Baarìa
- Drammatico
- Italia, Francia
- durata 150'
Regia di Giuseppe Tornatore
Con Francesco Scianna, Margareth Madè, Nicole Grimaudo, Angela Molina, Monica Bellucci
Evviva la Sicilia!
Festival discontinuo, saltuariamente illuminato da qualche bel film, i più son stati trascurabili.
Un breve ripasso per la memoria.
Baarìa: Tornatore osa tanto e vince la sfida. Film non esente da difetti, ma da premiare per il coraggio produttivo e lo sforzo epico. Perlomeno Peppuccio rischia senza vergogna, e azzecca qualche momento memorabile nel caleidoscopio tonitruante che ha partorito.
Life during wartime: Solondz e i fantasmi della borghesia, ancora una volta. Lo fa con levità, senza cadere nel grottesco e nel risaputo, uno dei migliori del panorama veneziano.
The road: non basta una straordinaria scenografia a dar vita ad un racconto inerte, senza piglio. Mortensen sprecato, e, visibilmente, dimagrito, lo richiedeva il ruolo, ma è carne al fuoco senza gusto.
Bad lieutenant: Port of call New orleans: qui bisogna stare attenti a misurare le parole, altrimenti il nostro Carlos Brigante ci cazzierà. Piacerebbe essere indulgenti nei confronti di Herzog, autore di capolavori indimenticabili, cantore della natura umana, ma questo film, non me ne vogliano i sostenitori "inguaribili" è indifendibile. Scolastico, noioso, girato da cani, con il solito Cage, porco e nevrotico, e per questo "efficace".
Il film di Ferrara era sgradevole, unico, allucinante, con un protagonista-carne, questo film è ridicolo, imbarazzante, nulla più di questo.
Mi pioveranno addosso caterve di critche, ma devo essere sincero e obiettivo.
Persécution: Chereau punta alto e azzecca una delle perle viste in Concorso. Un ultimo tango di spettrale alienazione urbana, con interpreti eccelsi ed un'aria di profondo mistero.
36 vues du Pic Saint Loup: detta come va detta un Cinema per "rincoglioniti" che quando si parla di Rivette vedrebbero della poesia anche nell'inquadratura di una merda che galleggia in un laghetto. Siparietti senza nulla da dire, mancanza d'ispirazione, un Castellitto spaesato, e non basta "resuscitare" un'appassita Jane Birkin. La delusione!
The informant!: Soderbergh è questo, prendere o lasciare. Una storia senza mordente, alquanto piatta, non basta un Matt Damon imbolsito e qualche gioco di luci.
The men who stare at goats: una piacevole commedia senza pretese, con un cast inecceppibile. Clooney azzecca l'ennesimo film "leggero", che oculatezza, che senso delle scelte, da elogiare. Attore mediocre che sa "vendersi" bene.
Il grande sogno: l'epopea del '68 come in una fiction per la Rai. L'unico a salvarsi dal naufragio è un grintoso Scamarcio, sì, questa volta fa centro.
Trinca parrocchiale, Argentero un belloccio da copertina, sorriso smagliante e denti lucidi.
Che vecchiume!
Survival of the dead: le idee latitano e Romero ritorna ai suoi zombies, senza ironia, senza trasmettere paura.
Appena sufficiente, qualche scena truculenta lo tiene a galla.
Soul kitchen: un film fresco, originale, appena appena un po' volgare. Almeno in sala, dopo tanti "maestri" alla frutta, si è riso.
La doppia ora: ennesimo pasticcio del Cinema italiano. Poco altro da aggiungere.
A single man: l'American beauty di un omosessuale raffinato e depresso. Colin Firth da Oscar, speriamo lo vinca.
Tom Ford approda al Cinema e sorprende.
Tetsuo the bullet man: Tsukamoto riaggiorna il suo Iron man cronenberghiano, ma non ci sono guizzi, solo una gran confusione, e manca il pathos, manca l'energia.
Appena guardabile.
Regia di Giuseppe Tornatore
Con Francesco Scianna, Margareth Madè, Nicole Grimaudo, Angela Molina, Monica Bellucci
Evviva la Sicilia!
Titolo originale Bad Lieutenant: Port of Call New Orleans
Regia di Werner Herzog
Con Nicolas Cage, Val Kilmer, Eva Mendes, Jennifer Coolidge, Fairuza Balk, Brad Dourif
Herzog affonda.
Titolo originale The Taking of Pelham 123
Regia di Tony Scott
Con Denzel Washington, John Travolta, Luis Guzman, Victor Gojcaj, Gbenga Akinnagbe
Quasi quasi è meglio il cazzaro Tony Scott, almeno "intrattiene" con delle stronzate.
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