Espandi menu
cerca
Lo stato delle cose

Regia di Wim Wenders vedi scheda film

Recensioni

L'autore

rickdeckard

rickdeckard

Iscritto dal 13 giugno 2018 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post -
  • Recensioni 269
  • Playlist 2
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Lo stato delle cose

di rickdeckard
8 stelle

Un'opera meta-cinematografica da cui trasuda un irrinunciabile desiderio di fare film. La trama gialla del film fa solo da contorno a una storia che, trovando il suo asse portante negli attori (ottimi) e nei personaggi, sviluppa una riflessione sulla Settima Arte, in particolare sui suoi mezzi espressivi e sul suo rapporto con le grandi produzioni.

Reduce della travagliata esperienza con il produttore Francis Ford Coppola sul set di Hammett – Indagine a Chinatown, progetto su commissione, Wim Wenders dirige uno degli omaggi più sentiti al mestiere del regista, da cui trasudano un’immensa passione per l’arte cinematografica e un irrinunciabile desiderio di fare film. La trama gialla dell’opera, evidente soprattutto nella seconda parte, serve solamente da contorno a una riflessione sulla natura artistica del cinema e sulla sua incompatibilità con gli standard delle grandi produzioni, attente invece a soddisfare le esigenze del mercato con prodotti puramente commerciali. Il regista tedesco si concentra in particolare sul versante “materiale” della Settima Arte e sui suoi mezzi espressivi (la pellicola, la direzione degli attori, le inquadrature), con una particolare attenzione nei confronti del bianco e nero che, pur non essendo propriamente realistico, riesce a cogliere lo stato d’animo dei personaggi meglio della pellicola a colori. Wenders, visibilmente ispirato, lo utilizza al fine di analizzare l’atto del vedere attraverso uno strumento tecnologico, che “filtra” e distorce la realtà che ci circonda. Il risultato è un film che alterna momenti molto poetici e stilisticamente impeccabili a passaggi più vacui e didascalici, che minano parzialmente l’atmosfera decadente quanto affascinante del film. Ineccepibile è, invece, la caratterizzazione quasi “minimalista” del dramma esistenziale vissuto dai personaggi, vero fulcro attorno intorno a cui ruota tutta la storia e interpretati con ammirevole spessore da tutti gli attori. Dunque, un’opera dal respiro profondamente meta-cinematografico, sicuramente non priva di imperfezioni, ma comunque promossa e consigliata, soprattutto ai cinefili più intenditori. Voto 8-

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati