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La morte accarezza a mezzanotte

Regia di Luciano Ercoli vedi scheda film

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La recensione su La morte accarezza a mezzanotte

di mm40
2 stelle

All'inizio dei Settanta ci fu l'esplosione del thriller all'italiana; Ercoli, appena passato dietro la macchina da presa dopo un decennio circa da produttore, propose un tris - in tre anni - di regie di 'genere': questa è la terza. Lievemente meglio dell'esordio (Le foto proibite di una signora per bene) e lievemente peggio del secondo lavoro (La morte cammina con i tacchi alti), ma in ogni caso ben lontana dalla sufficienza, La morte accarezza a mezzanotte è un'opera piuttosto stilizzata con una sceneggiatura che, a giudicare dai nomi dei suoi autori (Sergio Corbucci ed Ernesto Gastaldi), si poteva certo pensare migliore. In realtà a peggiorare il tutto viene anche la recitazione non molto ispirata da parte di interpreti effettivamente modesti; i nomi maggiori - è tutto un dire - sono quelli di Ivano Staccioli, Simon Andreu (sempre presente nella succitata trilogia d'esordio di Ercoli regista) e Nieves Navarro/Susan Scott, moglie di Ercoli. Le musiche di Gianni Ferrio sono discrete e la ciliegina sulla torta è rappresentata dalla canzone sui titoli di testa, cantata da Mina; la nota negativa di fondo sta infine - a fronte di una regia onesta e di mezzi dignitosi - nello svolgimento piatto della trama e nella maniera non proprio soprendente in cui i colpi di scena vengono sfruttati. 3,5/10.

Sulla trama

Una ragazza si sottopone a un esperimento controllato sotto droga allucinogena; nelle sue visioni compare l'assassinio brutale di una donna, che poi si verificherà anche nella realtà. La ragazza rintraccia l'assassino nella vita reale, ma comincia a essere perseguitata.

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