Espandi menu
cerca
Malcolm X

Regia di Spike Lee vedi scheda film

Recensioni

L'autore

GIMON 82

GIMON 82

Iscritto dal 7 marzo 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci 108
  • Post -
  • Recensioni 466
  • Playlist 23
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Malcolm X

di GIMON 82
7 stelle

 

Dare la 'X'a qualcuno è come accettare un certo mistero, una certa possibilità di potenza negli occhi di un pari o di un nemico... La 'X' annunciava cosa eri e cosa eri diventato: Ex-fumatore, Ex-alcolista, Ex-cristiano, Ex-schiavo.
-- Malcolm X (Malcolm Little)
Quella" X" è difatti un viatico di salvezza,quasi il sostantivo differenziale di un popolo che urla liberta' e vendetta,ma per liberarsi di secolari catene serve un leader carismatico,lungimirante e potente nella sua visione,un leader di nome Malcom,Malcom X......
Nato gia' schiavo,il piccolo Malcom Little è un ladruncolo dedito a droghe e donne "bianche",il classico giovinastro nero che tenta di emulare "l'uomo bianco",sopprimendo il crespo dei propri capelli, impomatandolo con infiammanti pozioni......
Gira per Harlem truffando e ingannando boss di calibro,fin quando gli si aprono le "vie" del carcere,quel carcere dolorosamente inenarrabile che diviene fonte di valore,di una saggezza acquisita che diventa autoconsapevolezza propria e di un intero popolo.
Malcom Little diviene Malcom X,cancellando cosiì dolori passati  e umiliazioni,aprendo una via infinita nel nome di Allah e di un orgogliosa "negritudine".........Leader incontrastato della "Nation of Islam" Malcom X parla al cuore degli afroamericani ,inneggiando il corso di un nuovo "Apartheid".Le sue parole arrivano ovunque,nel cuore dei ghetti dove sopravvivono i neri,"sporchi,impuri e degradati" per il "civilismo" bianco che ne fa schiavi da umiliare,le parole di Malcom X arrivano nei centri  di potere,bianco o padronale,urlando il verbo del "semidivino" Elijah Muhammad,finchè quel "divino" non si scopre umano e peccatore,ed è allora che la voce di Malcom diverra' qualcosa di scomodo,da eliminare per sempre........
 
Spike Lee decide di narrare il corso umano di  "X",uno dei piu' grandi attivisti dei diritti degli afroamericani,inscenando una parabola umana appassionante e controversa.Solo Lee poteva avere la sensibilita' necessaria  nel costruire la vicenda personale di un leader carismatico,simbolo del riscatto dei neri americani.Lee che porta a compimento un opera autompiaciuta e referenziale,didascalica nel linguaggio,ritagliandosi anche un piccolo ruolo,quello di Shorty:amico e sodale di furto del giovane Malcom Little.Ma non è solo il regista a dipingere l'umanita' ieratica di "X",vi è anche un mimetico Denzel Washington immerso totalmente in un ruolo che decide un intera carriera.
Potente e sicuro di sè Washington si "spacca" in due:in Little e in "X", la prima parte del film ha difatti  un sapore nettamente "coreografico",dalla fotografia opaca e retro' nel quale il giovane Little è un giovane sgargiante ed esuberante ,frequentatore assiduo di balere e Night Club.Una "testa calda" che Lee e Washington disegnano secondo canoni tra ironia e iconografia in stile "Black Jazz".Dal canto suo Lee parla col cuore di un regista  paladino e difensore di una fetta di popolo da sempre oppressa e vittima di  bifolco razzismo.E' il cuore dell'afroamericano puro a urlare lo sdegno,innestato da una regia inevitabilmente faziosa e polemica sopratutto nella seconda parte.Ma la prima ora è dedicata al trionfo del "colore" in tutti sensi,della pelle come dello sgargiante luccichio degli abiti,non a caso premiati con l'Oscar.
Spike Lee e Denzel Washington.
 
 
Un qualcosa che a livello visivo è ottimo,"seducente" e ammaliante nella danza "colored" propinata da Malcom e Shorty.Ovviamente vi è l'incisivo riferimento alla passione dei ragazzi di colore verso platinate e diafane donne bianche,qui viatico di perdizione e malaffare.Fin quando un furto va male,con Malcom e Shorty "colpevoli" piu' di sesso con le bianche che di appropriazione indebita.Le porte del carcere che s'aprono per Malcom "trasformano" egli e anche il film,da patinato ed esuberante diviene cupo e grigio.Come il colore delle "mura marce" del carcere, luogo d'introspezione e crisi d'astinenza per Malcom,provvidenziale è cosi' l'incontro col detenuto Baines,uomo piu' anziano e istruito,componente della "Nation of Islam", una sorta di setta di "Muslims" afroamericani.La "Nation of Islam" rivendica orgoglio e senso d'appartenenza di una comunita' ai margini,  rifuggendo dalle mire integrazioniste alla Martin Luther King.Baines erudisce Malcom verso le dottrine islamiche del rispetto dell'animo e del "tempio" del corpo......
Malcom s'avvia cosi' alla redenzione personale,aderendo interamente ai precetti del reverendo Elijah Muhammad,capo incontrastato e venerabile della "Nation of Islam",una sorta di "Allah" in carne ossa.
La metamorfosi appare lucida e consapevole,si regge sulle spalle di un Washington illuminato da talento e fede assoluta,Spike Lee mostra cosi' un lembo di storia (afro)americana sino a quel momento poco conosciuta (parole sue) illuminando l'opera di precetti e retoriche di forte indipendentismo.L'incipit è emblematico,si apre con un discorso di "X" come spartiacque di una coscienza intera da sempre umiliata........
 
