti altrimenti difficilmente esplicabili. Quelli che cito qui sotto sono solo alcuni esempi: il vostro contributo sarà come sempre indispensabile!
La nebbia viene utilizzata come metafora del velo che ammanta le menti di coloro che, partendo da presupposti sbagliati, giungono a conclusioni altrettanto sbagliate, accusando ingiustamente Woody Allen di essere il misterioso strangolatore. Sarà l'arte ad offrire a Woody una vita migliore e forse anche un'occasione di riscatto.
Il Sole che splende anche a mezzanotte, insieme alla nebbia dell'Alaska, rappresenta una metafora perfetta dello stato confusionale in cui versa Al Pacino. L'assenza di sonno, un senso di colpa mai rimosso, il ricatto, la mancanza di un punto di riferimento non fanno che acuire il suo malessere, che troverà sollievo solo un istante prima della morte.
La pioggia di rane è un evento apocalittico decisamente fuori dall'ordinario ed è una metafora perfetta degli eventi, a loro modo altrettanto apocalittici, che hanno sconvolto la vita dei protagonisti del film. Tutti escono cambiati dalle loro storie e per loro nulla sarà più come prima.
La neve che avvolge l'Overlook Hotel, attutisce i suoni della natura, isola i protagonisti dal resto del mondo e ne causa un vero e proprio distaccamento dalla realtà. Lo stesso distaccamento che avviene nella mente di Jack che perde il senso del reale e impazzisce. Solo chi è dotato dello shining può sperare di sopravvivere, come se la luccicanza fosse un sole splendente in grado di sciogliere la neve.
Il sole illumina il mondo e rende palese ogni avvenimento. Per questa ragione, degli omicidi che avvengono sotto il sole avvelenato del deserto appaiono ancora più folli. Non c'è alcun tentativo di dissimulare l'accaduto, nessun tentativo di nascondere le proprie colpe, come se la deriva del buon senso ormai non potesse più essere arrestata.
Il vento che trasporta le spore mortifere delle piante diventa uno strumento di morte dal quale è impossibile scappare. Il vento diventa così una metafora della morte stessa, che è come una brezza che ci segue e dalla quale scappiamo costantemente. Ma la brezza si trasforma lentamente in uragano ed a quel punto la fine sarà ineluttabile.
Il freddo interplanetario può esser letto come una metafora del freddo informatico del computer, uno strumento apparentemente perfetto e immutabile, come se fosse congelato, ma rigido ed incapace di adattarsi alla mutevolezza della realtà e come tale schizofrenico e pericoloso. HAL9000 non comprende appieno gli umani che viaggiano con lui e ciò lo porta alla pazzia, con le conseguenze letali che ben conosciamo.
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