Magistrale battuta d'esordio di Lee Van Cleef in "Per qualche dollaro in più" (che segna anche la sua rinascita cinematografica). Sergio Leone gli mette in bocca, oltre a una formidabile pipa da colonnello, il nome di una cittadina che pare uscito da un fumetto di Topolino. Grottesco e surreale come tutto il suo cinema. Ma quanti film western si sono avvalsi di un treno o della ferrovia come spunto, filo conduttore o anche soltanto per scene memorabili? Davvero tanti, a mio avviso, a cominciare dal primo 'vero' lungometraggio "The Great Train Robbery" di Porter; e molti trascurabili ("Quel maledetto colpo al Rio Grande Express" ad esempio...). Sull'onda dell'entusiasmo per aver visto "3:10 to Yuma" al cinema in occasione del festival del "Cinema Ritrovato" di Bologna, ho ho voluto citare i primi che mi sono venuti in mente, e che mi sembrano tra i più significativi. Riscopriteli.
Un intero film ad aspettare un treno, simbolo dell'occasione di Heflin per fare della sua vita "qualcosa da ricordare", e occasione per Delmer Daves di giocare con la dualità di due personaggi indimenticabili e darci un western anomalo e affascinante.
Anche qua si aspetta un treno, che anzichè condurre via il delinquente di turno, lo porta nella città, sconvolgendone l'ordine. Sotto la regia magistrale di Zinnemann, anche gli orologi e i binari diventano personaggi del film...
L'arrivo di Claudia Cardinale sul treno, con la straziante colonna sonora di Morricone, credo sia una scena che rimane impressa a vita nella mente. Ma il treno e la ferrovia campeggiano per tutto il film come simbolo di cambiamento.
Anche qui la Ferrovia come cambiamento, innovazione, passaggio fondamentale della Storia della Frontiera, e come "marchio" del pioniere sulla terra che ha conquistato.
Altra scena indimenticabile rimane quella del traditore appeso davanti al locomotore dai soldati nordisti, o quella in cui Eli Wallach, per liberarsi dalle manette del suo aguzzino (morto), lo ficca sui binari... Atroce e violento: come la guerra.
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