Regia di John Boorman vedi scheda film
quattro amici decidono di trascorrere un weekend lontano dal caos urbano accampandosi tra i boschi con l'intenzione di percorrere il fiume in canoa, la tranquilla e rilassante escursione si trasformerà in un incubo dopo lo spiacevole incontro di due montanari.
Le citazioni a questo film sono ormai infinite, quasi diventato un simbolo del cinema americano, coinvolgimento, tensione, interesse, una storia semplice narrata con grande maestria prendendosi il tempo e la cura che ci vuole, senza aver quasi "paura" che una scena senza azione possa far annoiare lo spettatore, un timore che sembra quasi aver contagiato molti registi del momento che cercano l'azione frenetica (e insensata) a tutti i costi cercando di ridurre al minimo qualunque altra scena di "raccordo". Si è ormai perso il significato di tensione, l'attesa per una catastrofe è un incubo peggiore della catastrofe stessa. Un concetto che sembra essersi quasi perso del tutto nei film degli ultimi anni.
"Un tranquillo wekeend di paura" invece punta molto sull'attesa, sulla tensione, ogni scena cattura l'interesse e la curiosità dello spettatore che è sempre tenuto sulle spine.
Questo film è la prova che non servono trame assurde e complesse o effetti speciali costosissimi e avanzati per fare un buon film, la qualità di un film non dipende dal suo costo, ma dal talento del regista e dalla cura e passione che ci mette, il resto è secondario.
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