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Fragole e sangue

Regia di Stuart Hagman vedi scheda film

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La recensione su Fragole e sangue

di Utente rimosso (signor joshua)
6 stelle

Girare un film su di un'epoca storica è un po' come giocare alla roulette russa: se sbagli, c'è il rischio di finire male, in questo caso, inteso come il cadere in basso lasciandosi andare in populismi e scenette da cartolina. Che Fragole e sangue alla sua uscita abbia destato un certo scalpore è più che comprensibile, dato che la New Hollywood era appena agli inizi e parlare di un'attualità così “scomoda” come le rivolte studentesche poteva creare più di un problema, ma per questi tipi di pellicole, la vera prova del nove è l'invecchiamento: perché ci sono film intramontabili, che non sentono nemmeno di un mezzo grammo il peso degli anni che passano, ma ce ne sono altri che, invece, perdono di credibilità e vengono superati anche a distanza di (relativamente) poco tempo. È inutile sparare sulla Croce Rossa, di Easy Rider ce n'è solo uno, e di Un uomo da marciapiede, pure, ma di Fragole e sangue se ne sono visti tanti e volendo anche di migliori, negli anni che sono venuti dopo, film che magari affrontavano l'argomento da altri punti di vista ma che riuscivano decisamente a scavare più a fondo. Per tornare all'esempio della roulette russa, il proiettile che era caricato nella pistola puntata alla tempia di Stuart Hagman, all'epoca non esplose, ma a conti fatti, si potrebbe cominciare a pensare ad un malfunzionamento del grilletto: i personaggi sono abbondantemente stereotipati, le situazioni sono quelle classiche viste e riviste cento volte con il solito corteo di ragazzini fumati che si drogano per la pace e che poi fanno la guerra senza pensarci due volte, la regia si limita a svolgere il compitino e non regala mai neanche un sussulto se non pochi accenni di citazioni stilistiche dal precedente film on the road di Dennis Hopper, ed il ritmo arranca faticosamente per un'ora e quaranta. Insomma, di ciò che poteva stupire e doveva stupire è rimasto ben poco, in ogni caso però, bisogna riconoscerli un discreto coraggio ed anche il merito di essere stato tra i primi film del genere. Oltretutto qualche sequenza interessante c'è, prima tra tutte la scena finale con la polizia che irrompe nella scuola e Simon che si getta nella mischia stoppato a mezz'aria dall'inquadratura. Fa anche piacere vedere il futuro senatore Kelly di X-Men in versione giovane ed hippy. Uno di quei film di cui pian piano ci si scorderà, ma che, alla sua uscita, fece scalpore, e già questo, in un'epoca come gli anni Settanta, non è una cosa da poco.

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