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Carlito's Way

Regia di Brian De Palma vedi scheda film

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La recensione su Carlito's Way

di lamettrie
9 stelle

Un gangster movie da manuale. E che fa riflettere bene su certe scelte di vita disastrose.

Tutto recitano alla perfezione la parte, principale o meno. Al Pacino è perfetto in questo, che è forse il suo ruolo più adatto. La colonna sonora è splendida,e accompagna una scenografia adeguata a un mondo di allegria e felicità solo apparenti. Il soggetto è di altissimo livello, proprio per le profonde , amarissime riflessioni che induce. De Palma, come è noto, è straordinario anche nell’uso della telecamera, e nella gestione della fotografia, e del montaggio, oltre che qui di tutti i particolari.

Il film si fa guardare con attenzione, ma non è affatto riducibile a un prodotto commerciale stereotipato, capace di interessare solo per la funzione apotropaica, cioè gli impulsi istintuali di sopravvivenza, di attrazione - repulsione a fronte della violenza cui si vuol fuggire. No. I protagonisti della malavita vivono malissimo: sono tristi e soli; sanno di non potersi fidare di nessuno; sanno che a buon diritto ci sarebbe qualcuno che potrebbe volerli uccidere, tra un momento, e in qualunque momento da lì fino alla tardissima età.

Infatti il protagonista vuole uscire da questo giro, perché ne vede tutti i mali psicologici. In poche parole, la scelta malavitosa viene mostrata per quella scelta che non può mai essere fatta, nonostante tutti i vantaggi, temporanei o no, in termini di potere, sesso a piacimento, una valanga di soldi, che pure sono così attraenti. Si tratta quindi di un film seriamente educativo (anche se da vietare ai minori di 14 anni, per ovvi motivi).

Proprio questo lato di riflessione me lo fa preferire a Scarface, che certo non era solo commerciale; e me lo fa porre accanto ai migliori brani dell’ampia produzione di Scorsese su questo versante.

Il film è poi impreziosito, e reso ulteriormente credibile, anche dalla storia d’amore, che indica a vari livelli una ricerca autentica e sincera di vita serena e buona. Che poi ciò finisca frustrato nel magnifico finale, rientra nelle esigenze drammatiche.

Gli italiani fanno la figura dei più seri fra i mafiosi: purtroppo, quello della malavita è  l’unico caso in cui all’estero ci si consegna la palma di serietà indiscutibile.

Notevole è anche l’abuso di cocaina e la “normalità” della droga in certi settori della vita ricca di New York. Anche in questo, il film appare di piena denuncia, e conferma questo: solo a chi padroneggia al massimo la tecnica artistica, e sa sfruttarla anche a livello commerciale in modo non volgare, si permette una critica sociale. Incredibilmente, la carriera “artistica” al contrario viene garantita anche a chi padroneggia malamente la tecnica artistica, ma solo a questa condizione: non solo che non faccia denuncia, ma soprattutto che diffonda quelle menzogne che piacciono alla classe dirigente, economica e quindi politica.

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