 
« Fratelli e sorelle, sono qui per dirvi che accuso l'uomo bianco. Accuso l'uomo bianco di essere il più grande assassino della Terra. Accuso l'uomo bianco di essere il più feroce rapinatore della Terra. Non vi è luogo in questo mondo dove l'uomo bianco possa andare e dire di aver portato la pace e l'armonia. Ovunque è andato ha portato la rovina e la distruzione. Per questo lo accuso. Lo accuso di aver perpetrato i crimini più efferati. Lo accuso di essere il più ignobile carnefice della Terra. Lo accuso di essere il più violento rapinatore e schiavista della Terra. Accuso l'uomo bianco di essere il più vorace mangiatore di carne suina della Terra. Lo accuso di essere il più ubriacone della Terra. Egli non può negare le accuse. Voi non potete negare le accuse. Noi siamo la prova vivente di tali accuse. Voi e io ne siamo la prova. Voi non siete parte dell'America. Siete le vittime dell'America. Non avete avuto scelta venendo qui. Lui non vi ha detto: "Uomo nero, donna nera, venite con me, aiutatemi a costruire l'America". Ha detto: "Sporco negro, entra nella stiva di quella nave. Ti porto in America in catene, perché devi aiutarmi a costruirla l'America". L'essere nati qui non fa di voi degli americani. Io non sono americano. Voi non siete americani. Siete uno dei 22 milioni vittime dell'America. Voi e io non abbiamo mai visto la democrazia. Non abbiamo visto la democrazia nei campi di cotone della Georgia. Non c'era democrazia laggiù. Non abbiamo visto la democrazia nelle strade di Brooklyn, nelle strade di Harlem, nelle strade di Detroit. Non c'è democrazia laggiù. No, non abbiamo visto mai la democrazia. Abbiamo visto soltanto l'ipocrisia. Noi non vediamo alcun Sogno Americano. Abbiamo vissuto solo l'Incubo Americano. »
 
 
Un discorso lungo "400 anni" inneggiato da "X" (come anche dal regista Lee) voce cinematografica attenta e preziosa in questo senso, nel farci conoscere  l'animo indomito di un iconoclasta  avverso pero' da una fetta di America.
Spike Lee e Denzel Washington lavorano con sincerita' ,scegliendo la voce del "cuore",componendo un quadro essenziale di polemismo e retorica,d'un didascalismo fazioso ma onesto,reale in quello che trasmette.
Emblematica è la ribellione di Malcom verso un sistema che nonostante le belle parole si ferma in superficie,la "Nation of Islam" si dimostra organismo marcio e corrotto,con "L'illuminato" Eliijah Muhammad seduttore delle sue giovani segretarie.
Un qualcosa che il purismo di Malcom non ammette,seppur in toni un po edulcorati il film ci restituisce il rapporto tra Malcom e la moglie Betty,interpretata dalla brava (e bellissima) Angela Bassett.Una vicenda fondata sui precetti islamici della "pulizia interiore" (ed esteriore) votata al rispetto del corpo,della relazione e dell'animo.Tra spiritualismo ed emozionalita' "Malcom X" si trasforma in fortezza del dubbio umano,con Washington che gradualmente si distacca dalla "sua" Nation,per accostarsi ad un approccio al problema meno intellettuale e polemico,piu' fondato sullo spiritualismo e l'empatia col prossimo.
 
Angela Bassett e Denzel Washington.
 
Il viaggio alla Mecca è il passo definitivo verso l' illuminazione totale,un distacco lungimirante da una setta di torvi affaristi.Malcom è ormai un profeta in terra d'Africa,luogo di radici corporali e spirituali,"passepartout" di una salvezza dell'animo che non appartiene al mondo terreno.La voce di "X" è ormai un qualcosa di scomodo che travalica schemi ed equilibri,una voce "libera" che inneggia alla fratellanza,destinata a essere spenta per sempre,almeno nel corpo, voce e  spirito di Malcom si vedranno infine nell'odierna voce di Mandela e di tanti bimbi africani......Malcom "X" vivra' per sempre........
 
 
Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati