Mi è ricapitato tra le mani, giorni fa, un cd Kairos della mia collezione, dedicato a composizioni di Morton Feldman (1926-1987) per film di vario genere, ma tutti o introvabili da noi o semplicemente spariti nel nulla. Mi è allora balzata in testa l'idea di una playlist molto particolare, impalpabile quasi come gli stessi film e la loro musica straordinaria. Ad alcuni parrà forse velleitaria o utopistica, ma era mia intenzione incuriosire anche e soprattutto sull'arte di questo importante musicista statunitense (il cui contatto con il cinema è stato comunque quantitativamente marginale). La sua è una musica dominata dalla rarefazione, dalla staticità penetrante del suono puro, dell'armonia, della filigrana temporale e del silenzio; ha uno stile ipnotico e spesso ricorrente a parametri aleatori, ma diverso sia dal minimalismo stretto sia dal pensiero e dalla prassi di John Cage.
Cito Bruno Cerchio dal Dizionario della musica e dei musicisti UTET, valido in linea di massima: melodia, ritmo e ogni possibile elemento discorsivo sono volutamente negati, sostituiti dalla "durata" come unica concessione alla dimensione temporale.
Titolo originale Return to Paradise
Regia di Mark Robson
Con Gary Cooper, Barry Jones, Roberta Haynes, Moira MacDonald
Per flauto, corno, tromba, trombone, arpa, vibrafono, pianoforte e violoncello. Una delle musiche più ritmiche e "trasparenti" di Feldman, dagli stilemi jazzistici stralunati, per un film disperso del 1968.
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