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Scritti controversi:"Flesh"
di Utente rimosso (maxcalifornia) ultimo aggiornamento
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Scritti controversi:"Flesh"

Questo straordinario capolavoro concepito dal talentuoso ed anarchico Morrissey, scritta sul corpo del suo attore feticcio Joe Dallesandro e popolata di folli personaggi, l'opera rappresenta uno dei più acuti, illuminanti esempi di quella che fu la "controcultura" americana della fine degli anni 60, quella che il cinema aveva descritto e "addomesticato" in film comunque dignitosi tipo "Fragole e sangue". Sono film volutamente, politicamente sgradevoli, al di fuori delle regole, contro le regole. Il film "Flesh" è del fatidico 1968 la famosa annata definita da Bernardo Bertolucci. I titoli di testa scorrono come insegne: inizia lo spettacolo della "carne". La prima inquadratura ci mostra, in primo piano, il corpo senz'anima Joe Dallesandro, La macchina da presa procede con zoom in avanti, quasi degli "schiaffi ottici", provocatorio rifiuto dei canoni della messa in scena hollywoodiana. E' mattina, Joe è letteralmente buttato giù dal letto dalla compagna bisessuale che lo prende a cucinate per mandarlo a "battere" i marciapiedi della grande mela. Joe è completamente nudo e la macchina da presa mostra tutto, sesso ed erezioni incluse. Dopo il prologo del letto, una scena inaspettata: Joe gioca con un bambino, suo figlio. Le sue mani robuste porgono all'infante piccoli pezzi di dolce. E' una scena semplice e bellissima, un lampo di umanità nel generale squallore. Joe, con bandana rossa e jeans attillati, percorre le strade di New York alla ricerca di uomini e donne disposti a pagare per una prestazione sessuale.. Tra i clienti Joe incontra un artista omosessuale attempato che lo paga per fotografarlo in pose che richiamano la grande scultura greca come le famose pose dei Dei che popolano nel monte Olimpo. Dopo questo strano incontro Joe incontrerà, nell'arco di una giornata, figure amabili e ai margini della società: transessuali o travestiti donne che vorrebbero rifarsi le tette e che adorano la fellatio (Pompino). L'espressione del viso di Joe rimane la stessa, imperturbabile, immobile come una statua. Il film, dalla struttura circolare, si chiude così come era iniziato: un corpo nudo, un ragazzo stanco in un primo piano che, per verità e bellezza, toglie il fiato.

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