L'aereo è uno dei mezzi di trasporto di cui si parla di più: chi è a favore, chi è contro, chi ha paura, chi lo prende per necessità.... In alcuni casi però il cinema ci ha regalato immagini, storie, eventi intrecciati a quei numeri scritti sul pannello degli aeroporti, che condizionano le vite come una roulette russa: c'è chi vince e c'è chi perde, chi rimpiange di aver perso una coincidenza e chi invece per lo stesso motivo ringrazia la provvidenza!
Questo non è esattamente un volo tranquillo e la meta non è delle più convenzionali. "Houston, abbiamo un problema" è ormai diventato un modo di dire, e lo sguardo di Tom Hanks nel momento in cui pronuncia quelle parole ci restituisce lo smarrimento dell'uomo quando con una macchina da lui stesso costruita tenta di conquistare lo spazio intorno alla Terra.
Il volo meno noto nella tragedia aerea che tutti conosciamo e che ha cambiato il mondo 8 anni fa: l'aereo che non ha colpito nè le Torri Gemelle nè il Pentagono, ma che si è schiantato al suolo. Indimenticabile la tensione che il regista Paul Greengrass riesce a creare durante tutte le operazioni di imbarco: sappiamo già come andrà a finire ma è come se anche noi fossimo tra quei passeggeri: forse non a caso nessuno di quei personaggi è ben tratteggiato, forse perchè chiunque tra noi poteva trovarsi su quei sedili...
Quando l'aeroporto può diventare un incubo! Il J.F.K. di New York è una specie di prigione per Viktor Navorski, un Tom Hanks eccellente: il suo Paese, la Krakozhia, ha subito un colpo di stato e quindi lui non può ufficialmente atterrare sul suolo americano. La girandola di personaggi con cui il protagonista si trova a comunicare (Zeta-Jones, Tucci,..) gli farà conoscere l'amore ma anche la chiusura di un mondo, quello americano, che nasconde le sue paure nell'applicazione di regole inderogabili e disumane.
Bluffo un po', non ho ancora visto questo film appena presentato a Roma, ma leggendo la trama e le recensioni mi sono innamorata del ritratto di questo personaggio, un "tagliatore di teste" per cui l'aereo è diventata una specie di dimora: alla domanda "da dove viene?" lui risponde proprio "da qui"!!!! L'unico suo scopo è accumulare miglia: se da una parte ciò gli permette di incontrare un'anima a lui affine (quella di Vera Farmiga, sempre più brava), dall'altra dipinge con tristezza la situazione creatasi dopo la crisi economica. Cinema impegnato.... ma con gusto!
Cito questo film perchè contiene uno degli incidenti aerei più impressionanti che io abbia mai visto. E' talmente realistico che Nicolas Cage sembra quasi l'elemento finto della scena.... Quando finalmente l'aereo si ferma ti rendi conto di aver trattenuto il fiato per parecchio tempo!
Come dimenticare l'incubo dell'incidente aereo che il protagonista vive prima del decollo e che poi puntualmente si verifica alla partenza della gita scolastica? Il film sarà forse dimenticabile ma la scena in cui Alex, prima di rinunciare al volo, si accorge delle innumerevoli coincidenze con ciò che ha immaginato in sogno, ci offre una tensione crescente.... E poi questa tensione esplode contemporaneamente all'aereo, con lo spettatore che insieme ai "miracolati" assiste alla sciagura da dietro un vetro... Non proprio uno spot per le compagnie aeree!
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