L'ombra che mi segue nei canali, scivola tra le chiuse arrugginite e vigili nell'attesa dell'acqua da dirigere e regolare. Si sente già l'odore dell'uva nera, il dolce dei grappoli non ancora gonfi, morbidi, corteggiati da una luce carica di un giorno intero. E' molto bello qui, in questa zona di mondo dove ancora posso vedere come cresce la vita, come muore e come ritorna a crescere. E mentre il sole cala, le ombre fuggono dai corpi. Visi segnati dalla ruggine vigilano sulle nuvole viola nell'attesa dell'acqua da dirigere, da regolare. Come le chiuse. Uomini dalle dita forti e storte capaci di penetrare la terra e sapere quando è gravida, quando è da ingravidare e quando è ora di lasciarla stare per un po', come un amante gentile. E' molto bello attraversare in silenzio questi colori, nel ronzio dei raggi della bicicletta attraverso i raggi di un sole fresco. Fresco si, basso e tondo, profumato d'aria carica di sapori. Un amante gentile già pronto per la sera, profumato e vestito d'oro. Nella via bassa, sconnessa, che mi porta a casa, c'è solo il mio respiro, il mio traspirare, i miei pensieri ed è bello credere che un po' di quello che attraverso, che mi scorre intorno, che si inchina al mio passaggio, porti nel suo lento morire e rinascere anche un po' di me.
Cerco qualcosa di nuovo, qualcosa di ancora non scoperto. Qualcosa che mi faccia ricordare cos'ero ai tempi in cui ero solo corpo. Libero, tutt'uno con me stesso.
Vissute nella ciclicità della vita, nei colori che mutano. Ho un'albero di platino che cresce in giardino e non ha importanza se muterà in stracci e poi in vapore. Tornerà platino.
E' una guerra questa poesia di corpi. E' una guerra di toni di accenti, di mani che spiegano e occhi che contraddicono. E' trincea tra l'erba e alleato nelle montagne, è vita in bilico tra l'essere e il sentire.
L'iperrealtà dell'entomologo mostra la bellezza di un movimento negato dalla piccola porzione di mondo che ci è concesso avvertire. Altrimenti ci sentiremmo molto molto più piccoli di quanto siamo.
Con Linda Hamilton, Peter Horton, John Franklin, R. G. Armstrong
Sangue sudore e fatica. La terra costa, domarla e cavalcarla, penetrarla e fecondarla. E' tutto sole quello che mi acceca? O è sangue? O è tributo ad un dio molto più in alto di quello che preghiamo?
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