La vita è fatta di storie d’amore che non iniziano mai e di storie d’amore che non finiscono mai. Il
problema è quando le due storie si sfiorano e come in due negativi sovrapposti i soggetti si mischiano in un unico mondo comune in cui i personaggi avvertono la presenza dell’altro pur senza rendersi conto della loro rispettiva esistenza. Cos’è la sostanza in amore, cosa sono le forme, i colori, gli odori, i sospiri. Nulla, tutto è nella testa di chi vive quelle emozioni. Contorni di corpi da riempire di speranze covate e cresciute, svezzate pronte a scalzare un vuoto pneumatico emotivo, sovrapposti a forme gonfie i colori con sbaffi fuori margine, disegni di amanti bambini ancora poco avvezzi nel gestire i pastelli colorati. Queste lingue di colore interferiscono, si insinuano come filamenti di Dna in cerca di asilo, queste auree erronee si mischiano ai sogni proibiti di forme nuove, ne riempiono un po’ il triste vuoto, il negativo da sviluppare successivamente e si scambiano emozioni. Le donne comunicano a distanza, non conoscendosi neppure avvertono la sovrapposizione, l’energia di una storia sospesa, trattenuta in apnea, l’eccesso d’amore che trascende il lecito e trasuda nella depressione emotiva in cerca di riempimento. Ciclone che si muove dall’alta alla bassa pressione portando movimento, colore, polline, vita. Colpa nostra, colpa mia. Colpa mia che non so gestire il pastello colorato che riempie la vita della mia storia che non finirà mai contaminando di ciò che potrebbe essere e mai sarà quella storia che non inizierà mai. E’ fatta così la vita, vero? Ho capito bene?...
Ha il sapore del plasma, ha l’onda d’urto di un’onda su una scogliera. Onda di sangue pompato dal centro della terra. Da un cuore girato di tre quarti. Da un ventre squarciato e ricucito, pieno di colpa
Ha il sapore esotico e forte che non ti aspetteresti mai. Come un frutto colto dalla pianta ha tutto il sapore della vita a differenza di quello scelto da una cassetta e marchiato per il mercato di massa. Ha il languore di qualcosa che è stato grande.
Sa di plastica, di confezione in Pvc, in pellicola trasparente dove è palese ciò che c’è dentro ma appoggiandoci le labbra il sapore non filtra. Sa di atmosfera controllata Sa di mozzarella scaduta mangiata davanti ad una soap opera delle 17.
Ha il sapore della benzina e della polvere da sparo. Dell’ormone della follia disciolto nel sudore. Sa di un’altra lei, visto che il sesso ha un retrogusto comune. Sa di labbra contro labbra contro labbra. Ha il sapore del tempo che cambia.
Non ha sapore, non ha odore, non ha consistenza e valenza energetica. Non ha calorie e proteine. Ma nutre, cresce, inganna i sensi e acquista tutte le caratteristiche sognate e volute. Sa di vuoto siderale, talmente pieno di stelle da rimanere abbagliati.
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