Quella di Clint Eastwood regista, a mio modesto parere, è stata una delle più stupefacenti metamorfosi della storia del cinema. Ci fu un tempo (anni “70 e primi “80), in cui il ns veniva considerato niente più di un bieco reazionario fascistoide. Anni di impegno politico e polarizzazioni estremizzate, ma innegabilmente grazie a personaggi come Callahan e similari, Eastwood alimentava volutamente tale fama, ed a seconda delle appartenenze ideologiche, veniva amato od odiato. Contribuì alla reputazione pure la lunga esperienza quale sindaco-sceriffo della cittadina californiana di Carmel (e pare che al confronto i nostri attuali Gentilini e Tosi siano mammolette). Su una cosa comunque non c’erano dubbi bipartisan, la qualità mediocre del suo cinema (mentre gli esordi, ad onor del vero, erano stati piuttosto promettenti). Poi una mattina, kafkianamente al contrario, lo scarafaggio si svegliò improvvisamente autore ispirato, e dopo l’avvisaglia di Honkytonk man (apparentemente rinnegato dal successivo Coraggio fatti ammazzare), arrivò il bellissimo e personale Bird. Quindi un capolavoro, Gli spietati, e via via una serie d’opere di bellezza talmente travolgente da costringerci a rivangare con foga in quel passato cinematografico, cercando di scovare ad ogni costo il buono dove proprio non c’era (eppure doveva esserci, com’era d'altronde possibile fosse sempre lui, il medesimo regista?). E’ partita così un’onda rivalutativa generalizzata, assai fantasiosa nei contorti esercizi di reinterpretazione, in senso celebrativo, di film modestissimi (ed uso un eufemismo). Ma tant’è Million Dollar Baby, Mystic River, Iwo Jima sono lì, impressi nella pellicola, non mentono ed abbagliano. Il prima e il dopo di una trasfigurazione incredibile.
Mediocre. Ricordo che fino al “92 tutti lo avevamo stroncato. Inutile scervellarci oggi, non c’eravamo sbagliati! Ok, è rassicurante perché fa fuori i cattivi e non propugna l’indulto, ma nonostante sia firmato Eastwood, resta una ciofeca.
Becero è un complimento, reaganiano un’offesa a Reagan. Ancor più irritante sapendo che Clint un giorno girerà Letters from Iwo Jima. Mai esempio più limpido e terreno della successiva folgorazione sulla via di Damasco.
Bronsoniano, pro legge del taglione oggi politicamente correttissimo, ma non era roba stravista? Univocamente monolitico, v’è qualche traccia del sublime Mystic River? Magnificarlo cinematograficamente è il frutto di post-sindrome stendhaliana?
La luce. Eastwood sorprende la critica facendo intravedere doti di approfondimento caratteriali fino ad allora ben celate, ed anticipa l’ulteriore maturazione di Bird, primo film da vero cineasta, fra i migliori bio-pic mai realizzati.
Capolavoro. Western crepuscolare probabilmente definitivo, capace di chiudere il ciclo artistico e fenomenologico del genere (ma c’è il fondato dubbio Dominick!). Consacrazione come grande autore. La strada intrapresa è totalizzante e senza ritorno.
Di una bellezza accecante. Rigoroso e spiritualmente sofferto. Blasfemamente terapeutico per gli odierni custodi della Fede, sempre più intransigenti e fallibili. La trasformazione rispetto al passato (anche come interprete) è realmente strabiliante
Dalla parte dei nemici-sconfitti, in lingua originale sottotitolato, profondamente struggente nella sua aderenza al pensiero ed alla filosofia di vita nipponica. I Cahiers di Bazin e Truffaut avrebbero stravisto per lui. Noi idem. Lunga vita Clint!
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