Ci sono alcuni film che ti prendono, ti appassionano e ti coinvolgono più di altri. Li guardi e subito ti affezioni ai protagonisti, soffri con loro, gioisci per loro, e arrivi addirittura a sentirti parte di loro. Poi, mano a mano che la storia va avanti, ti accorgi che le cose vanno diversamente da come vorresti. La fortuna volta le spalle a quelli che nel frattempo sono diventati i tuoi eroi, i cattivi trionfano, e alla fine è come se avessi ricevuto un pugno nello stomaco per come si son messe le cose. Sono quei film che non sanno cosa sia l’happy ending, quei film che vorresti che durassero dieci minuti in più per regalare qualche altra speranza ai protagonisti. E invece no. Finiscono così. E tu lì, seduto, a pensare quanto può essere amara la vita.
Cinque sorelle, una più bella dell’altra, si tolgono la vita perché oppresse da una famiglia bigotta che toglie loro il respiro. Cinque fiori che appassiscono anzitempo e muoiono insieme agli alberi del loro giardino. Il film pare che sia tratto da una storia vera, ma ciò non toglie nulla alla tensione drammatica, a tratti davvero insostenibile.
John “Scottie” Ferguson s’innamora di una donna misteriosa e affascinante, Madeleine. Il suo compito è di proteggerla, ma purtroppo fallisce e lui si ritrova solo con i suoi sensi di colpa. L’occasione di riscatto, però, si presenta sottoforma di Jude, reincarnazione degradata di Madeleine. Perderà anche lei, ma questa volta non potrà più farla ritornare.
Maggie, giovane pugile meno che dilettante, fa di tutto per farsi allenare dal buon vecchio Clint. Dopo lunghe esitazioni, questo accetta. Col tempo, Maggie diventa per lui molto più di un ottimo pugile. Diventa una figlia. Ma il fato crudele è dietro l’angolo. Prigioniera del suo corpo, Maggie chiederà ancora una volta, l’ultima, l’aiuto del “padre”, che non si tirerà indietro neppure di fronte alla difficoltà più grande, compiendo il più crudele gesto d’amore che si possa immaginare.
L’unione fra due fratelli si sfalda a causa di una barca e di un certo zio che commissiona loro un omicidio, che essi puntualmente commettono. La coscienza di uno dei due, però, è una voce che si fa sempre più forte, e così l’altro decide di farla tacere per sempre. La lotta fra fratelli non avrà vincitore e i due Caini si uccideranno a vicenda. La vita di un fratello vale meno di una barca.
Altro film di Hitchcock, l’unico tratto da una storia vera. Un musicista viene ingiustamente accusato di essere l’autore di alcune rapine. Viene dunque arrestato e, dopo un processo sommario, condannato. Ma il vero ladro commette un errore: si fa arrestare, scagionando così il nostro uomo, il quale, tornato a casa, scopre che la moglie non ha retto lo stress e, vittima di uno shock nervoso, è ora ricoverata in clinica. Due esistenze distrutte per la superficialità di qualcuno…
Alex si diletta a compiere atti di ultraviolenza insieme ai suoi drughi, finché questi, stufi dei tiri mancini del loro capo, non lo fanno arrestare. In carcere, Alex è sottoposto al trattamento Ludovico che dovrebbe eliminare in lui ogni istanza violenta. La cura sembra avere successo. In realtà, Alex è ora incapace di difendersi e diventa egli stesso vittima della sua stessa violenza che gli si ritorce contro. Per insabbiare il fallimento dei loro esperimenti, le istituzioni si mettono ora dalla parte di Alex che, tornato quello di prima, può ora opprimere il prossimo stando dalla parte della legge.
Un uomo uccide a ripetizione ed alla fine se ne va per la sua strada impunito. È sempre difficile accettare che chi si macchia di atti tanto violenti possa poi restare libero di andare. La realtà, però, ci insegna che è un evento tutt’altro che raro.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta