Regia di Dario Argento vedi scheda film
Una ragazzina anoressica viene salvata dal suicidio da un giornalista e, pochi giorni dopo, vede i genitori decapitati da un serial killer. O così almeno lei crede sul momento. Per rintracciare l'assassino interviene anche il dottore della clinica in cui la giovane era precedentemente stata ricoverata, mentre lei e il giornalista intrecciano un rapporto sempre più stretto.
Trauma, a tre anni di distanza da Due occhi diabolici (regia divisa a metà con George Romero) e a sei da Opera (1987), è l'ennesimo tentativo per Dario Argento di reinventarsi sfruttando ciò che meglio sa fare: una trama a tratti cervellotica, tensione e sangue, bizzarrie ed elementi imprevedibili che farciscono la trama rendendola più solida e verosimile nella sua 'coloritura' (una ragazzina anoressica, una medium, un'arma sofisticata), seguendo una sceneggiatura firmata da lui stesso insieme a T. E. D. Klein, che parte da un soggetto di Argento - Franco Ferrini - Gianni Romoli. E, naturalmente, c'è sempre un occhio per la famiglia: qui il regista scaglia in prima fila la figlia Asia (lui da giovane con una parrucca, sostanzialmente) come protagonista; già infilata a forza in qualche altro lavoro precedente (fra cui Demoni 2 di Lamberto Bava, La chiesa di Michele Soavi, Le amiche del cuore di Michele Placido), purtroppo la giovane attrice riesce a vanificare con le sue evidenti mancanze in termini di recitazione, espressione e dizione basilare, tutto l'apporto drammatico del suo personaggio. Il che rappresenta un grave handicap per la pellicola, certamente; fra gli altri interpreti si segnalano Christopher Rydell, Piper Laurie, Frederic Forrest, Laura Johnson, Dominique Serrand e James Russo. Peccato davvero, perchè il lavoro di Argento era stato in questo caso molto buono; qualche perplessità in ogni caso può rimanere sul 'colpo di scena' finale. 5,5/10.
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