Con stile - prima ancora che 'metodo' - comunicativo BEN collaudato, l'utente-polemista-da-forum 'medio', dopo gli insulti in privè simula, pubblicamente, volontà di dialogo costruttivo e manierato. Ben venga. Son cannibalico seppur Leale in ambo gli ambiti.. e a bomba, Dumbo bombava Bambi. Dolòòòree.. (pè Bambi). Dicevamo.. che c'è di male a svilire, banalizzare, mercanteggiare e dare sciattamente in pasto alla folla le proprie, più intime, emozioni?? ma nulla, per carità... la gag delle "emozzzionni vvehri" non ci ha dilettato, per anni, invano. Ma il mio è sarcasmo scorretto (seppur efficace), dunque, fuor di provocazione, rispondo nel merito testuale. Ebbene ci si chiede (e, marzullianamente, ci si risponde): --- "Resta la domanda : perché tanto plateale cordoglio per la morte di un attore che “se la spassava pure bene”, e tanta (almeno apparente) indifferenza per le migliaia di morti di cui abbiamo notizia tutti i giorni ? Per quanto mi riguarda la risposta è semplice: un attore, attraverso i personaggi che interpreta, ci procura delle emozioni, a volte molto forti. Da quel momento non è più un estraneo (a differenza delle migliaia di altri morti), entra nella nostra vita, nel nostro immaginario, empatizziamo con lui." (annamartori, playlister) --- ecco, VOI empatizzate con "lui".. per VOI "non è più un estraneo"... è entrato nella VOSTRA vita... non nella mia. Nè nella vita nè altrove (the mine is a not-broke(n)back ...mountain), oh.. IO, di mio, c'ho l'empatia cò gli operai della thyssen-krupp.. sarò padrone?? o le empatie mie me le dovete sceglie voi..?? io, di mio, sento "più affini" i reietti di Guantanamo piuttosto che di Caracas.. di Gerusalemme piuttosto che di Nassiriya, o, senza allontanarci troppo, di Pianura o di Porto Marghera. Ognuno si sceglie i "compagni di percorso" ed i simboli identificativi che crede.. ma stavo per dire che si MERITA. E di certo io non mi merito l'estetica patinata, muffa e subculturale di un Ang Lee, per dire, o di un Mel Gibson, per dire... SCELGO di prenderne le distanze, e(ste)ticamente ed umanamente... dunque, per forza di cose (ma VOI nun ce volete sta') pure po-li-ti-ca-men-te! PER QUESTO, e per poco altro, ve lo assicuro, mi vedrete sempre versar lacrime per Cause un filino più degne che il collasso anfetaminico d'un miliardario viziato mai visto nè conosciuto, ecco. Per questo, e per pochissimo altro, credetemi, sono e sarò (immagino) il tipo di persona che sceglie di conservare il proprio sacrosantissimo dolore per traumi affettivi REALI.. degni di rispetto autentico, ecco, e non meritevoli di confettosa banalizzazione uterino-adolescenziale da aspiranti vallette di 'Passaparola' e/o groupies dei 'Negramaro', you know? Lo so, eccedo negli esempi, ma è nella speranza (ultimamente, sempre più spesso, VANA) di farmi capire. Signori, il Dolore va RISPETTATO, ecco cosa. Occorre esser severi, intransigenti quasi, nell'approcciarsi ad esso. Nel viverlo come nel descriverlo. Nell'elaborarlo come nel "dirlo". E diamine, sbaglierò, ma i dolori troppo DETTI, di solito, son particine d'appendice di copioni mal scritti. "CONOSCI il Dolore..." ok? lo so, parlo con chi non ha mai letto Palahniuk, nè equipollenti.. ma che volete, la di Me magna(nimi)ta' MI sarà truce Condanna. Tutta la filmografia di Carmelo Bene come compito di primavera. Poi mi mandate un fax, e potremmo permetterci di dedicarci all'esegesi epistemica di Bombolo & Cannavale. Occorre respirarla la Virtus, prima di scegliere di 'superarla'.