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L'armata delle tenebre

Regia di Sam Raimi vedi scheda film

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La recensione su L'armata delle tenebre

di scandoniano
4 stelle

Ritrovato nuovamente il Necronomicon, il libro dei morti tibetano, Ash (Bruce Campbell) si ritrova indietro nel tempo, in un Medioevo combattutto tra guerre fratricide e combattimenti con l’aldilà. Con una motosega come mano destra ed un fucile nella faretra, Ash proverà a sconfiggere l’armata delle tenebre che bramano il Necronomicon.
Terzo capitolo della saga “La casa”, con un cambio di registro netto, dovuto ad ambientazione, costumi e scenografia, del tutto differenti rispetto ai primi due capitoli.
Il cinema di Sam Raimi ha detrattori o elogiatori: nessuno che abbia pareri intermedi. La commistione tra slapstick ed horror, seppur cifra stilistica aulica (se non altro perché originale), finisce nella fattispecie per stridere: Ash qui è un eroe poco credibile e vicino al ridicolo. La regia è illuminata, la varietà di situazioni e soprattutto l’usuale inventiva con cui Raimi inscena le torture, i combattimenti o i mostri, sono notevoli: ancora tecnica sopraffina, uso della shakycam, dialoghi riusciti, nonché la colonna sonora di Danny Elfman, col suo “March of the dead” a fare da corollario ad una storia che, però, fa acqua.
Esiste una vena di parossismo insita nel cinema di Raimi: un parossismo misto a citazionismo che lascia incastrato il cinema di Raimi tra i mostri di Carpenter e le maschere irriverenti e beffarde di Mel Brooks. Brutto, opulento, ultimo capitolo di una serie che proprio dalla pochezza dei mezzi traeva la sua forza propulsiva.

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