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Nightmare 3: i guerrieri del sogno

Regia di Chuck Russell vedi scheda film

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La recensione su Nightmare 3: i guerrieri del sogno

di Utente rimosso (LGiulia)
7 stelle

Della saga di Freddy ho visto solo questo terzo capitolo "I guerrieri del sogno". La cosa è successa inaspettatatamente facendo zapping fra i canali vista la mia poca intenzione di dormire. Devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo horror, che, tolto qualche effetto speciale anni '80 (sul quale si poteva sorridere, tipo lo scheletro di Fred che si anima e lotta con lo psichiatra), ho trovato ben fatto e anche ben pensato. Una cosa ormai rara, in quanto il prodotto medio horror che viene sfornato ai tempi nostri (io me li vedo con mia sorella che è super appassionata..) risulta pieno di cliché e veramente scadente. Una premessa e una spiegazione. Premessa: ci sono horror degni di nota anche ai giorni nostri, magari su 100 produzioni questi sono 10, o anche meno, ma ci sono. Inoltre, se mi presentate, ad esempio, uno splatter fatto come si deve, io non ho nessuna pretesa che mi dia nulla in più di ciò che mi deve dare e magari metto pure cinque stelline di gradimento. Ecco la spiegazione: quello che trovo più degradante è il classico horror con le macchiette (tipo il nerd, la strafiga, la coppia palestrato e oca, il fumato, per fare un esempio), dove mancano i dialoghi che sono basati sul nulla, si vede una scena di sesso che non c'entra niente (ma attira qualche spettatore che ha sbagliato film), poi un minestrone tra fantasmi, riti indiani, manicomi e morti in serie. Detto ciò si capisce come mai "I guerrieri del sogno" mi sia piaciuto molto. La presenza di un'analisi psicologica che regge il film è notevole: da un lato, si analizza il sogno e il senso dell'incubo; dall'altro, anche la stessa figura di Fred Krueger viene in un certo senso "spiegata". Lo psichiatra vede una suora (si rivelerà essere Amanda Krueger, madre di Fred) la quale gli spiega che Fred è tormentato per come è nato, inseguito a una violenza collettiva, e per come è morto, bruciato vivo. Un uomo che non ha mai trovato pace e che in vita era un assassino: la parentesi si chiude (il film è un horror e gioca su altri piani di sviluppo), ma questi dati mi hanno fatto pensare allo sviluppo di Fred in vita e alle sue deviazioni, continuate post mortem. Anche il sogno è analizzato: i ragazzi tormentati si trovano in un centro di riabilitazione mentale e qui comprendono, grazie a Nancy, il valore del sogno come realtà parallela, terra del subconscio. Lo stesso incubo, nascondiglio di Freddy, è un riflesso di paure, immobilità, lasciti dell'infanzia o delle passate esperienze, piuttosto che "relitti" lasciati dai genitori (essendo nell'horror i genitori di questi ragazzi avevano tutti partecipato alla morte di Krueger). Questo per dire che l'elemento horror è fortemente presente e marca anche il finale del film che resta infatti aperto; però in questo film c'è anche il desiderio di un'analisi che vada oltre: ovviamente sta poi a noi cogliere tutte le finezze inserite nella pellicola o guardarla con occhi diversi e proiettati meramente verso un horror fine a se stesso!

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