Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Seconda escursione per Pupi Avati nell'horror,e di nuovo la cosa più riuscita è la trasformazione di luoghi e ambientazioni "quotidiani" e banali in teatri di efferatezze e atmosfere angosciose."Zeder",al cui copione ha collaborato di nuovo Maurizio Costanzo,ha uno spunto interessante,fa a meno volentieri quasi del tutto di effetti speciali,e come di consueto nella trilogia orrorifica del regista di "Bix",si chiude senza speranza e con una sterzata inquietante.Il racconto è impregnato di diffidenza politica,e ritorna l'assunto anticlericale tipico del genere horror secondo Pupi.Peccato che molti dialoghi risultino goffi,che Gabriele Lavia doni una piattezza anomala all'interpretare il protagonista,e che in alcuni momenti il film sappia vagamente di slegato.Però è degno di interesse,l'idea è decisamente buona e qualche spavento lo provoca.
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