Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Devo ammettere che ad una prima visione questo film non mi piacque affatto perchè il suo titolo mi sembrò una caricatura fastidiosa dato che la trama in questo caso è ricca di elementi molto diversificanti da quelli del romanzo originale di Bram Stoker. Successivamente però lo guardai e riguardai cercando di analizzare i veri intenti di Coppola ed alla fine riuscii a comprendere che il regista, più che esser fedele in tutto e per tutto al romanzo di Stoker, voleva rivisitare la figura di Dracula con grande premura, eleganza, misticismo, storicismo e soprattutto romanticismo. Una figura peraltro tutt'altro che semplice da reinventare senza che si cada nella banalità e ripetitività, poichè è da decenni ormai che si trova nel mirino di scrittori, sceneggiatori e cineasti. Le prime storie a suo riguardo nacquero nel mondo slavo e si diffusero abbastanza rapidamente in tutto il mondo perchè era parecchio affascinante l'idea che potesse esistere un uomo vittima di un'atroce dannazione che per sopravvivere doveva bere del sangue umano, che non doveva mai esporsi alla luce del sole e che doveva riposare nella sua bara, ma il fatto che mordesse solo sul collo, rappresentava un richiamo erotico soprattutto per le donne, da sempre attratte dal fascino del perverso e del proibito. Dunque questo film, ne rivive il mito raccontando con grande classe e stile, i perchè e i come della leggenda accennando finalmente come nessun altro film aveva ancora fatto, a nomi e vicissitudini vissute da importanti personaggi rumeni realmente esistiti (infatti non tutti ancora sanno che proprio la leggenda di Dracula è ispirata alla crudeltà di un principe rumeno vissuto nel 1400: Vlad Tepes III. Egli era il sovrano della Valacchia e si guadagnò la reputazione di vampiro perchè si diceva che bevesse o che si gettasse addosso il sangue dei suoi nemici dopo che li aveva fatti impalare - un genere di pena capitale molto diffuso all'epoca perfino nel mondo romano - ed Elisabeth, fu la sua prima moglie che in verità, si gettò dalle torri del castello per evitare di essere catturata dall'armata turca nemica giunta fin li una sera, e non perchè fosse disperata dalla falsa notizia della morte del marito come illustrato da questo film che ha cambiato ed "esasperato" la realtà degli eventi giusto per dare a tutta la storia un tocco più struggente e "drammaticamente romantico".) Probabilmente il prologo è la sua parte migliore, sebbene gli sia stato concesso uno spazio di tempo limitato nella pellicola. Per il resto, la pellicola tenta di riprodurre la suggestività del romanzo di Stoker, al quale s'ispira piuttosto liberamente ribadisco, anche se non sempre centra il bersaglio. Cura infatti nei minimi dettagli ambientazioni e personaggi, ma non sempre offre la giusta dinamicità ai suoi vari scenari poichè l'atmosfera perennemente cupa, il ritmo incostante ed uno stile a volte un po' lento e tedioso, purtroppo la rendono un'opera a tratti deprimente ed imperfetta.
La sceneggiatura è ben scritta, contiene alcune sequenze d'effetto indimenticabili, gli intrecci della storia risultano interessanti, i dialoghi sono efficaci, i costumi e gli effetti speciali sono adeguati ed è soprattutto apprezzabile il trasformismo di Dracula Vlad Tepes, come anche l'idea della reincarnazione che fa risvegliare in breve tempo il sentimento tra il principe Vlad e Mina. La miscela di passione e sangue che li lega, si rivela sorprendentemente commovente e coinvolgente.
La figura di Dracula in questo caso non viene stereotipata e quindi illustrata come il classico mostro poco loquace, insofferente e senz'anima, ma viene resa quasi candida dal tormento interiore che l'affligge. Vediamo quindi una creatura più umana che finalmente mostra i propri sentimenti, la propria sofferenza e che non nasconde di sentirsi sola e disprezzata a causa del fatto che è costretta a nutrirsi di sangue per una sorta di maledizione che grava sulle sue spalle da alcuni secoli ormai. Anche quando ritrova l'amore con la donna che è la reincarnazione della sua Elisabeth continua a soffrire perchè non desidera veramente che lei lo segua nel suo mondo tenebroso e corrotto e l'epilogo di tutto questo è certamente quello più giusto. Dracula muore, il suo spirito viene liberato proprio dalla donna che ama. Con queste premesse dunque, questa è la trasposizione cinematografica più romantica, drammatica e profonda mai realizzata sulla storia di Dracula, ma anche la più scrupolosa poichè coglie ed illustra in maniera completa, tutti i vari e possibili aspetti del vampiro: le sue origini storiche e leggendarie, la sua solitudine, la sua diversità, la sua mostruosità, il suo fascino perverso, la sua dannazione, la perdita dell'amore della sua vita ed anche quella della sua antica dignità cristiana. Ma un merito non meno importante di questo film è anche quello di riuscire a mescolare garbatamente crudeltà, paura, disgusto, orrore, tensione e perdizione a tematiche opposte come amore, coraggio, compassione, perdono, fede, giustizia e redenzione. Buona ed adeguata è stata poi anche la scelta del cast. Dei gran nomi per dei gran bei personaggi.
Un film in definitiva che gli appassionati del genere non dovrebbero dunque mancare di vedere.
Ha fatto un lavoro eccellente.
Un Vlad Tepes perfetto ed un Conte Dracula elegante e stimabile. Bravissimo.
Si è rivelata una Mina adeguatamente innocente, bella, leggiadra e malinconica, anche se un tantino moscia nelle scene sentimentali.
Un Van Helsing incisivo ed abbastanza indovinato che talvolta, dona un pizzico di umorismo alla trama. La sua è stata una buona interpretazione, anche se non sarà comunque mai un mito in questo ruolo come lo era Peter Cushing.
Un po' moscio e poco espressivo, ma tutto sommato se l'è cavata.
Bellissima, sensuale e perfetta nel ruolo di Lucy.
Adeguato nel ruolo del fidanzato garbato e belloccio di Lucy.
Intensa e struggente. Molto bello soprattutto il pezzo finale: "Lovesong for a vampire", il cui testo molto toccante riassume la complessità della sofferenza ed infelicità di Dracula.
Riporto con piacere la traduzione:
Vieni fra queste braccia di nuovo
e distendi il tuo corpo
Il ritmo di questo cuore tremante
sta battendo come un tamburo
Batte per te, sanguina per te
non sa come suona
perché è il tamburo dei tamburi
è la canzone delle canzoni
Una volta avevo la rosa più rara
che si sia mai degnata di sbocciare
Il crudele inverno congelò il bocciolo
e portò via il mio fiore troppo presto
Tutta la solitudine, tutta la disperazione
per cercare la fine dei tempi
perché non esiste al mondo
un amore più grande del mio
Ancora scende la pioggia
Ancora cala la notte...
Sii mia per sempre.…
Permettimi di essere l’unico
che ti protegga dal freddo
Ora il letto del cielo giace
fra le stelle più splendenti
Esse brillano per te,
bruciano affinché tutti le vedano
Vieni fra queste braccia di nuovo
e rendi libero questo spirito.
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