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wars everyday
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wars everyday

visione pomeridiane. film che non riesco a vedere serenamente la sera. mi disturberebbero il sonno. guerra e giustizia. un film va guardato come uno spettacolo, perchè comunque mostra. ma non mi è nemmeno concesso di rimanere impassibile. no è possibile. guardo il film di wellman e come posso non farmi travolgere e vincere dalla commovente felicità del sole che vince la nebbia e i soldati americani accerchiati vengono tratti in salvo dai loro aerei. sbraconi è vero, ma gli americani sono più simpatici dei tedeschi e anche se la parlata yankee a volte fa venir voglia di mandarli a cagare, è divertente. facce come quelle di van johnson, marshall thompson(leyton), john hodiak(jarvess, il giornalista), douglas fowley(kipp-dentiera), george murphy(papà) e james whitmore(l'inventore di marce-coreografie) hanno accompagnato la visione con la testa a quel meraviglioso serial che è stato band of brothers. una guerra combattuta strisciando per terra, di buca in buca nei boschi, tra la neve zuppi di nebbia. cosa ci siamo risparmiati, che orrore! sarebbe bello che il discorso che il prete-da-campo fa ai soldati, venisse ascoltato. quella guerra che uomini americani vanno a combattere a milioni di km di distanza serve perchè un pazzo ha decretato che la libertà di essere liberi, non è più valida, non ha più senso. peccato che la mente umana sia corta e scordi in fretta le lezioni ricevute. non ci sono diritti civili che tengano o appelli alla ragione. e poi è la gente normale che ne paga le conseguenze. per chi dichiara una guerra, c'è chi la va a fare. negli stessi anni lacombe lucien sprofondava in un trou dal quale sarebbe uscito solo morto. ma non di vecchiaia. da recensione di filmtv(ovviamente): "il protagonista costituisce il drammatico ritratto di un immaturo che agisce per pulsioni primitive, incapace di distinguere fra BENE e MALE. nei suoi confronti, il regista dimostra una toccante pietà umana.". a vedere il film di malle avevo l'ansia che toccava vette inusitate. a lacombe lucien non interessa dove stare, perchè lacombe lucien non ha parte dove stare, non ne conosce il significato. vive perchè respira. impugna un'arma e la usa. fa il delatore denunciando il maestro del proprio paesino, sotto gli effetti dell'alcol. vuole entrare nei partigiani. rifiutato, viene risucchiato dai collaborazionisti e usato fino alla disfatta. disturba l'istintualità con la quale affronta la propria vita giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto. bello il rapporto che s'instaura con il sarto ebreo, nascosto dai collaborazionisti. holger lowenadler, therese giehse, aurore clement e soprattutto pierre blaise, quasi un terminator. pensandoci su un attimo, chissà quanti al giorno d'oggi farebbero quello che ha fatto lucien? per istinto, per paura, per comodità. la querelle del non si sapeva perchè tanta gente entrava nei campi e non ne usciva più. in compenso una fumata nera appestava il circondario... probabilmente i cardinali non avevano ancora deciso che decisione e parte prendere... bravo costa-gavras a ficcare tutta la mano e il braccio nella ferita. ecco allora che ho ragione. certe visioni è meglio risparmiarsele la sera. lo scopo di mostrare per prendere atto freddamente non è fattibile. il cervello immagazzina e prende coscienza. c'è chi vede la puntata di report sulle differenze tra la giustizia italiana e quella statunitense, vedendo solamente un inno alla perfezione delle leggi a stelle e striscie e all'efficienza dei tribunali e non vede la clausula.... dove sta la giustizia se le leggi non sono applicate equamente per tutti?... un'inezia. dimenticanze! vien da pensare che stone abbia avuto in mente il film di morris all'epoca di jfk. i fatti e le testimonianze vengono raccontate e mostrate. un colpevole ci vuole, soprattutto da giustiziare. agghiacciante, si esce dalla visione speechless. trincee, aule di tribunale, la vita di alcuni nelle mani di altri

Playlist film

Amen.

  • Drammatico
  • Francia, Germania
  • durata 130'

Titolo originale Amen.

Regia di Costa-Gavras

Con Ulrich Tukur, Mathieu Kassovitz, Ulrich Mühe, Michel Duchaussoy

Amen.

In streaming su Raro Video Amazon Channel

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