La tomba delle lucciole
- Animazione
- Giappone
- durata 93'
Titolo originale Hotaru no haka
Regia di Isao Takahata
Rimane un'opera dal pathos irresistibile, ma non stucchevole, straziante ma capace di leggerezza. Il punto più alto del grande Takahata.
I film migliori tra quelli che ho potuto vedere (o che avevo già visto prima e altrove) della retrospettiva monstre dedicata all'animazione giapponese. Chi l'avesse persa quest'estate a Locarno potrà presto rifarsi a Torino, dal 16/9.
Titolo originale Hotaru no haka
Regia di Isao Takahata
Rimane un'opera dal pathos irresistibile, ma non stucchevole, straziante ma capace di leggerezza. Il punto più alto del grande Takahata.
Titolo originale Sen to Chihiro no kamikakushi
Regia di Hayao Miyazaki
Favola legata alla complessa mitologia giapponese tanto quanto ai racconti formazione con passaggio in un altro mondo, ben radicati nel mito occidentale. Universale e stratificato. Marcatamente anticonsumista.
Titolo originale Akira
Regia di Katsuhiro Ôtomo
Visionario e apocalittico, visto su grande schermo è uno spettacolo impressionante, con quel finale enigmatico che continua a rimanerti impresso e sembra sempre sfuggirti. "Io... sono... Tetsuo!"
Titolo originale Shisha no sho
Regia di Kihachiro Kawamoto
Con Kyoko Kishida, Tetsuko Kuroyanagi, Rie Miyazawa
Uno stop motion con eleganti marionette in un racconto di grande rigore mistico e filosofico. Ipnotico nel ritmo e nella messa in scena.
Titolo originale Kôkaku kidôtai
Regia di Mamoru Oshii
Rilettura assai radicale del manga di Masamune Shirow, Ghost in the Shell rimane forse il vertice dell'animazione giapponese prima che il computer si facesse largamente presente. Sensazionale soprattutto nelle scene d'azione, ma avanti sui tempi anche nell'affrontare i temi dell'intelligenza artificiale.
Titolo originale Kaze no tani no Naushika
Regia di Hayao Miyazaki
Non è al livello del manga da cui è tratto - completato, però, dopo la fine del film - ma rimane l'imprescindibile esordio della studio Ghibli con la prima eroina guerriera di Miyazaki, capace di lottare ma soprattutto di sacrificarsi. Molta della poetica dell'autore era già qui.
Titolo originale Metropolis
Regia di Rin Tarô
Dal manga di Osamu Tezuka, assai più che dal film di Lang, Otomo e Rintaro danno vita a una corraggiosa integrazione di digitale e disegno, che rievoca il contrasto tra attori e cartapesta dell'espressionismo tedesco. Finale catartico, antitotaliario e antimilitarista.
PS: Andrebbe citato anche Mushishi, che per il catalogo del festival risulta tra i lungometraggi, ma in realtà è una serie animata, di cui la retrospettiva presenta i primi quattro episodi. Si tratta di un horror prosciugato e misterioso che narra di fantasmi alieni e di un soprannaturale profondamente inconoscibile, quasi lovecraftiano, raccontato con un ritmo lento e una grande attenzione ai dettagli e alla regia. Una vera scoperta.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta